Nuovi inizi, sete di vendetta.

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E un'altra notte sopraggiunse .

Il giovane , mentre il medico si concedeva alcune ore di riposo, controllava costantemente i due feriti.

Constatò che rispetto alle ore precedenti entrambi avevano assunto un aspetto rilassato oltretutto le bende erano state cambiate solo due volte nelle ore diurne e questo era un buon segno.

Emma dormiva e un pallido colorito roseo tornava a colorarle il volto.

Il ragazzo immerse ancora una volta la mano nel secchio per ripulire qualche incrostazione di sangue su braccia e collo della ragazza sperando anche di poter donare un po' di sollievo con dell' acqua calda.

I suoi occhi si posarono sull ' intera figura della donna e prese a fissarle il volto.

Nonostante la sua condizione era sempre molto bella, le labbra disegnate, le giuste curve a rimarcare il suo essere donna.

Il ragazzo lasciò viaggiare il pensiero indietro nel tempo e ricordò quando la vide per la prima volta a terra ,più morta che viva , un incontro che sapeva non avrebbe mai più dimenticato; aveva sentito parlare qualche volta da voci di mercato di quella donna promessa sposa niente meno di Rosseau , non passava inosservata per via dell'irruenza del suo carattere e di una forza mista ad una surreale bellezza che il giovane nella sua breve esperienza in campo femminile non aveva mai riconosciuto in nessun' altra.

Il suo sguardo cadde sulla scollatura della sottile camiciola che lasciava intravedere ,seppur celate ,forme generose ricoperte da piccolissime gocce di sudore.

Deglutì e mosse la mano che stringeva il panno umido, con l'intenzione di asciugare quel sudore. Non si accorse che nel frattempo gli occhi del lupo si erano spalancati ed osservavano silenziosamente ogni suo movimento.

Nel momento in cui lo straccio sfiorò la pelle di Emma l'avambraccio del ragazzo fu afferrato violentemente dalla mano di Vik che lo fissava in preda ad uno sguardo ammonitore.

Il ragazzo sentì il cuore fermarsi e per lo spavento restò interdetto , fissandolo senza la capacità di reagire ne di emettere il minimo suono. Erano due occhi scuri che sembrava gli penetrassero l'anima e nel modo irruento in cui si destarono si girarono verso l'alto mentre il corpo che li conteneva ricadeva indietro privo di sensi.

Dopo attimi di totale apnea, il giovane aiutante riprese a respirare e corse dal vecchio medico per informarlo. Qualche istante dopo erano al capezzale di Vik ...un'altra piccola vittoria era stata ottenuta.

"Sei certo di quanto dici?"

"Si, ha aperto gli occhi per pochi istanti e poi ..."

Il vecchio tastò la fronte del paziente constatando che la febbre era decisamente scesa e sbendò le ferite per appurare in che condizioni fossero.

Un sorriso prese forma sul volto segnato dall' età.

"Da non credere...Ci vorrà del tempo ma credo proprio che questi due abbiano parecchi santi in paradiso. " Diede una pacca sulla spalla del giovane. "Si riprenderà anche lui."

3 Gennaio.

Nonostante fosse pieno inverno non un fiocco di neve era ancora caduto e il sole splendeva timido in mezzo ad un cielo completamente privo di nuvole. Ad Emma era stato permesso di stare all' aria aperta coperta di tutto punto , accomodata su una grande poltrona mentre Vik ancor riposava dentro poichè solo da qualche giorno la febbre era scomparsa.

La giovane donna si godeva quel poco sole invernale che le baciava la pelle colorando naturalmente con un leggero rossore che niente aveva a che vedere con i belletti utilizzati dalle nobil donne.

Rose Nere  [PRESTO IN CARTACEO !]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora