CAPITOLO 32

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...

L'acqua calda che scorre sui miei nervi tesi scioglie la tensione che mi avvolge da ieri, la notte che ho passato mi ha riposato nonostante le lacrime continuassero a scendere anche nel sonno. Mi preparo per andare alla spiaggia di Malibù, devo essere sul set della pubblicità alle 10.30 - c'è tempo - penso - sono solo le 8.30, mi sono svegliata un po' presto - la mattinata prima del lavoro passa in fretta, tra il navigare su internet intervallato al navigare tra le mie lacrime che ogni tanto sgorgano dal verde delle mie iridi e solcano le mie guance, sono sola in casa e nessuno mi chiede come sto, o mi chiede si raccontargli i miei problemi. Salgo in camera approfittando del momento di pausa che si sono prese le lacrime e mi nascondo nell'armadio per cercare qualcosa da indossare. Decido per un paio di semplici shorts bianchi e una maglietta grigia con mezze maniche che mi copre i pantaloncini fin troppo corti - tanto dovrò toglierli appena arrivata in spiaggia - penso e mi vesto. La casa è vuota e triste, o forse sono io a essere triste?

Una volta in macchina accendo la radio e collego il mio cellulare, imposto il mio album preferito e mi lascio travolgere dalle note di Miley Cyrus. Alzo il volume al massimo e la sua musica mi da la giusta carica, mi scuoto di dosso tutti i problemi e penso solo a quello che sto per fare, mi concentro sui provini che avevo visto e ripenso alle pose che dovrò assumere durante il servizio. Arrivo in circa 20 minuti alla spiaggia, meno di quanto pensassi, così, per la prima e penso ultima volta nella mia vita, arrivo al mio appuntamento in anticipo, sfilo i sandali appoggiandomi al muretto del lungomare per non cadere dai vertiginosi tacchi e li infilo nell'ampia borsa, la spiaggia è appena vuota, solo poche persone con bambini che sguazzano nel mare in lontananza, è giovedì. Cammino notando, sotto all'alto pontile, un piccolo set allestito, con pochi impiegati indaffarati, la maglietta larga mi scalda quanto basta per non sentire il vento salato che mi scompiglia i capelli che cerco invano di domare con la mano.

"Tu devi essere Cristal, giusto?"

Un ragazzo che sembra maggiore solo pochi anni di me mi tende la mano e io la stringo sorridendo.

"Sì esatto, tu sei...?"

Confermo e con un enorme sorriso mi risponde dicendo di chiamarsi Josh, dice che ha vent'anni e fa l'apprendista presso lo studio fotografico che scatterà noi le foto oggi durante le riprese dello spot.

"Ah certo, tu lavori con Chiara giusto? Lei è una mia amica, mi ha detto che anche lei sarebbe stata qui oggi, vero?"

Domando interessata, l'avevo scordato ma ora mi ricordo che ce l'aveva detto qualche giorno fa, il pensiero che anche Chiara sarà con me oggi mi rassicura un pochino, almeno so di poter contare sul supporto morale di un'amica, se ce ne sarà bisogno, e so che sarà così.

"Si infatti...lei verrà più tardi però, io ho il primo turno, devo aspettare te e.. Louis?"

Il suo tono interrogativo mi spinge ad annuire per confermare il nome di Louis. Josh mi fa strada verso il retro del set dove un enorme sala trucco è stabilita sotto un tendone bianco.

"Ecco, puoi aspettare qui mentre chiamo Violet, almeno non c'è il vento"

Mi rivolge un sorriso comprensivo e lo ringrazio mentre scosta la tenda che funge da porta del tendone.

"Oh, aspetta... ma chi è Violet?"

Chiedo ripensando alle sue parole.

"La tua assistente, truccatrice, parrucchiera, stilista...ti seguirà facendo un po' ogni cosa durante le riprese"

Spiega sorridente, che dolce sorriso.

"Oh, grazie, non ne sapevo nulla"

Rispondo e lui se ne va con una risata tra le labbra.

...

Esco da dietro il piccolo e fin troppo trasparente separé dove mi sono cambiata e mi specchio per osservare come mi sta il trentesimo costume che Violet mi ha fatto provare: dice che non sa decidere quale dovrei indossare, perché mi stanno tutti bene.

"Sì!" esclama sorridente "Ci siamo, è lui, indosserai questo!"

Annuncia gesticolando in direzione del mio bikini, e io alzo le braccia in aria esultando per la scelta tanto attesa. Violet è molto simpatica, avrà circa 25 anni ma ne dimostra quanti me, è magra e alta, tacchi alti e vestito corto all'ultimo grido, sorridente e abbracciosa: è arrivata poco più di un'ora fa e ci saremo abbracciate almeno una decina di volte, ma mi sta bene, sono felice di aver già conosciuto due persone amichevoli sul set, visto che dovrò lavorarci per un po' di tempo mi conforta sapere di andare d'accordo con gli altri - speriamo sia così anche con Louis - penso - ormai ho firmato il contratto e non posso tirarmi indietro.

"Ho appena chiamato Tomlinson, ha detto che sarà qui a momenti!"

Un uomo con auricolare e diversi attrezzi per le riprese tra le mani irrompe nel salone informando Violet e altri assistenti, Louis è in ritardo di almeno un'ora, cazzo neanche io sono mai arrivata con così tanto ritardo!

"Sempre il solito, deve farsi attendere come se fosse un divo del cinema!"

Sputa un uomo dietro di me e sento altri bisbigliare dandogli ragione - andrà tutto bene - mi consolo.

"Cosa sai di Louis Tomlinson?"

Chiedo qualche minuto dopo a una Violet intenta a scarabocchiare qualcosa sul suo tablet seduta sul divano. Mi lego in vita l'accappatoio caldo e mi siedo a gambe incrociate accanto a lei.

"Hmm?...non molto in realtà, ho collaborato con lui solo un paio di volte, so che non ha una buona reputazione per quanto riguarda il carattere, in giro si dice che sia uno arrogante e strafottente, tratta male un po' tutti e .." Sposta per un attimo lo sguardo oltre le mie spalle, ma lo riporta subito a me "E quando ho lavorato con lui l'ho visto allungare le mani sulle mie modelle con cui lavorava, più volte ha provato a portarsele a letto per poi rimpiazzarle al lavoro il giorno dopo, ci ho discusso qualche volta ma niente da fare: non so chi si crede di essere, certo è molto bravo e abbastanza famoso, ma nessuno è indispensabile...stai attenta Cristal"

Mi mette in guardia, riesco a capire cosa intendono tutti parlando così di Louis e la loro riluttanza, ma mi risulta molto difficile associarlo allo stesso ragazzo con cui ho condiviso una cioccolata da Starbucks - dovrei dargli una possibilità? - mi chiedo.

"Forza ora!" Mi sbatte amichevolmente la mano sulla coscia "Andiamo al trucco e poi sistemiamo i capelli, ok?"

Chiede retoricamente mentre ci alziamo dal divanetto e mi indica con un cenno della testa la postazione del trucco dove, pochi minuti dopo istruisce a un make-up artist un trucco naturale ma d'effetto, mi trascina velocemente dall' hair-stylist che in poco tempo mi arriccia le punte dei capelli e le lascia ricadere delicate sulle mie spalle.

"Forza Tomlinson vai a cambiarti che la ragazza ti sta aspettando!"

Sento in lontananza un uomo gridare da fuori il tendone...

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Scusa, Ma Lo Amo || One DirectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora