An incomplete melody

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Una melodia che conosco invade la stanza e l'intero corridoio, proviene dallo studio di mio padre.
Corro e quando sono sulla soglia,la musica si interrompe di colpo e Alex mi guarda seduto dal pianoforte, ha una faccia sconvolta e dispiaciuta allo stesso tempo.
<Cosa stai facendo?> dico infuriata.
<Alzati subito! Chi ti ha dato il permesso!>
Non capisce cosa sta succedendo posso vedere la confusione nei suoi occhi.
Mi prende il polso ma riesco a divincolarmi.
<perché?> dico tra le lacrime.
<perché stai suonando?> urlo come se non potesse sentirmi.
<Gia...io...scusami...non volevo> risponde mortificato.
Lentamente cerca di avvicinarsi,io tremo e inizio a tirare pugni sul suo petto.
<ti odio,ti odio>
Cado in ginocchio, sento le sue braccia avvolgermi.
<non fare così>
Mi accarezza dolcemente,cerca di tranquillizzarmi ma nessuno può farlo, tra l'altro stava suonando le note della canzone incompleta.
<andiamo di la ok?>
Gli vorrei dire di non toccarmi,di andarsene ma non ci riesco infatti lascio che mi prenda in braccio.
Mi poggia sul letto e noto che si siede accanto a me.
<cosa posso fare?>
<niente> riesco a dire.
<vuoi che vado via?>
Rimango in silenzio e lui come se potesse leggere nei miei pensieri si alza e fa per andarsene ma riesco ad aggrapparmi alla manica della sua felpa nonostante le poche forze.
<Aspetta...non lasciarmi Alex.> dico ma lui non sa che fare e allora continuo.
<Non voglio rimanere sola con il mio dolore,non andare via>
Crederà che sono pazza, prima gli urlo contro e poi voglio che rimanga.
Semplicemente ho bisogno di appigliarmi a qualcuno e in questo momento colui che ha risvegliato il mio dolore è allo stesso tempo una salvezza.
Si distende accanto a me mentre continuo a tenergli il braccio.
<non vado via sono con te,vieni qui ora>
Mi abbraccia,poso la testa sul suo petto mentre strofina una mano sulla mia  schiena.
<ti giuro,sono molto dispiaciuto non sarei mai dovuto entrare in quella stanza. Perdonami Gia.>
Mi stringo di più a lui,sento il suo profumo invadermi le narici e un calore scaldarmi il cuore.
<per favore non farlo più ok?>
Non fa domande sulla mia reazione tragica e gliene sono grata.
Sto meglio ma tremo ancora,lui intreccia la sua mano alla mia e con l'altra mi alza il viso per guardarmi dritto negli occhi.
<so che non ne vuoi parlare,ma voglio dirti che rimarrò qui con te fin quando mi vorrai,perciò stai tranquilla.>
Mi rilasso un secondo,non sentivo questo senso di protezione da quando mio padre era morto,lentamente riesco a lasciarmi andare e mi addormento stretta a lui, prima di cadere in un sonno profondo sento che mi bacia delicatamente la fronte e sussurra dolcemente qualcosa.
<sei così fragile> dice stringendomi sempre di più.

Due parole per amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora