Capitolo 3

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"Vorrei essere capace di odiarti ma non posso pure se mi sforzo e ti odio solo a tratti."

Stiles Stilinski è di fronte a loro.

Eppure non lo Stiles che tutti si ricordavano.

Derek osserva a bocca dischiusa come lui sia cambiato.
Il ragazzino ha uno zaino in spalle, ed è immobile poco distante da loro.
I bicipiti sono in bella mostra, e ha messo su dei muscoli non indifferenti.
La maglia azzurra modella il corpo dell'umano, mostrando dei pettorali niente male.

Poi Derek sale con lo sguardo sul volto di Stiles, esaminandolo bene.
I lineamenti sono più marcati, definiti, che gli danno un'aria da grande.
I capelli sono più corti di una volta, e alcuni ciuffi gli ricadono ribelli sulla fronte. Gli occhi del ragazzino guardano impenetrabili e freddi i ragazzi.

Stiles poi si ferma con lo sguardo su Derek, l'ultima persona che si sarebbe mai aspettato di vedere.
Gli occhi di Stiles vacillano un secondo, per poi tornare a essere indifferenti come prima. A vederlo si direbbe quasi che la presenza di Derek non gli abbia fatto alcun effetto.
Eppure quell'unico momento in cui il suo sguardo era così perso... basterebbe a far crollare quest'ultima affermazione.

«Stiles?» Domanda Lydia, quasi non riconoscesse il ragazzino.
Non che il suo fisico fosse quanto quello di Derek, ma era comunque una bella visione. Una parte delle labbra di Stiles si inarca verso l'alto, e alza le sopracciglia.

«In persona.» Risponde, senza trapelare alcuna emozione dal tono della voce.

Dopo che Derek se n'era andato per due settimane Stiles non si era ancora reso conto davvero della cosa.
Che non avrebbe rivisto più il ragazzo, che Derek l'aveva lasciato.
Poi è esploso di botto, un pomeriggio, mettendo sotto e sopra la camera.
Quando lo Sceriffo è tornato a casa l'ha trovato accucciato in un angolino della stanza, quasi spaventato di se stesso.

Si sentiva sempre e costantemente giù, si faceva prendere troppo dalle proprie emozioni e sentimenti, che provava verso il ragazzo.

Poi Stiles capì che non poteva andare avanti così, si sarebbe solo distrutto psicologicamente.
Così decise che avrebbe davvero stoppato ogni tipo di sentimento in lui. Non si sarebbe più fatto ferire, com'era capitato fino a quel momento, avrebbe controllato perfettamente le proprie emozioni. Incominciò a costruire una corteccia intorno al suo cuore, ogni giorno più spessa, imponendosi di non crollare mai più.
Imponendosi di mostrarsi impassibile di fronte a tutto.

Ma sapeva che non bastava, infatti dopo i Dread Doctors e Donovan stava tornando a crollare di nuovo, soprattutto dopo che Scott aveva dubitato della sua parola.
Dopo che Theo l'aveva solo usato. Dopo che la mancanza di Derek si sentiva sempre di più.
Dopo che Lydia stava per morire ad Eichen House.

Allora capì che doveva indurirsi ancora di più, sempre di più.
Riferì a suo padre la decisione di voler entrare nell'accademia militare, anche per potersi così difendere da solo, senza dover sempre aspettare l'aiuto di Scott o degli altri.
Aveva sentito parlare dell'accademia in Brasile, era una delle più toste.
Aveva sentito dire, da gente che c'era stata, che lì dentro non c'era posto per i sentimenti, per le emozioni.

Lì dentro dovevi farti il culo ogni giorno, e non ne uscivi fuori lo stesso.
Ed era stato così.
Stiles aveva già cominciato a costruire quella corteccia intorno al cuore, ma l'accademia la fece diventare ancora più spessa e grande.

Ogni giorno si massacrava di lavoro, imparava a sparare, a non avere pietà o compassione di nessuno.
Inoltre venivano anche tutti costantemente insultati, distrutti psicologicamente, per far in modo che ognuno potesse controllare sempre meglio le proprie emozioni e sentimenti, e disattivarli se necessari. Purtroppo Stiles cominciò ad avere sempre più dolori fisici, come febbre alta e giramenti di testa.

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