Il viaggio

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Si risollevò prima in modo delicato per potersi sistemare seduta comodamente e nel frattempo con un sospiro che lasciava trasparire l'affaticamento di una donna in condizioni interessanti ( visibilmente interessanti) parlò a voce abbastanza alta.

"Vedi figlio mio questo è un lato del carattere di tua madre che dovrai imparare a

conoscere... pare che io abbia sempre la testa fra le nuvole"...e  lo disse

sorridendo poichè Emma non lo riteneva affatto un difetto ,anzi.

"E ALZI SEMPRE QUEGLI OCCHI AL CIELO!"

Già, una sola persona aveva la sfacciataggine di

ripeterglielo sempre.

Mentre si sollevava da terra si voltò ancora una volta ad osservare le acque rischiarate

dalla luce della luna e lo stupore alla vista di tale meraviglia le fece spalancare la bocca tanto che per qualche secondo rimase immobile ad osservare , poi istintivamente

indietreggiò di alcuni passi fino ad arrivare al tronco di un albero sul quale posò

una mano e di nuovo piano si sedette contro scorrendo la schiena contro il legno forte e

robusto.

Accovacciò le ginocchia e raccolse le braccia intorno ad esse, per quanto il ventre

pronunciato le permettesse di fare ...e ...trasognata ,confusa e ristorata mormorò a mezz'aria

"Se mi sono persa il tramonto,vorrà dire che mi godrò l alba."

4 giugno 1461

"Ma che giornata! Perfetta per..." Emma spalancò le ante della finestra con decisione aveva un enorme sorriso stampato in volto e l'espressione che solitamente assumeva quando qualcosa le balenava dentro il cervello.

Parlò ad alta voce" Piccolo mio, preparati perchè la tua mamma ti porterà a fare un breve viaggio in

nave, il tuo primo viaggio, ancor prima di nascere!" La sua era da sempre una

famiglia molto nota, con una storia alle spalle non semplice   ,di quelle famiglie che piu' o meno nelle principali cittadine   di Terra di Lavoro tu capitassi per caso quasi tutti conoscevano.

I Lepore.

Figli di navigatori esperti ,possidenti non titolati ma con molti beni e vari terreni , altri  possedimenti nel territorio compreso fra Sora ,Avezzano e Pontecorvo . Si diceva fossero figli di

pirati ,si diceva fossero tutti gentaglia che si arricchiva alle spalle altrui e si diceva ancora ,in quegli ultimi anni, che nelle notti più

propizie si appostassero sui nodi di passaggio per derubare chiunque passasse e di queste "leggende" che viaggiavano di bocca in bocca  ,una soltanto non

rappresentava la verità: NON CHIUNQUE PASSASSE.

Purtroppo a causa di svariate avventure e disavventure, del capostipite nonche' padre ormai defunto di Emma , Dario Guglielmo Lepore, erano rimasti

soltanto i figli : Federico il maggiore ,lei Emma Beatrice e la sorella minore che da sempre

chiamavano Pachita, nome della nonna materna nata in terre spagnole .

I Lepore possedevano una piccola nave che utilizzavano per i loro scambi commerciali ,la Silesia che proprio quei giorni però era inutilizzabile per via di piccole ristrutturazioni.

Quindi quella mattina Emma preparò il bagaglio e qualche scorta ,aveva messo al corrente suo fratello che sarebbe partita ed aveva provveduto a informare il resto della famiglia, e se per un certo verso

Rose Nere  [PRESTO IN CARTACEO !]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora