Capitolo 38

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"Trying to telling you no, but my body keeps on telling you yes."

I due entrano nella Camaro, e Derek sembra di nuovo nervoso. Afferra il volante con forse troppa violenza, e il ragazzino si limita a fissarlo, in attesa che dica qualcosa. Il licantropo mette in moto.

«Come...come ti è sembrato? So che il posto può non essere il massimo, e che i poster possono sembrare inquietanti, che Sally, Morgan e Zoe magari a primo impatto possano sembrare...» Inizia a parlare Derek, quando Stiles lo interrompe.

«Il posto è fantastico, Derek, e loro pure. E ti ringrazio per avermi permesso di venire lì, ho capito quanto possa significare per te quel posto.» E mentre lo tranquillizza accenna un sorriso. Il licantropo sospira di sollievo, guardando l'umano di sottecchi.

Il viaggio prosegue silenziosamente, ognuno immerso nei propri pensieri, quando arrivano al loft. Una volta dentro casa Derek accende solo la luce della cucina, sufficiente per illuminare i due.

«Decidi tu se dormire in camera mia o in quella degli ospiti, io dormirò qui in salone.» Lo informa Derek. Stiles annuisce, osservando la figura del licantropo voltargli le spalle.

«Grazie per stasera, Derek. Sono stato bene.» Sussurra d'un tratto. Il licantropo si ferma, senza però girarsi. Rilassa tutti i muscoli.

«Non è nulla, Stiles, davvero.» In fondo era solo una veloce cena fuori, per non dover ordinare le pizze. Il ragazzino abbassa il volto.

«Per me significa tanto, Derek. Io...prima di gennaio vorrei provare ad essere il più felice possibile, e stasera...lo ero.»

Derek a quel punto si volta verso di lui, avvicinandoglisi.

«Troveremo un modo per farti tornare come prima, va bene? Farò qualsiasi cosa, Stiles, affinchè il Nogitsune se ne vada del tutto»

Stiles continua a guardare a terra, volendo davvero credere alle parole del licantropo. Purtroppo non c'è molto da fare.

«Io...lo so, Derek, ma nel caso andasse male, almeno vorrei creare nuovi ricordi...»

Derek scuote la testa.

«Non andrà male, Stiles.» Afferma, più che convinto delle sue parole, e infondendo un po' di speranza nell'umano.

«Dormo nella camera degli ospiti.» Decide poi Stiles, dirigendosi silenziosamente verso la stanza.
Derek si mette velocemente una canotta al posto della maglia, e si stende sul letto. È stanco, e si addormenta in breve tempo.
Sente che è questione di tempo, prima che Stiles lo perdoni. Prima che liberi i suoi sentimenti. Quello di cui ha paura, però, è quando Stiles gli urlerà anche addosso tutto quello che non gli hai mai detto, che si tiene dentro. Sa che prima o poi accadrà, e che gli farà terribilmente male.

•••

È passata una settimana da quando Derek ha portato Stiles in quella specie di pub, e ha continuato a seguire il ragazzino negli allenamenti e nelle sue pulizie. Per cena non sono stati sempre insieme, visto che spesso Stiles si trovava impegnato con Scott, oppure con questa Tracy, che si è fidanzata da diversi giorni con qualcuno del college. O così l'umano gli ha raccontato. A quanto pare è la sua unica vera amica ragazza. Poi la notte il Nogitsune non ha creato nessun problema, almeno fino a quel momento. Si sono sempre svegliati tranquillamente la mattina, dove Derek faceva già trovare pronta la colazione al ragazzino. Stiles pensava quasi di potersi abituare a queste piccole attenzioni, come alla vista del licantropo mezzo-nudo ai fornelli, a dargli il buongiorno. Poi Stiles andava in college, mentre Derek stava per conto suo.

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