12

767 29 0
                                    




✔️



Richard:
Ciao Carol come stai?
Mi chiedevo se ti andava di bere una cosa insieme.

Io:
Certo, ci vediamo al pub?

Richard:
Tra un'ora?

Io:
Ok, a dopo.

Richard:
A dopo 😊

Hunter è uscito prestissimo stamane ed io nè ho approfittato per starmene ancora a letto pensando a ciò che è successo ieri.

Per fortuna che Richard mi abbia scritto perchè mi stavo annoiando.

Cerco di riprendermi così tiro via le lenzuola delle gambe per alzarmi.

Svogliatamente mi dirigo alla cabina armadio estraendo da esso un jeans semplice, una maglia bianca con scollo a V e le solite Converse bianche.

Mi ricordo di prendere anche l'intimo prima di dirigermi al bagno per una sana doccia.

Apro il getto d'acqua, mi spoglio e mi dirigo sotto di esso.

Ho portato con me il mio bagnoschiuma a lampone e menta, il mio preferito da quando ero piccola.
Lo stesso che usa mia madre e usava mia sorella.

Amy!

Be dopo ieri non si è fatta più sentire, credo che sia meglio così per entrambe.
Il mio passato è una cosa che non voglio affrontare, voglio che tutto resti come ora perchè so che se permetteró a mia sorella e mio padre di tornare nella mia vita, sarebbero capaci di rovinarmela ancora.

Sto diventando paranoica con questa storia!

Annullo ogni pensiero tornando a lavarmi in fretta, esco dalla doccia ed i soliti brividi di freddo mi coprono la pelle.

20 minuti dopo, record mondiale, sono pronta.

Ho rifatto anche il letto, nonostante Hunter mi abbia avvisata che alle 10:00 sarebbe arrivata Susan, la donna delle pulizie.

Non mi è mai piaciuto che qualcuno pulisca i miei casini, neanche a mia madre ho mai permesso di rifarmi il letto o pulirmi la stanza.
È una cosa che non sopporto!

Mancano 40 minuti all'appuntamento con Richard e dato che sono a piedi è meglio se mi avvio.

Appena metto piede sul penultimo gradino, la porta si apre rivelando la figura di una signora bassa e magra, con una treccia argentata raccolta dietro la testa, gli occhi azzurri, la pelle olivastra ed un sorriso caloroso stampato sul viso che fa il suo ingresso.

<<Tu devi essere Carol.>>

Scendo i due gradini avvicinandomi per stringerle la mano.

<<E tu Susan.>>

<<Esatto! Stavi uscendo?>> chiede con tono gentile.

<<Devo incontrare un mio amico.>>

<<Oh, allora buona passeggiata!>>

<<Grazie.>> sto per uscire quando mi ricordo di Hunter.

<<Susan.>>

<<Si!?>>

<<Puoi avvisare tu Hunter?> annuisce con un cenno del capo, mi volto ed esco.

Ah Dio mio, New York è trafficata anche sui marciapiedi.

Ma come si fa?

Mai vista città più caotica di questa.

CAROL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora