Capitolo 26

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"Sono un perdente e tu sei tutto quello che ho, comunque vada non aver paura io ci saró."

Stiles è come se si aggrappasse a Derek con tutte le sue forze, attraverso quell'abbraccio.

Derek è come un'ancora per lui, no? Dopo tutto questo tempo è ancora così, è sempre stato così. Prima che Derek partisse, loro non si erano mai abbracciati. Ma Stiles aveva immaginato e sognato così tanto quel momento, in cui le braccia possenti del più grande sarebbero andate a stringere il suo corpo contro di lui.

Spesso gli abbracci vengono sottovalutati.

Derek si stacca leggermente da Stiles, notando che stanno scendendo le lacrime al più piccolo.
L'umano non s'era neanche accorto di star lacrimando, probabilmente dovuto ai ricordi dell'accademia e di tutto quello che c'è dietro alla sua scelta di andare lì. D'impulso Derek porta una mano sul volto di Stiles, strofinandogli delicatamente la guancia con il pollice, per spazzargli via le lacrime.

Stiles rimane come immobilizzato, capace di concentrarsi solo sugli occhi verdi del licantropo, che sono sempre così magnetici. Non gli saranno mai indifferenti, purtroppo. Ma da quando tra loro c'è tutta questa confidenza?
Da quando Derek non lo tocca più per sbatterlo su una qualsiasi parete ma per fargli qualcosa di gentile? Che forse si sono entrambi stancati di scappare? Scappare dai propri sentimenti, dalle proprie emozioni.

«Non sei più in accademia, Stiles.»Gli ricorda Derek, con tono stranamente dolce. L'ex Alpha non si spiega proprio perché il suo cuore batta così veloce ad un contatto così vicino con l'umano, e sfugge subito dal pensiero.
Sa solo che vedere il ragazzino così debole lo fa sentire davvero male, come se una parte di lui stesse soffrendo insieme a Stiles.
Inoltre adesso, senza quello sguardo glaciale, sembra così tanto l'umano che conosceva una volta. Stiles continua a guardare il lupo negli occhi.

«Con la mente è come se fossi sempre là.» Sussurra l'umano, a pochi centimetri dal volto del più grande.
C'è una strana tensione nell'aria.
Derek riprende a strofinare la guancia del ragazzino, facendo come dei segni circolari con il pollice, nonostante non ci siano più lacrime. Il licantropo sembra come ammaliato, stregato, tanto che non si rende neanche conto del gesto che sta facendo, che è molto intimo rispetto a quello che sono lui e Stiles insieme.

Ma in effetti, cosa sono loro?

«Lascia andare i sentimenti, Stiles. Torna ad essere quello di una volta...»

"Cosa fai, Stiles?!" Urla la rossa, notando come il ragazzino si sia avvicinato pericolosamente al pendio. È buio, un solo lampione illumina lo spiazzo verde, ed ha anche cominciato a piovere. Lydia si lega i capelli in una disordinata coda, rincorrendo il ragazzino. Però si ferma a qualche metro rispetto a lui, non capendo le sue intenzioni.

Stiles guarda il vuoto sotto di lui, che verso un fossato. Poi l'umano si gira verso di lei, e i suoi occhi sembrano così tremendamente vuoti.

"Forse l'unica cosa che serve per superare tutto, Lydia." Risponde semplicemente, e la rossa scuote la testa, non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Stiles è come un fratello per lei, nonostante nell'ultimo periodo sia sempre più strano.
È passata una settimana da quando è finito il casino con i Dread Doctors e da quando Theo è andato sottoterra con la sorella. E la rossa è uscita da poco da Eichen House, grazie a tutto il Branco. Cercano tutti di andare avanti, di dimenticarsi di ciò che hanno dovuto affrontare. Tutti tranne Stiles, che sembra proprio non riuscirci.

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