Capitolo 30

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"Feeling the world go against us, so we put the world on our shoulders."

I due licantropi corrono veloci verso la radura indicata loro dalla banshee, arrivando lì in pochi minuti. Il resto del Branco è disposto in cerchio attorno a un corpo, e Derek si fa spazio con zero grazia, per ritrovarsi davanti il ragazzino. Sta dormendo, steso a terra. Sembra così in pace con se stesso, come se fosse morto. Eppure respira, e i licantropi possono sentire il suo cuore battere.

«Abbiamo provato a svegliarlo in ogni modo, ma...niente...» Sussurra Lydia, con uno sguardo misto tra la paura e la preoccupazione. Derek si abbassa, sfiorando il volto dell'umano con una mano, come se lui fosse di cristallo.

«Che qualcuno lo abbia drogato con qualcosa di sovrannaturale?» Si chiede Scott, ad alta voce. Malia scuote la testa pensierosa.

«Non capisco a che scopo...non ha neanche un graffio.» Mormora.

«Non riesco proprio a capire chi ci possa essere dietro tutto questo!» Esclama Liam, non potendone più di tutti questi casi sovrannaturali.

«Mi sembra come di avere un deja-vu...» Parla d'un tratto Derek, rialzandosi. Tutti lo guardano.

«Che tipo di deja-vu?» Entra Isaac nel discorso, sistemandosi la sciarpa.

«Qualche anno fa, Stiles era già sparito... e l'avevano trovato nel bosco, mi ricordo che l'avevamo cercato ovunque...» Risponde l'ex Alpha, sperando che la conclusione non sia la stessa di anni fa... altrimenti...altrimenti non saprebbe neanche lui la soluzione.

«...E poi si è scoperto che era stata colpa del Nogitsune.» Conclude Scott, con un tono che fa venire i brividi a tutto il gruppo.

«Prima di tutto portiamolo da Deaton.» Decide l'Alpha, cercando invano di scacciare i brutti pensieri sulla faccenda.

•••

Il druido ha affermato che Stiles si sarebbe svegliato da solo, dopo di che avrebbero dovuto capire cosa gli fosse successo. Ha steso il ragazzino su un lettino, e ha detto che non c'era bisogno di restare tutti lì in clinica. Derek allora ha insistito per restare lui, spiegando che non aveva nulla di meglio da fare, e adesso sono solo lui e Deaton, con l'umano che dorme lì a fianco. L'ex Alpha si è seduto su una sedia vicino al lettino, tenendo tutto il tempo gli occhi fissi su Stiles, come se si potesse risvegliare da un momento all'altro. È così bello mentre dorme.

«Così sei voluto restare con Stiles.» Constata il druido, osservando i due dallo stipite della porta. Derek irrigidisce i muscoli, senza neanche girarsi.

«Non avevo niente da fare.» Cerca di giustificarsi a tutti i costi, senza sapere neanche lui il motivo. Il druido scuote la testa sommessamente.

«Ti costa tanto ammettere che t'importa da morire di Stiles?» Osa chiedere Deaton, facendo quasi sobbalzare il licantropo.
Derek abbassa il volto.

Derek è nel loft, in camera sua, e sta finendo di allenarsi, con Peter che è venuto a fargli visita. È di sotto, in salone, probabilmente seduto sul divano. Improvvisamente sente qualuno bussare alla porta, e capisce che deve essere Stiles. Aveva chiesto all'umano di portargli delle ricerche, che gli aveva dato da fare la settimana scorsa. Infatti sente subito dopo il suo odore, e lo zio che sta parlando. Deve averlo fatto entrare. Derek aguzza i sensi, per sentire i loro discorsi:

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