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Ci siamo!

Ken è di sopra a fare le valige mentre io Hunter e Susan facciamo colazione in totale silenzio e tristezza.

Tra meno di tre ore Ken ha il volo ed io ancora non mi so spiegare come siamo arrivati a tutto questo.
Ormai da quando Hunter ha fatto ingresso nella mia vita mi sono catapultata in un'uragano senza fine.

Sono mesi che succedono solo cose brutte. Sembra di essere ad Horrorlandia o come si dice siamo quelli di "mai na gioia" ed ora come ora voglio solo che le cose migliorano.

<<Che facce ragazzi!>> Ken fa il suo ingresso in cucina con un sorriso enorme sul viso.

<<Sarei comunque dovuto tornare prima o poi. Ho il mio lavoro lì, la mia casa, la mia vita.>> dice avvicinandosi a me.

<<Mancherai a tutti noi!>> sintetizzo.

Lui mi fissa continuando a sorridere poi mi bacia la fronte.

<<Casa mia è sempre aperta, potete venire a trovarmi tutte le volte che vorrete.>> ad interrompere la conversazione sono i singhiozzi di Susan.

<<Susan come devo fare con te.>> scherza Ken avvicinandosi a lei per abbracciarla. La donna si tuffa tra le sue braccia iniziando a piangere più forte.

<<Mi mancherai bambino mio!>>

<<Ti voglio bene anche io.>>

Sento le lacrime fare capolino sulle mie guance. Hunter al mio fianco mi prende la mano accarezzandola dolcemente. Volto il mio guardo su di lui è solo ora notò che anche lui sta piangendo.

Per Hunter questa situazione è difficilissima; lui più di tutti in questi mesi ha sofferto tantissimo. Però io ci sono, non lo lascerò mai solo, mai lo farò sentire inutile come lui crede; Hunter è la mia forza, la mia casa e se lui crolla io crollo.

*****

Il volo è stato chiamato e Ken ha già salutato suo fratello e Susan.
Finendo col salutare me.

<<Ci vediamo presto.>> Ken non rispose, lo abbraccio e sussurro un ultimo ciao.

Mi mette un biglietto in mano e varca la soglia, senza più voltarsi.
Resto a fissarlo finché non lo vedo passare i controlli, aspettandomi un ultimo saluto, una mano agitata al di là del vetro opaco, che però non arriva.

Quando sparì completamente dalla mia visuale apri il biglietto: "Sei la mia persona preferita nel mondo, ma sapere che io non sono la tua mi consuma, giorno dopo giorno.
Forse un giorno ci abbracceremo di nuovo."

Lessi il biglietto senza farmi vedere da Hunter; so quanto ancora sia geloso e non voglio che si irriti con suo fratello per colpa mia.
Ma dopo aver letto capì una cosa: Ken non sarebbe più tornato. Almeno per un po'.

<<Torniamo a casa!?>> è Hunter come sempre a riportarmi alla realtà. Annuisco mentre lui mi porge la mano che io prontamente stringo.



Ken pov's
Diversi giorni dopo.

Appena il mio volo è atterrato sono tornato a casa, ho disfatto la valigia ed ho chiamato Josh il mio migliore amico invitandolo a bere una cosa.
Il giorno seguente sono anche tornato a lavoro, il che mi ha occupato molto; ma oggi che Josh è occupato ed io sono nel mio studio da solo i pensieri di lei invadono la mia testa.

Durante tutto il giorno rido, urlo, scherzo e sto alla grande. Penso 'chi ha bisogno di lei?'
quando sono in compagnia cerco di ridere ed essere felice, essere felice il più possibile.
Ma poi, quando sono solo come ora, la minima cosa che succede mi fa star male, inizio a pensare a lei in maniera incondizionata, la sensazione orribile che provo nello
stomaco pensando a tutti i momenti che abbiamo passato e a tutti quelli che avremmo potuto passare se io non fossi stato un completo idiota.
La sua assenza, la sua assenza mi terrorizza completamente, mi sento come un albero senza foglie, come una volpe senza la pelliccia,
inutile, fottutamente inutile.

CAROL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora