23 Febbraio - Tenuta Rosseau.
Il rosso regnava sempre sovrano nella grande sala da pranzo del Conte e contrastava in modo vivido il candore immacolato dei tendaggi appena cambiati. Doveva essere tutto perfetto per ricevere in visita la sua futura consorte e suo padre, il Duca proprietario ormai delle terre di Sora e dintorni.
Aveva avuto modo di vedere solo una volta la giovane sposa, e giovane lo era di fatto perché ancora non aveva compiuto i diciannove anni, particolare allettante per Raniero che di certo avrebbe ricoperto il ruolo oltre che di marito, ancor più con gioia quello di insegnante nell' arte della passione che di certo non avrebbe risparmiato le grazie della giovane Agata.
"Tolomeo non ricordo bene quale sfumatura prenda colore sulla chioma della giovane duchessa quando il sole le accarezza i capelli." Il fedele servitore rispose come suo solito in modo freddo e garbato. "Credo di non essere la persona più adatta a cui chiedere queste particolarità prettamente femminili mio signore, senza nulla togliere alla bellezza graziosa ma ancora acerba della giovane Agata." Raniero sprofondò dentro una poltrona e rise di gusto. "Acerba ! Termine più che consono vecchio amico. Forse la nostra Sara , sua coetanea, avrà aguzzato la vista sulle fattezze della duchessina e potrebbe essermi d' aiuto. Falla chiamare Tolomeo." A Raniero non importava nulla in realtà di ricordare i colori o i lineamenti della ragazza in questione, desiderava soltanto una cosa, e Sara sarebbe stata disposta a subire in silenzio i tormenti che il suo padrone le avrebbe arrecato giorno dopo giorno, finchè sarebbe riuscita a resistere nessuno avrebbe fatto del male alla sua famiglia e i suoi piccoli fratellini.
2 Marzo.
La chioma dal colore inconfondibile che si aggirava fra i banchi del mercato e che per mesi era stata anche la sua ombra, Emma l' avrebbe riconosciuta ovunque. L' aveva seguita quella mattina con un preciso scopo.
Per giorni avevano perlustrato e tenuto sotto controllo la tenuta di Raniero, avevano chiamato altri rinforzi dalle città vicine dividendosi nel territorio circostante, dovevano avere sotto controllo ogni strada, ogni passaggio e ogni possibile movimento delle loro prede. Erano stati tutto sommato giorni tranquilli, in cui il Duca fece visita alla tenuta Rosseau soltanto due volte assieme alla figlia e ogni volta era stato scortato da una decina di uomini armati a cavallo.
"Dieci uomini per una visita di cortesia. Cosa dobbiamo aspettarci il giorno delle nozze?"
Vik si voltò incredulo a guardare interrogativamente Emma." Il giorno delle nozze? Vuoi davvero aspettare il matrimonio? Il nostro obbiettivo non è fare una strage Lepore."
Accovacciata di fianco al lupo emise un rapido ghigno." E chi ha parlato di strage? Mi duolerà soltanto far diventare orfana e vedova quella disgraziata ancor prima di sposarsi. " "Pensavo volessimo agire dopo che..."
"Dopo cosa ? Devo restituire il favore della fantastica e indimenticabile vigilia di Natale che Rosseau ci ha fatto trascorrere Vik. Se ha in testa l' idea di organizzare delle nozze da ricordare nel tempo, mi spenderò in modo da esaudire il suo desiderio."
E quella mattina attese che Sara finisse il suo giornaliero e lungo giro al mercato, la seguì tra la folla e lasciò che intraprendesse la via del rientro con calma, non aveva nessuna fretta quella mattina Emma.
Non appena il vociare della folla venne sostituito dal cinguettio dei pennuti che volavano da un ramo all' altro lungo il sentiero alberato, Sara si ritrovò di fronte una figura incappucciata che le sbarrò la strada. La servetta si spaventò così tanto che lasciò cadere le due ceste contenenti le vivande che avrebbero riempito le dispense del Governatore Rosseau e mentre alcune mele rotolavano al suolo la figura davanti a lei trovò subito il modo di porre fine alla sua paura. "Non temere Sara, sono io". Il cappuccio venne calato dalla chioma corvina che ricadeva sulle spalle. "Mio dio !!!Mia signora!!!Siete viva!!" Emma avanzò verso di lei tappandole la bocca e intimandole il silenzio." Primo: basta con questo irritante "mia signora". E secondo... si, come vedi non sono un fantasma. Sono viva piccola Sara e sono tornata. E da oggi tu mi aiuterai." Gli occhi verdi della giovane la guardavano spalancati mentre la testa annuiva dei veloci segni di assenso.
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Historical FictionESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...