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Riuscire a dormire è stata un'impresa ardua.
Ho avuto quello sguardo addosso, tutta la notte.
Neanche lo scorrere dell'acqua, quando ero storto la doccia è riuscita a portar via i miei pensieri.

Chi era?
Cosa voleva da me?

<<Buongiorno C.>>

<<Buongiorno a te!>> con una faccia da zombie saluto la mia amica e mi avvio nella mia stanza.

Poggio la borsa sulla scrivania, mi siedo, apro il pc per controllare la posta ma nulla, così decido di raggiungere Nina.

<<Ti va un caffè alla macchinetta?>> sembra pensarci su per via del troppo lavoro sulla sua scrivania, alla fine, si alza e mi segue.

<<Quando manca alla pubblicazione?>>

<<Due settimane!>> le rispondo portando il bicchiere fumante di caffè alla bocca per berne un sorso.

Questo è il mio terzo libro.
È autobiografico e ciò mi spaventa a morte.

Avevo voglio di raccontare ai mie lettori la mia vita, per fargli capire la persona che sono e come sono.
La parte difficile è arrivata quando ho dovuto scrivere anche di mio "padre".

Non era il dolore ciò che provavo in quel momento, sia chiaro; ma l'odio che ho provato nei suoi confronti.
Se mai lo leggerà, capirà quanta repulsione mi abbia fatto, includere lui in alcuni capitoli.

<<Sarò la prima a comprarlo!>>

<<Come sempre!>> sintetizzo facendo sorridere entrambe.

<<Ragazze>> la voce di Carmela, una nostra collega, ci interrompe.

<<Cosa succede?>> chiedo vedendola molto spaventata.

<<Tra meno di due ore il Sig. Cox verrà a farci visita!>> ora comprendo la sua paura.

<<Ascolta>> provo a rassicurarla <<capisco che sia un uomo che incute timore, però devi capire che nonostante il titolo che ha, resta pur sempre una persona come me, te e Nina; quindi niente paura ok? Sta tranquilla.>> Piano piano la vedo riacquistare un po' di fiducia, lasciando spazio ad un enorme sorriso al posto di quel volto cupo di cinque minuti fa.

<<Ora torniamo a lavoro.>> comunico facendo ritorno alla mia postazione seguita da entrambe per fare lo stesso.

Mancano due capitoli alla fine del mio libro, dopo di che ho solo una settimana di tempo per revisionare il tutto.
Quando sarà pronto, passerà alla stampa e in fine verrà pubblicato, trovandolo già dal giorno dopo in tutte le librerie.

Tutto questo mi rende felice ed ogni volta mia madre mi dice che il mio era destino, che io ero destinata a questo, ma se c'è una cosa in cui non credo, è proprio il destino.

Sapete quando si dice "doveva andar così"?
Ecco, io non ci credo, perché per me è solo un modo per arrendersi.
Il poter è la vera forza, ed io la vedo nelle persone.
In quelle che credono, che desiderano, che sognano, in quelle che non si arrendono nonostante le difficoltà.
Il destino non esiste, siamo noi a crearcelo in base ai nostri sogni, i nostri obiettivi.
Quindi non arrendetevi mai.
Perché i sogni si realizzano, i cuori si riempiono di felicità e, noi di sorrisi accesi.

<<Carol, il capo è arrivato.>> viene a comunicarmi Nina.

<<Andiamo!>> affermo decisa, mentre mi alzo per avviarmi a conoscere il proprietario di questo grande impero.

<<Si trova nella sala riunioni, con il caporedattore ed il vicepresidente.>> in tutta risposta annuisco.

Ci troviamo di fronte la sala riunioni.
Nina ha paura dì entrare, così mi faccio avanti ed entro per prima.

La sala non è ancora piena del tutto, ed in lontananza, in fondo alla sala posso notare tre uomini eleganti girati di spalle.

Con fare calmo mi avvicino, presa troppo dalla curiosità di conoscere il capo.

Nel frattempo uno di loro si gira.

<<Salve signorina Ross>>

<<Salve signor Wood.>>

Il signor Wood è il mio caporedattore, ha quarant'anni ed è un uomo con la testa sulle spalle, che sa sempre quello che fa.
È alto, capelli neri, occhi verdi e porta gli occhiali.

<<Anthony Maya, vicepresidente.>> si presenta l'uomo alla destra del signor Wood.

Anche lui è alto, ha i capelli biondi, occhi castani, pelle abbronzata ed avrà più o meno cinquant'anni.

<<Carol Ross.>> dico stringendogli la mano.

Alla fine, l'unico uomo rimasto di spalle si gira nella mia direzione lasciandomi di sasso.

Quelli sono gli stessi occhi di ieri sera, gli stessi che per tutta la notte, mi hanno tormentata.

<<Hunter Cox, il capo!>>

<<Carol Ross>> mi ripresento, stringendogli la mano e mandando giù la saliva in modo sforzato.


Spazio autrice

Ciao a tutti! So che alcuni si aspettavano il capitolo prima ma sono stata presa da alcuni problemi.
Questa settimana dovrei essere più libera e ciò mi permetterà di aggiornare spesso.
Nel frattempo mi chiedo se la storia vi piace e cosa ne pensate.
Mi raccomando ricordatevi che non sono un cavernicolo e non mangio, quindi potete commentare e lasciare una stellina se vi va.
Detto questo, vi annuncio che tra un po' pubblicherò un altro capitolo.
Amatemi per questo.

❤️

CAROL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora