Capitolo 48

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"How do I say goodbye when I hardly had a chance to say hello."

Alla fine anche gli altri componenti del Branco avevano avuto allucinazioni, e ne avevano partlato al loft di Derek, in un riunione disperata di Branco.
Lydia aveva rivisto Aiden, illudendosi che fosse ancora vivo. Liam aveva avuto l'illusione di non essere in realtà mai stato morso da Scott, ma che fosse tutto un sogno. Mason invece ha visto la morte del migliore amico, mentre Isaac cercava invano di scappare da suo padre.

Derek era andato subito dopo a dormire, per evitare almeno la notte le allucinazioni. era abbastanza sicuro di aver visto un paio di volte Talia nella penombra dell'appartamento: il Nogitsune stava cercando di farlo impazzire in ogni modo.

E probabilmente così ad ogni altro componente del Branco.

Si sistema meglio fra le coperte del letto, ignorando i messaggi di ringraziamento dei suoi amici, per averli salvati con il messaggio.
L'unica cosa che riesce a pensare è trovare un modo per salvare Stiles, sempre se non sia troppo tardi, e in caso lo fosse... Derek scuote la testa, non volendoci ancora pensare. Ha cominciato ad avere attacchi di panico, che non ha mai avuto neanche dopo la morte della famiglia, e deve cercare di evitare di farseli venire. Così si addormenta, con il volto del ragazzino in testa.

•••

Derek si ritrova in una strana stanza, tutta bianca e spoglia. C'è una poltrona nella penombra. Corruccia lo sguardo, cercando di capire chi sia la figura seduta. La figura in questione si alza di scatto, sbarrando gli occhi.

«Derek?» Il nome esce in un flebile sussurro, e il licantropo riconoscerebbe quella voce ovunque. Gli occhi gli pizzicano.

«Stiles?» Lo chiama incredulo, mentre il ragazzino si scopre, avvicinandosi con cautela. Ha tutti gli occhi gonfi, e una brutta cera.

«Tanto sei solo uno stupido ricordo.» Borbotta fra sè, sospirando pesantemente. Sembra quasi faccia fatica a stare in piedi. «Mi manchi così tanto...»

Derek fa un passo in avanti, incerto.

«Tu sei solo un sogno, casomai.» Puntualizza, senza capire le parole dell'umano. «Anche tu Stiles, così dannatamente tanto...» Aggiunge poi, rilassando tutti i muscoli. Stiles lo guarda dritto negli occhi.

«Un sogno? Cosa diavolo stai dicendo?»

«Sono andato a dormire, Stiles, ed eccomi qua con te. Non che sia strano che ti sogni, in realtà.» Gli spiega, non capendo però perchè si trovano in quella stanza così anomina.
Il ragazzino dischiude la bocca.

«I sogni ci collegano, Derek! Non è un semplice sogno, sei nella mia mente, dove sono tenuto intrappolato. Sono affogato per ore, Der, prima di essere catapultato qua... non c'è via d'uscita... non c'è...» La sua voce s'incrina, e trattiene a stento delle lacrime.

«Stiles...sei davvero tu...» Mormora il lupo, sconvolto per quanto stia succedendo, per poi azzerare la distanza fra loro due. Abbraccia con forza il ragazzino, lasciando che il capo di quest'ultimo si posi sull'incavo del suo collo. Derek non sembra intenzionato a lasciarlo andare, non ora che l'ha ritrovato. «Senza te è un tortura, Stiles, non so mai cosa fare, sono senza punti di riferimento...» Si sfoga l'ex Alpha, stringendolo ancora di più a sè. Purtroppo quell'abbraccio ha ben poco di reale, e Derek si stacca poco dopo, volendo sentire davvero la sensazione del corpo di Stiles premuto contro il proprio.

Poi nota qualcosa di strano, inorridendo.

«Stiles, ti manca quasi tutta una gamba e un braccio!» Esclama, spalancando lo sguardo. L'umano si porta una mano agli occhi.

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