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Pov's Hunter

Riuscire a farsi accettare per ciò che siamo è complicato.
Almeno per me lo è.
La gente che incontro mi riconosce solo per via del mio cognome, ma di me non sa nulla.
"Complimenti Cox!" ... "Che onore signor Cox!" ... "La invidio Cox!" ....
Nessuno si è mai fermato un attimo per chiedermi "Hunter come stai? Ti va un caffè?" ... Nessuno che mi abbia realmente capito.

Ho ereditato la casa editrice da mio nonno, il mio unico familiare dopo mio fratello Ken.

I miei genitori rimasero coinvolti in una sparatoria quando io avevo 5 anni e mio fratello 3.
Da allora è stato mio nonno Joe ad occuparsi di noi.
Mio fratello mirava ad essere medico così dopo la laurea si trasferì a Brooklyn ed oggi è un famoso neurochirurgo.
Io non avevo ancora ben chiaro cosa fare e mio nonno decise per me; ciò non mi dispiace per nulla, anzi, ho sempre amato leggere, e poi non avrei mai rincontrato lei, Carol Ross.

Anche se non credo neanche che lei si ricordi di come ci siamo incontrati o per meglio dire scontrati qualche tempo prima.

Era Dicembre, pioveva a dirotto ed io ero a piedi, per giunta senza ombrello.
Stavo entrando in una caffettiera quando qualcuno mi venne addosso con tutto il caffè.
Alzai gli occhi arrabbiato, ero pronto ad urlare contro quel deficiente di stare attento, ma non dissi nulla quando vidi che era stata una ragazza a scontrarsi con me.
Aveva dei lunghi capelli mossi, due labbra carnose ed un fisico tutte curve.
Appena si scusò, poté udire la sua voce, era così dolce e calma da mettere i brividi, era qualcosa di unico e raro.

Sembravo un cretino, avevo la bava alla bocca e come un ignorante senza dir nulla uscì di corsa dal locale e scappai verso casa.

Non mi importava della pioggia o del caffè ma se restavo lì l'avrei baciata ed io non sono il tipo che si avvinghia alle donne la prima volta che le vede.

Ero talmente preso da lei che comincia a cercarla, scoprendo con grande piacere che lavorava alla mia casa editrice.

Diverse sere fa andai a bere una cosa in un pub è lì la vidi di nuovo.
Era con una sua amica, lei sempre bellissima.
La fissavo di continuo, quando si accorse del mio sguardo su di lei e si voltò nella mia direzione.

I mie occhi nei suoi, il mio cuore con un battito in meno.

Quando mi è stato proposto di scegliere qualcuno per poter scrivere il mio libro io ho scelto lei senza esitazioni.

Sono sicuro che sappia leggermi dentro meglio di chiunque altro e che questa estate si rivelerà al quanto sorprendente per entrambi.

<<Hunter mi ascolti?>>

<<Anthony!>>

Anthony Maya è il vicepresidente della mia casa editrice.
Ha 53 anni e per me è come un padre.
Lui è l'unica persona dopo mio nonno che mi ha sempre capito e aiutato.
Grazie a lui ho trovato Carol, scoprendo che lavorava da me.
Non ha mai chiesto nulla al riguardo ma ha capito da solo.

<<Hai letto l'anteprima del libro?>>

<<Si!>>

<<Allora, cosa pensi?>>

Ho chiesto a Maya di chiedere a Carol una copia del suo libro autobiografico prima della stampa, naturalmente senza dirle che era per me.

<<È cresciuta senza un padre, non ha mai vissuto la sua adolescenza, non sa cosa voglia dire essere felice per o con qualcuno, ha lavorato sempre per aiutare sua madre e l'unico sogno che è riuscita a realizzare è quello di poter scrivere libri. La sua vita non è stata una delle migliori eppure riesce a sorridere spesso, riesce a rendere gli altri felici pur di accantonare se stessa. Quella ragazza non ha solo talento Maya, ma ha un cuore enorme quanto New York.>>

La mia vita è stata una passeggiata rispetto la sua.

Nonostante l'assenza dei miei genitori io ho fatto affidamento su mio nonno che mi ha lasciato la strada libera su ogni cosa, nel mentre Carol ha dovuto lottare per arrivare qui e sta lottando per la sua felicità che crede non arriverà mai visto come sono andate le cose fino ad oggi.

Il suo libro concludeva così:
"Non volevo niente, perché quando mi sono aspettata qualcosa, la vita mi ha risposto "tanto non succederà",perché quando ho provato ad essere felice, ho capito che mi sarebbe bastato solo stare meno male."
-     Antonio Dikele Distefano

Quanto può aver sofferto?
Quanto soffre realmente, senza darlo a dimostrare?

Dovrebbe avere importanza? Tu la vuoi, vuoi quella ragazza e so che la renderai felice ad ogni costo. Mi ricorda la mia vocina interiore.

<<Hunter sei cotto a puntino eh!?>> ammicca Maya prima di sparire dalla mia visuale.

Ha proprio ragione, sono cotto!




Spazio autrice
Allora come vi sembra Hunter?
Vi è piaciuto il suo pov?
Per rendere l'attesa più dolora (odiatemi pure😂) vi svelo un particolare.
Carol sta per trasferirsi a casa del bellissimo Signor Cox.
Come? Quando? Perché?
Non era previsto, eppure Hunter farà di tutto per tenerla al suo fianco. 😘

❤️

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