Capitolo 32

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"I try to convince myself I no longer care about you but, I always find myself thinking about you."

Derek si risveglia, staccando le mani dalle spalle di Stiles, e indietreggiando.

«Derek? Tutto okay?» Lo affianca Scott, visto che l'ex Alpha sembra non reggersi neanche in piedi.
Derek si gira verso gli altri, e dal suo sguardo sembra che qualcosa lo turbi non poco.

«Io...io...» Balbetta, senza sapere cosa rispondere. Non gli va di raccontare a tutti dell'esplorazione della sua mente.

«Derek! Ritorna immediatamente da Stiles, o potrebbe essere un problema!» Esclama Deaton, e il licantropo non se lo fa ripetere due volte, tornando a tenere Stiles sotto l'acqua. Intanto tutti, restati nella clinica, si chiedono come mai Derek appaia così diverso. Come se... come se avesse appena realizzato qualcosa di importante, qualcosa di troppo grande. E sanno che è inutile parlare, perchè l'ex Alpha sembra solo voler essere lasciato in pace.

•••

Stiles riemerge dall'acqua, prendendo un bel respiro, e si ritrova in una stanza bianca. Neutra. Non gli trasmette alcun tipo di emozioni. In un secondo si ritrova asciutto, anche se non sa proprio dove andare. Non c'è nessuna porta, solo una specie di scrivania.

Il ragazzino si avvicina ad essa, trovando al di sopra diversi pulsanti. Blu, giallo, rosso, verde, azzurro.
Quello blu ha sopra la scritta "Dolore". Quella giallo "Felicità". Quello verde "Incubi". Quello azzurro "Infanzia" e infine quello rosso "Amore".

Quello blu è il più grande di tutti, e la cosa non sorprende affatto l'umano, nonostante anche quello rosso sia piuttosto grande. Non sa bene come funziona, ma crede ne deve premere uno. Poi succeda quel che deve succedere. Sicuramente non premerà mai quello blu, mai, e neanche quello verde. Per curiosità è tentato da quello giallo, anche perché la felicità per lui ormai è qualcosa di effimero, e vorrebbe proprio ricordarsi com'è essere felici. Lo preme senza esitare, e in un attimo scompare la stanza attorno a lui. Si ritrova sopra una sorta di piattaforma di metallo, sospesa nel vuoto.

«Felicità, uh? Il pulsante più piccolo, Stiles.» Parla improvvisamente una voce, con tono atono, quasi ironico, e l'umano si guarda intorno perplesso, senza però trovare nessuno.
È una voce maschile, e dovrebbe essere il suo grillo parlante. Non riesce a riconoscerla, ma è sicuro di averla sentita da qualche parte...solo che non riesce proprio a ricordarsi dove.

«Chi sei?» Urla l'umano, non sapendo dove si trova. Sembra come essere nello spazio. La sua domanda rimbomba diverse volte.

«Lo scoprirai, ogni cosa al suo tempo...intanto, goditi questi bei ricordi.» Stiles non sa bene perchè, ma le ultime parole lo fanno rabbrividire, per via del tono che ha usato questa persona.

Tossisce leggermente, quando d'un tratto davanti a lui compaiono come degli ologrammi. Ologrammi enormi di ricordi. Sul primo che compare ci sono lui e Scott, in una delle tante serate fra migliori amici, dove giocavano a videogiochi con tanto di pizza e patatine. Ridevano sempre.
Purtroppo queste serate, da quando Scott è stato morso, sono diminuite sempre di più.

Compaiono altri ologrammi, attorno alla piattaforma, e Stiles sorride ai diversi ricordi felici. Il Branco riunito al loft, senza nessun pericolo in avvistamento, a scherzare insieme...pure Derek stava ridendo. Lui e Malia insieme, quando sembrava andare tutto bene fra di loro, con lo Sceriffo che li porta fuori a cena. I ragazzi a scuola, a fare gli scherzi ai prof, o a venire cacciati via fra le risate. Lydia e le feste che organizzava spesso, che erano le migliori dell'high school...adesso le organizza di meno, e Stiles non ci va quasi mai.

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