Nonostante Tullio fosse sempre all'erta, e si guardava in continuazione sia a destra che a sinistra, per paura di essere seguito, non notò che c'era proprio un'ombra alle sue spalle. Furtivo e silenzio, si muoveva a qualche passo da lui, senza mai perderlo di vista, trovando in ogni anfratto e oscurità la sua casa. Era il migliore in quel lavoro.
Addestrato fin da quando era solo un bambino a diventare una grande spia, il suo futuro era stato compromesso solo quando il padre lo aveva venduto come schiavo per soldi. Da quel momento aveva passato le sue giornate a soddisfare i capricci di qualche nobile romano fino a capitare, quasi per sbaglio, nella casa di Longino.
Lui era stato il primo, e l'unico, ad aver compreso il suo potenziale e le sue abilità. E per questo aveva deciso di usarle a suo vantaggio. Non che a Parmenione faceva tanto piacere andare in giro per a città a pedinare gente, ma doveva ammettere di essere notevolmente bravo. E comunque non c'era stato modo migliore per ringraziare il suo padrone, dopo tutto quello che lui aveva fatto in suo favore.
Tradirlo per servire la figlia era stata la cosa più difficile che aveva mai fatto ma per una volta in tutta la sua vita stava usando le sue qualità per fare del bene. E per raggiungere la sua felicità. Se lo meritava, dopo aver servito per tutta la sua vita.
Non gli fu difficile seguire l'uomo anche perché, nonostante fosse in evidente ansia e portasse uno schiavo con sé, non avrebbe mai saputo dove guardare. Girava la testa a destra e a manca, frettolosamente, ma in realtà non osservava bene.
Non sarebbe neanche riuscito a scorgere il gatto rannicchiato in un angolo che mangiava degli avanzi lasciati lì da qualcuno. Come non sarebbe riuscito a scorgere, appunto, Parmenione.
Il liberto si chiedeva che cosa tormentasse il giovane romano al punto di non riuscire a camminare per strada senza la paura di essere seguito. Un uomo che ambisce al potere si fa molti amici, ma anche molti nemici. E forse Tullio aveva da poco iniziato a capirlo.
La verità era che Parmenione non aveva mai speso così tanto tempo con una singola persona, spiandola e cercando di capire come pensava e come agiva. E non aveva trovato ancora nulla che potesse servire a Castria. Neanche un piccolo misfatto, qualcosa di così ignobile da convincere Longino che non fosse l'uomo adatto alla figlia.
Eppure era un politico, un futuro politico, e come tutti gli uomini di quella categoria doveva anche lui avere qualche piccolo ed oscuro segreto. Solo che era talmente bravo a nasconderlo che neanche Parmenione era riuscita a scoprire di che si trattava.
E mentre gli uomini assoldati dal senatore seguivano delle piste per cercare l'assassino della lupa, lui perdeva il suo tempo tra case di patrizi, lupanari e simposi. Almeno il giovane Tullio sapeva come divertirsi. E a dirla tutta non sembrava affatto un uomo pronto a sposarsi e mettere la testa apposto. Al contrario, dava l'idea di qualcuno che avrebbe continuato a fare tutto ciò che gli aggrada nonostante non sarebbe stato più solo lui.
Ma neanche quel suo comportamento e le supposizioni di Parmenione sarebbero servite a Longino. Ci voleva qualcosa di meglio, e purtroppo non era ancora riuscito a trovarlo. E più passava il tempo più iniziava a credere che non lo avrebbe mai provato.
Si scoraggiò ancora di più quando lo vide entrare nel lupanare a cui sembrava davvero affezionato, visto che era la terza volta in pochi giorni che vi si presentava. Un luogo un po' angusto in una zona non proprio sicura. Con una sola lucerna ad illuminare l'entrata, il lupanare era quasi del tutto nascosto alla via principale eppure nessuno dei suoi clienti abitudinari faceva fatica a trovarlo.
Era strano che un uomo come Tullio, che poteva avere tutte le donne che voleva, si abbassava a far visita ad un luogo che non sembrava affatto alla sua altezza. E questa era una delle tante domande che Parmenione si era fatto riguardo all'uomo che stava seguendo. Giungendo alla conclusione che, non potendo scoprire che cosa passava per la testa di Tullio, poteva solo pensare che era alquanto bizzarro.
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Ave Caesar
Historical Fiction#In revisione #COMPLETA Primo volume del ciclo Romae: ogni storia sarà autoconclusiva perciò non sarà necessario leggerle tutte e nell'ordine da me stabilito. Anno 114 d.C., sotto il principato del Divo Traiano, all'ombra dell'Anfiteatro Flavio si...