Entro in aula e realizzo che Alex sarà in classe con me.
Parecchie ragazze lo guardano meravigliate d'altronde devo ammettere che non è male
con quei suoi capelli scuri e gli occhi azzurri magnetici, per non dimenticare il fisico scolpito che traspare dalla t-shirt bianca.
Siedo al mio solito posto in fondo a sinistra.
<mi metto vicino a te ok?> chiede lui.
<come vuoi> dico fingendo indifferenza.
Si sistemano tutti ed entra la professoressa.
<buongiorno> guarda gli alunni e poi i suoi occhi si posano su di me,ovviamente.
<benissimo,oggi ci degnate della vostra presenza> dice con un sorriso falso.
Non rispondo è meglio rimanere in silenzio e non replicare.
<è stata male ieri e l'ho accompagnata a casa,siamo passati da Dora,l'infermiera quindi lei può assicurarle che è tutto vero.>
Guardo Alex stupefatta,nessuno ha mai parlato con tanta sicurezza davanti alla
Di Martino.
<va bene,ma comunque dovrete procurarvi gli appunti che ho dettato>
<certamente> risponde.
<ora prendete tutti carta e penna parliamo di un grande poeta del romanticismo,Leopardi>
Mentre ascolto la spiegazione, vedo Alex che disegna un cuore sul mio quaderno.
<Hei,questi fogli servono per la vita dell'autore e non per i tuoi attimi da artista...>
Mi giro senza pensarlo fin quando non si avvicina al mio orecchio e sussurra
<precisina!>
Alzo gli occhi al cielo prendo il pennarello blu dal portapenne e mi vendico, gli scrivo sull'intera pagina bianca.
<sei proprio una cosina permalosa!>
<chi la fa l'aspetti> sorrido.
La nostra scenetta viene interrotta dalla professoressa che sembra essere furiosa.
<dato che lei signorina Damiano è più interessata a fare scherzi infantili che alla mia lezione,prenda la sua roba ed esca fuori.>
Tutti guardano nella mia direzione e divento completamente rossa per la vergogna.
Raccolgo le cose e mentre sto per uscire
Alex alza la mano e dice con aria di sfida.
<non è stata lei,ho iniziato io>
<ottimo,abbiamo un valoroso gentiluomo,esca anche lei signor Nardi mi sono stufata di avere degli incompetenti nella mia classe.>
ci avviciniamo alla porta e la professoressa continua con la sfuriata.
<non crederete di cavarvela così facilmente vero? per domani voglio 100 pagine sulla vita e la poetica di Leopardi che a quanto pare non vi interessa granché! E ora via.>
Siamo fuori al corridoio vicino alla mensa in religioso silenzio ma poi ci guardiamo nello stesso momento e scoppiamo a ridere.
<vieni con me ribelle> dice facendomi un occhiolino.
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Due parole per amarti
RomanceGiulia soprannominata Gia è una dolce ragazza timida, il suo pessimo passato non è riuscito a toglierle la voglia di vivere ed andare avanti però lei non è sicura di riuscire ad amare ancora una volta, la perdita di una persona importante le farà cr...