25 ottobre 1462.
Erano passati ben tredici giorni dal suo arrivo a Gaeta, e durante la sua permanenza in quella città a lei tanto cara , nella dimora di Rosseau , dopo qualche disagio iniziale e alcuni piccoli malintesi ,Emma dovette riconoscere a sé stessa che nonostante tutto ,per quanto potesse sembrare assurdo , aveva ritrovato la gioia di restare accanto ad un uomo e vissuto giornate serene.
Raniero sapeva di certo come allietare una sola sera o un intera giornata e nonostante i suoi innumerevoli impegni alcune volte improrogabili ed improvvisi , aveva molto a cuore il benessere di Emma e con premura e attenzione faceva in modo che non le mancasse mai nulla. Trascorrevano molto tempo insieme , talvolta anche da soli facendo lunghe passeggiate a cavallo o a piedi nelle proprieta' del Governatore di Terra di Lavoro. Lui aveva avuto il buon gusto di presentarla a tutti i suoi amici, conoscenti e nobili ma Emma temeva molto più il momento in cui avrebbe fatto la conoscenza dei suoi familiari. A tutti era stata presentata come una "cara amica "e tutti le si rivolgevano con cortesia ,affabilità...e curiosità . In quei giorni Emma scoprì alcuni lati del carattere di Raniero che mai avrebbe immaginato possedesse , in realtà nei giorni precedenti non avrebbe mai scommesso nemmeno un ducato sull' esistenza di qualità da "essere umano" in lui , qualità come compassione , benevolenza ,empatia. I modi dell' uomo cambiavano completamente quando si trattava di lei. Poteva prima parlare in modo duro e aspro alle sue guardie e subito dopo , qualora lei comparisse davanti ai suoi occhi , il tono della voce mutava del tutto , gli occhi si accendevano nel profondo e l' animo pareva rigenerarsi . Emma dal canto suo restava rapita dai suoi racconti e dal modo in cui le parlava ...riusciva a farla sentire talvolta in preda ad una sorta di smarrimento e più lui le rivolgeva le sue attenzioni, più Emma scivolava nell' oblio del forte e trascinatore carattere dell' uomo.
Ma tutti i suoi repentini cambiamenti , il suo essere così volubile e autoritario ,affascinante e disponibile ,attento e presente verso una donna come Emma, avrebbero potuto rappresentare più una trappola che un piacere. Una trappola ordita ormai da tempo ,con pazienza e ostinazione ,e in quella trappola Emma vi era già caduta , inconsciamente.
27 Ottobre 1462
"Raniero Raniero...amico mio. Che diavolo ti sta succedendo? Non è da te essere così pensieroso e oserei dire...alquanto distratto , troppo distratto." Un' altra partita a carte che il Governatore perdeva miseramente...ben tre quel pomeriggio. Raniero scaraventò il mazzo intero per aria ,non solo per la stizza di aver perso al gioco ma perchè le parole appena udite solleticarono in lui il suo famoso e spiccato senso d' irritazione. "Amico mio , ti canzonavo soltanto, non c'era bisogno di avere questa reazione esagerata!" Il giovane di bell'aspetto rideva di gusto mentre un servo celermente ,si chinava a raccogliere le carte da gioco. Ma qualcosa sul viso del Governatore non pareva lasciare molti dubbi sul quale fosse la fonte della sua distrazione, che aveva due bellissimi occhi verdi e capelli lunghi e neri come la notte. Fu un attimo capire cosa gli passasse per la testa , il suo amico lo conosceva molto bene e con una pacca sulla spalla di Raniero riprese a investigare.
"No! Non dirmi che..." ne seguì una fragorosa risata. Il servo intanto riposte le carte all' interno di una cassetta di legno ,si affrettò a raggiungere un piccolo tavolo , riempì i calici come aveva appena comandato con un gesto della mano il Padrone , e subito dopo ad cenno della sua testa , abbandonò la stanza. Raniero sbuffò sulla sua poltrona ,accavallando le gambe,come suo solito. "Perché mi guardi come se fossi una bestia rara? "Sorseggiava lentamente dal suo calice,assaporando la bevanda o perlomeno cercando di farlo con disinvoltura tenuto sotto tiro dallo sguardo insistente del suo amico lo stava mettendo alle strette lui , che solitamente metteva alle strette gli altri. Il sorriso sornione dell' amico si allargò fino a mostrare i suoi perfetti denti da nobile.
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Historical FictionESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...