Capitolo 41

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"And when the daylight comes I'll have to go, but tonight I'm gonna hold you so close."

«Stiles!» Grida il licantropo, ancora stordito dal bacio. Gli sembra di sentire il corpo di Stiles premuto contro il suo, ma l'umano è scappato tra la folla, senza dirgli assolutamente nulla. Eppure quel bacio era voluto da entrambi, allo stesso modo.

Derek ne è certo, quindi non capisce cosa diavolo successo, che il Nogitsune sia tornato? Anche se è sicuro che quello che se n'è andato è lo stesso Stiles che ha baciato. Ha sentito l'amore, attraverso quel bacio.
E l'ha accolto. Quindi, cos'è stato a far cambiare così l'umore dell'umano?

Derek segue l'odore triste del ragazzino tra le persone, facendosi spazio con poca grazia, fino ad uscire dallo stadio. Tanto il concerto era finito. L'odore lo conduce per un lungo marciapiede, fino ad arrivare al parco che avevano oltrepassato prima.
Deve essersi addentrato all'interno, ma non sembra esserci nessuno.
I lampioni illuminano fiaccamente il parco, e Derek cammina per una stradina tra gli alberi, guardandosi intorno. L'odore di Stiles è sempre più forte, e così la tristezza che emana.

Derek vede d'un tratto la figura del ragazzino, poco più avanti di lui, girata di spalle, illuminata leggermente da un lampione. Derek si ferma un attimo, sospirando. Sa cosa aspettarsi.
Lo sfogo dell'umano, che aspetta da quand'è tornato a Beacon. È arrivato il momento: quel bacio lo ha fatto arrivare al limite.

Il licantropo muove qualche passo verso di lui, ritrovandoselo a pochi metri di distanza.

«Stiles.» Il nome gli esce fuori in un sussurro, che il ragazzino sente bene. C'è fin troppo silenzio in quel parco. Derek nota che Stiles ha gli occhi completamente lucidi, e sembra che si regga in piedi con tutte le sue forze, per non crollare.

«Perchè mi hai baciato, Derek?»

Il licantropo fa un passo in avanti.

«Perché lo volevo, e tu lo volevi, Stiles. Lo volevamo entrambi.»

Il ragazzino indietreggia di un passo.
I suoi occhi sono così tristi, e delle lacrime cominciano a scendergli lungo le guancie.

«Sai da quanto volevo quel bacio, Derek? Per anni ho desiderato questo momento! Ti ho voluto così tanto, Derek, e tu non te ne sei mai accorto! Ma mi hai visto come ti guardavo? L'avresti capito dal mio sguardo, che ti amavo più di ogni altra cosa al mondo! Credi che puoi tornare qua e baciarmi, come se niente fosse?» Comincia a gridare Stiles, allargando le braccia.
Il suo tono è disperato.

«Stiles...»

«No, adesso mi ascolti!» Lo interrompe. «Hai idea di come sia stato, dopo che sei partito? No, che non lo sai! Non p-puoi neanche immaginare q-quanto male ci sia s-stato...» La sua voce comincia ad essere spezzata dal pianto, e Derek sente una fitta di dolore nel petto. Chiude gli occhi, in attesa di altre urla. «...Con i Dread Doctors sono succese troppe cose, ma immagino tu già lo sappia... non-non puoi capire come ci si possa sentire quando il proprio migliore amico non si fida di te...quando non hai nessuno...» Si porta una mano al volto, cercando invano di fermare le lacrime.

«Io...»

«E tu non c'eri, Derek! Io ci sono stato sempre per te, nei tuoi momenti peggiori, come quando ti hanno fatto uccidere Boyd! E tu, Derek? Dov'eri quando mi sentivo uno schifo, q-quando nessun altro c'era? Sai quante volte ho desiderato che tu fossi lì, con me?» Si ferma un attimo, distogliendo lo sguardo dal licantropo. Dischiude la bocca, e i suoi occhi sembrano gridare 'non ce la faccio più'. «Nel momento peggiore della mia vita tu non c'eri...h-ho anche p-pensato al suicidio...e tu-tu non c'eri a fermarmi, nessuno c'era! Desideravo solo morire, Derek! Scomparire!» Le sue urla non potrebbero fare più male al licantropo, che abbassa il volto.

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