Capitolo 39

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"Ain't nobody hurt you like I hurt you, but ain't nobody love you like I do."

Derek sta dormendo tranquillamente nel letto, dopo essere tornati dalla visita all'oceano. L'umano non dava segno di svegliarsi, così l'ha dovuto portare in braccio dalla macchina al letto.

Improvvisamente sente un rumore, e si sveglia di colpo. Da quando c'è la minaccia del Nogitsune ha il sonno molto leggero, e l'udito aguzzato al massimo. Derek preme l'interruttore accanto al letto, accendendo la luce del salone. All'inizio non vede nessuno, e crede di aver sentito male, quando individua una figura accanto alla cucina. È Stiles.
Lo sta fissando in uno strano modo.

«Stiles, non riesci a dormire?» Si preoccupa Derek, in una semplice canotta e boxer, facendo per avvicinarsi al ragazzino.
Stiles fa un sorrisetto inquietante.

«Oh, Stiles adesso non c'è. Ritenta.» Risponde il Nogitsune, con la voce dell'umano, e Derek si blocca. Illumina qualche secondo gli occhi di blu.

«Sai che non ti farò uscire, vero?» Derek incrocia le braccia al petto, mantenendo una certa distanza dal demone. Stiles sembra contrariato.

«E come farò a creare il caos? Il caos è ciò che mi rende vivo, il caos è tutto ciò che voglio.» Fa poi un sorrisetto sadico. Derek non è sorpreso, sapendo bene che il Nogitsune si nutri del caos, e del dolore degli altri.

«Non ho paura di te.» Afferma Derek, mentre il ragazzino si avvicina a lui con passi lenti. Ma il licantropo non indietreggia, e non può non pensare a quanto Stiles sembri sexy da cattivo, con quel sorrisetto strafottente.

«Perché stai ancora appresso a questo ragazzino, Derek? Lui non ti ama.»

L'ex Alpha abbassa il capo.

«C-Cosa ne sapresti, tu? Probabilmente stai mentendo...»

Il Nogitsune alza le sopracciglia.

«Sto solo nella sua testa la maggior parte del tempo, Derek. E mi dispiace, ma lui non ti ama. Triste storia, lo so.» Fa il sarcastico, mentre il licantropo scuote la testa, non volendo crederci. Sperando stia solo dicendo cazzate.
Il Nogitsune è ormai a pochi centimetri da Derek. Improvvisamente cambia umore, e diventa come arrabbiato, prendendo ad urlare contro il lupo:

«NON LO RIVEDRAI MAI, DEREK!» E Derek indietreggia, sapendo bene che si riferisce al vecchio Stiles. Il vero Stiles. Poi al Nogitsune escono gli artigli, e si avvicina sempre di più a Derek, probabilmente con l'intenzione di fargli del male.

«Tu sei l'unica cosa che mi impedisce di prendere il controllo completo di Stiles, Derek Hale! Sei solo un ostacolo!» Urla, e Derek comincia a pensare velocemente a cosa fare. Non può combattere contro il Nogitsune, perchè altrimenti rischierebbe di fare del male a Stiles. Deve farlo tornare, anche se senza sentimenti, ma per lo meno ancora non guidato in tutto dal Nogitsune. Insomma, deve fare in modo che il demone torni nella mente di Stiles almeno per questa notte. Improvvisamente gli viene in mente un'idea, che spera funzioni. Altrimenti verrebbe ucciso dal demone, non potendo difendersi. Derek in un secondo è accanto al letto, prendendo qualcosa da sotto il cuscino, per poi tornare di fronte al Nogitsune.

Stiles osserva confuso cosa tiene il licantropo in mano. È una divisa. La sua divisa di lacrosse. Derek la tiene bene davanti a sè, impugnandola con forza. È un po' sbiadita, probabilmente molto vecchia. Il Nogitsune non capisce proprio cos'ha intenzione di fare il lupo.

«È la tua divisa... di lacrosse, dell'high school... forse tu non ricordi, Stiles, ma anni fa eri venuto ad assistere ad un allenamento del Branco dopo aver avuto una partita... e tu e Scott avete fatto la doccia qui al loft...» Il ragazzino continua a guardarlo senza mostrare alcun tipo di emozione. «...quando l'ho annusata, mi sono sentito meglio, come se fossi improvvisamente più rilassato. La tenevo sotto al cuscino, in modo da averla vicino la notte... e l'ho portata anche con me quando sono partito. Pensavo fosse il profumo della maglia a farmi quest'effetto...ma in realtà eri tu, Stiles. Il tuo odore, il tuo ricordo. Quando perdevo il controllo, a volte prendevo la maglia in mano...e tutto andava bene...» Il licantropo smette di parlare, osservando la reazione dell'umano. I suoi occhi nocciola sembra siano in uno strano conflitto interiore.

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