( Non ) fidarsi

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Si sentiva leggermente osservata. No , il termine leggero non era propriamente esatto. Si sentiva il viso in fiamme , lei Emma Beatrice Lepore che non aveva paura di nulla e di nessuno. Ma di Rosseau si. Ebbene si. Aveva una paura tremenda di tutto ciò che quell uomo scatenava dentro di lei e che la rendeva vulnerabile e ..." Dio quanto odio sentirmi così."

Raniero si era liberato intanto tranquillamente di quasi tutti i suoi indumenti e li aveva riposti così come capitava su di una cassapanca tutta intarsiata ,un pezzo di arredamento molto prezioso che stava li ai piedi del letto e a cui lui con tutta probabilità non aveva nemmeno mai fatto caso di possedere.
Logicamente l' indomani mattina la servitù avrebbe rimesso tutto al suo posto e preparato degli abiti freschi e puliti.
"Non vorrai mica dormire così?"
Trasalì al suono della voce di Raniero.

Doveva rispondere a quella domanda per forza? Il letto era enorme e lo avrebbero condiviso quella stessa notte ,doveva davvero liberarsi degli abiti davanti a lui...così senza avere sott'

occhio e sotto mano una camicia da notte?

"No , non è mia abitudine dormire vestita così e poi...questi abiti non sono nemmeno miei. Adesso me li tolgo subito."
Lui continuava a guardarla, non sembrava avesse intenzione di lasciarla cambiare da sola.
Nonostante quello che era successo un paio d' ore prima fra loro Emma era completamente in soggezione davanti a lui e correva tutto troppo in fretta  nonostante non avesse mai avuto problemi nel gestire le più svariate situazioni  ma davanti a lui e dentro la stanza lussuosa che li ospitava era fortemente in imbarazzo.

Si guardò intorno e fu capace solo di mormorare qualcosa che Raniero a stento sentì. "Mi fa uno strano effetto stare qui ,dentro le tue stanze."

"Buffo Emma. Sei mia ospite da quasi un mese ormai , ora ti fai sopraffare da un imbarazzo così infantile?"

"Raniero ...non ho mai soggiornato dentro questo letto."

Gli diede le spalle subito dopo ,cercando di rilassarsi ,doveva smetterla di comportarsi come una ragazzina impaurita. Lei era definibile in tutt'altro modo .
" Non riesco da sola a sciogliere i lacci, di questo se ne sono occupate tutti i giorni le mani esperte di Sara , vorresti aiutarmi ?"
Raniero si avvicinò subito a lei ,non avrebbe chiesto di meglio e dunque con molto impegno ,tra un imprecazione e una risatina soffocata di lei ,terminò con successo la complicata operazione. Emma teneva su di sè il corpetto della veste ormai slacciata, si voltò verso di lui e si sfilò il tutto, restando solo con la sottoveste tessuta col miglior lino sul mercato.

Sì infilò poi sotto le coperte al caldo ,e sorrise soddisfatta non appena il suo corpo iniziò a scaldarsi col tepore delle coperte . Poi si degnò di gettare uno sguardo verso Raniero che stava ancora in piedi ,con le mani sui fianchi che la guardava.
"Non sarà poi così male, vista la tua espressione quindi dormire stretti in questo letto te ne  sei convinta ? Ora vediamo di animare queste fiamme." A passi svelti arrivò fin al grande camino che aveva evidente bisogno di legna ,le fiamme apparivano deboli ed emanavano un tiepido calore.

"Un giorno di questi manderò via questa servitù di inetti. Non ne fanno una giusta!" Aggiunse alcuni grossi tronchi di legna e in poco tempo il fuoco fu ravvivato e rinfrancato dal nuovo calore, si fregò le mani verso le fiamme per poi voltarsi verso Emma che seguiva tutta la scena interessata." Oh, sai fare anche questo?" Era palese che lo stesse prendendo in giro. Si coprì mezzo volto col lenzuolo per non far sentire le sue risate ma in una manciata di secondi le sparì il sorriso quando pensò a cosa sarebbe accaduto l' indomani mattina, quando per forza sarebbe dovuta uscire da quella camera anche solo per scendere ai piani inferiori per la colazione.

Abbassò gli occhi sulle coperte e si fece seria.
"Cosa succederà domani e i giorni a seguire quando sarà palese a tutti che stiamo insieme e ti chiederanno chi sono Rosseau? " Raniero la raggiunse e sedette sul bordo del letto , sollevando le coperte lentamente e posizionandosi sopra di lei in modo che le sue gambe le cingessero la vita . La osservò da quella posizione domandandosi come una donna temprata e ribelle come lei potesse aver paura di ciò che avrebbe portato il loro legame quando nemmeno lui  se ne preoccupava minimamente. Si avvicinò alle sue labbra e la baciò con la sua solita foga ,e nonostante di quelle labbra non fosse mai sazio quella fu l' unica volta in cui lo fece solo per tenerla impegnata, perchè nel frattempo con una mano liberò la gamba della donna dal suo pugnale e quando ebbe fatto ,si risollevò in ginocchio mostrandole l'arma con un sorriso soddisfatto e trionfante. "Questo lo tengo io, la notte tendo a muovermi involontariamente, non vorrei rischiare di farmi male!" Emma spalancò la bocca stupita ..."Ma come diavolo hai fatto??"

Rose Nere  [PRESTO IN CARTACEO !]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora