Capitolo 36

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"I was there for you in your darkest times, I was there for you in your darkest night. But I wonder where were you when I was at my worst?"

Derek continua a vedere il ragazzo davanti a lui con lo sguardo corrucciato, cercando di collegare quel nome a qualcosa. Theo Raeken...Theo. E improvvisamente ricorda chi é, grazie a quello che gli hanno raccontato.
Il ragazzo che ha cercato di dividere il Branco, e che ha messo Stiles e Scott uno contro l'altro.
Il ragazzo che ha solo usato l'umano. Ed è colpa di questo Theo se sono successe tutte quelle cose, e se Stiles ha cominciato a sentirsi solo. Se Stiles ha avuto il periodo peggiore della sua vita. Se Stiles é cosi è in parte colpa sua.

Derek si ritrova in poco tempo addosso al ragazzo, trasformandosi in licantropo, e spingendolo contro un muro qualsiasi. Lo guarda ringhiando, mentre Theo continua a sorridere cercando di nascondere invano la paura. Derek alza il braccio, pronto a colpire il ragazzo, quando Scott li separa.

«Derek!» Esclama, guardando poi male Theo. «Tu cosa diavolo ci fai qui?»

«Qualcuno mi ha fatto uscire da sottoterra.» Alza le spalle, rimanendo sul vago. «Sono venuto qua perché quando ero là sotto ho avuto modo di pensare, e ho anche parlato con mia sorella...volevo solo scusarmi per tutto quello che ho causato, poi vi lascerò in pace se volete.» Spiega, e Stiles fissa il ragazzo. Pensava che rivederlo gli avrebbe provocato emozioni negative, e che non ce l'avrebbe fatta a vederlo. Invece non prova assolutamente niente nei suoi confronti, neanche rabbia. Niente di niente.

Derek continua a fissarlo più che male, con gli occhi illuminati di blu.

«Vattene, Theo, non ti vogliamo qui.» Dice chiaramente l'Alpha, non sapendo se fidarsi o meno. Il ragazzo alza le mani.

«Me lo aspettavo, ma almeno quello che dovevo dire l'ho detto.» Li saluta, andandosene via, prima però punta gli occhi in quelli del ragazzino. «Ciao, Stiles.» E gli rivolge uno sguardo di apprezzamento, che Derek nota subito.

L'ex Alpha chiude le mani a pugno, ringhiando sommessamente, e voltando le spalle a tutti e salendo le scale. Stiles abbassa lo sguardo un secondo, indeciso, per poi rincorrere la figura del lupo con lo sguardo. E, in silenzio, percorre i suoi stessi passi.

Stiles si ritrova sul corridoio del piano superiore, dirigendosi piano verso la camera di Derek. Trova il licantropo seduto sul letto, con il volto rivolto verso la finestra.

«Non so cosa mi è preso, ma avevo questa voglia di ucciderlo...» Prende parola Derek, senza nemmeno girarsi. Ha già percepito la presenza di Stiles, da quando quest'ultimo ha cominciato a salire le scale.

Stiles rimane qualche secondo sull'uscio, indeciso sul da farsi.

«Perché, Derek? Non lo conosci nemmeno, a te non ha fatto nulla.»

Il licantropo sospira pesantemente.

«Mi hanno raccontato di lui, Stiles. Di quello che ha fatto al Branco...di quello che ha fatto a te.»

L'umano si avvicina al letto.

«È tutto okay, Derek. Non ho provato nulla nel guardarlo, davvero.»

Derek abbassa il capo, sospirando di nuovo.

«Questo perché non sei davvero tu, Stiles, o almeno non del tutto.» Gli ricorda, e Stiles riesce come a percepire quanto quelle parole pesano al licantropo. Quanto a Derek sembra pesare il fatto che lui non sia come una volta, come se quello Stiles fosse fondamentale per lui. Ma allora, perché se ne sarebbe andato?

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