"You have me. Until every last star in the galaxy dies, you have me."
Finalmente sono arrivati a New York per il concerto. Derek ha guidato tutto il tempo, mentre Stiles non ha fatto altro che dormire. Ci hanno messo diverse ore, ma sono giusto in tempo per cenare, dopo di chè dovranno recarsi subito al concerto. Lo Sceriffo aveva prenotato per Stiles un mini appartamento, visto che gli hotel per Capodanno erano tutti pieni, così il licantropo parcheggia vicino ad un grande palazzo.
«Stiles, siamo arrivati.» Lo sveglia, e l'umano sbadiglia sonoramente.
«A cena andiamo in centro, vero? Non ho mai visto New York!» Esclama il ragazzino, scendendo dalla macchina. Derek ha già visitato la città diverse volte, ma non gli pesa affatto tornarci di nuovo.
«Dove vuoi, Stiles.»
Portano una valigietta fino all'appartamento affitato, con poca roba dentro. Alla fine ci staranno solo un altro giorno, lo scopo principale è quello di assistere al concerto. Come si aspettavano, c'è un piccolo salone con una cucinetta, un bagno e una camera con letto matrimoniale. Tanto avrebbero dormito comunque insieme, come al solito, per impedire al Nogitsune di emergere. Derek sa bene che alla scadenza, detta da Deaton, manca solo una settimana, ma cerca di non pensarci.
«La parte vicina alla finestra è la mia!» Fa il ragazzino, buttandosi sul letto. Derek scuote la testa, divertito. «Sei mai stato ad un concerto?» Chiede l'umano subito dopo, curioso.
Il licantropo annuisce.«Quando avevo quindici anni, e basta.»
«Io mai, questo è il primo in assoluto.» Ammette Stiles, crogiolandosi sopra le coperte. I due sistemano la valigietta in camera, per poi prendere i biglietti e uscire di casa. Dopo cena andranno direttamente allo stadio. Per fortuna l'appartamento è vicino al centro, e in poco tempo cominciano a scorgere i primi grattacieli.
«Wow.» Commenta Stiles, alzando il volto al cielo, rimirando quelle strutture che sembrano voler toccare le nuvole. E compaiono le scritte enormi dei negozi, tutte con colori sgargianti.
I due restano su una specie di piazza, con la strada vicino sempre piena di macchine e autobus, che passano veloci accanto a loro. Stiles è troppo impegnato a guardarsi intorno per spiccicare parola, e Derek ammira il ragazzino, senza essere visto.«C'è anche un ponte, vero?» Parla d'un tratto Stiles, facendosi strada insieme al licantropo attraverso la moltitudine di gente. Il giorno dopo inizia l'anno nuovo, quindi c'é una marea di turisti, tanto che diventa quasi difficile muoversi.
«Sì, ci vuoi andare? Non è lontano.»
Gli occhi di Stiles s'illuminano.
«Sì, ti prego! L'ho sempre visto solo nelle fotografie!» Sembra proprio tornato bambino, e Derek increspa le labbra in un sorriso.
«Va bene, ma tienimi la mano, altrimenti ci perdiamo.» Afferma, e l'umano non se lo fa ripetere due volte. Le loro mani si uniscono, le dita si intrecciano. Essendo quasi ora di cena il cielo si colora di mille sfumature rosee e rosse. In pochi minuti sono davanti al ponte, e i grattacieli dall'altra parte sono tutti illuminati, creando un effetto spettacolare. Inoltre il tramonto si affaccia sul fiume, e anche il ponte s'illumina.
«Ma è... stupendo! Tutto è stupendo!» Esclama Stiles, lasciando la mano di Derek per poter affacciarsi dal ponte, restando sulla parte pedonale.
«Soprattutto tu, Stiles.» Se n'esce Derek. Il ragazzino si gira verso di lui, dischiudendo la bocca in un piccolo sorriso, con le guancie arrossate.
Poi prende a correre lungo il marciepiede, lanciando degli urletti, preso da una forte euforia. Derek alza gli occhi al cielo, affiancandolo senza alcuna fatica. Sembra tutto così magico, così colorato, come se stessero sognando. A metà ponte Stiles si ferma, con il fiatone.

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Only You |STEREK|
Fiksi Penggemar«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso. L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito. Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi. Ma...