Capitolo 6

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"I had all and then most of you, some and now none of you."

Derek parcheggia la Camaro accanto alla clinica, notando con sollievo che pare non esserci nessun cliente.
Entra attraverso la porta di vetro, che trova aperta, venendo accolto da Scott.

«Ehi, Derek.» Lo saluta il ragazzo, in un camice bianco, piuttosto perplesso.
Derek si mette le mani in tasca, guardandosi qualche secondo intorno. È da tanto che non viene più qua, ma gli sembra tutto come una volta.
Tutto molto familiare.

«Lavori ancora come tirocinante?» Chiede l'ex Alpha, aspettandosi poi di vedere Deaton comparire da un momento all'altro.
Scott scuote la testa, sorridendo.

«Oh, no, ormai lavoro a tempo pieno. Quasi ogni giorno dopo scuola, tranne nel week-end, fino a metà pomeriggio.» Spiega brevemente il ragazzo, chiedendosi ancora cosa ci faccia l'ex Alpha lì, a guardarsi intorno con una specie di malinconia.

«Posso aiutarti?» Domanda allora Scott, curioso come non mai.
Si annoia spesso qui alla clinica, soprattutto quando non hanno clienti, come in quel momento.

«Umh, sì, cerco Deaton.» Risponde Derek, deludendo con quella risposta il ragazzo. Scott sperava proprio di avere una risposta più approfondita ed eloquente, ma come al solito Derek è sempre un mistero.
Almeno lui non è affatto cambiato, forse è solo meno burbero e acido, per fortuna di tutti.

«Prosegui lungo il corridoio e poi a destra. Devi scendere delle scale, é nel seminterrato.» Sospira il ragazzo, tornando poi a curare un gatto scozzese, sdraiato su un lettino bianco.

Derek fa esattamente quello che gli ha detto Scott, ritrovandosi in poco tempo davanti a delle scale a chiocciola, che scende senza esitare.
La stanza è illuminata da un lampadario antico, e Derek nota il druido girato di spalle.
Ha una provetta in mano, e ci sono diversi scaffali addossati alle parete. Sopra di essi ci sono tutte provette, barattoli con strani liquidi all'interno.... sembra una sorta di laboratorio dello scienziato pazzo.

«Derek, ti aspettavo.» Parla il druido, girandosi lentamente verso il ragazzo. Nella provetta dell'uomo c'è un liquido rosso, che sembra tanto sangue.
Derek inarca le sopracciglia.

«Cosa vuol dire che m'aspettavi?» Domanda, confuso.
Derek è tornato da poco piú di un mese, ma non ha mai cercato Deaton.
L'uomo lo guarda sempre con quell'espressione indecifrabile, che ha con praticamente tutti.
Fa parte del suo ruolo.

«Da quando sei partito mi aspettavo un tuo ritorno, Derek. Ci hai messo tanto, però.» Esordisce il druido, osservando poi con attenione la fiala che tiene in mano.

«Cos'è?» Chiede Derek, distrattosi un attimo a causa delle azioni dell'uomo.

«Sangue di unicorno, utile per la guarnigione.» Gli spiega brevemente Deaton, posando poi la provetta su uno scaffale qualsiasi. Derek non sapeva neanche esistessero gli unicorni, ma essendo un lupo mannaro non dovrebbe esserne poi così tanto sorpreso.

«Come sapevi che sarei tornato?» Insiste Derek, più confuso che mai.
Deaton lo guarda negli occhi.

«Sei stato male, o sbaglio?
Stavi per morire, Derek.»

L'ex Alpha dischiude la bocca, corrucciando lo sguardo.

«Te l'ha detto qualcuno? Scott?»
Il druido scuote la testa alle domande del ragazzo.

«Quindi sai che sono tornato per la mia soulmate. E che è a causa di quest'ultima se ho sofferto così tanto.» Aggiunge allora Derek, cercando di capirci qualcosa. Deaton si gira verso gli scaffali, osservando distrattamente dei barattoli, come se stesse riflettendo su qualcosa.

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