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Come ho potuto solo minimamente pensare che potevo innamorarmi di Hunter.
Sono stata davvero una sciocca.
Cosa mi aspettavo da lui?
Magari che mi dicesse "Oh Carol io sto provando qualcosa per te in questi giorni?"

Nina come sempre aveva ragione non devo correre, devo prendermi i miei tempi, altrimenti finiró come quando stavo con Sam.

Sto allacciando i sandali quando sento bussare alla porta di camera mia.

Oggi è domenica e passeró la giornata con mia madre, con la quale devo chiarire delle cose, Max il suo compagno e Nina.

Per la giornata ho indossato un un jeans chiaro stretto, ed una maglia azzurra aperta sulla schiena è leggermente scollata sul davanti, al posto delle scarpe ho messo dei sandali semplici argentati.

Questa volta ho piastrato i capelli e mi sono truccata con del rossetto rosso, matita e mascara, chiudendo tutto con un pò di profumo.

Mi alzo dal letto e vado ad aprire.

<<Buondì!>>

<<Giorno Ken>>

Parlando di lui.

Ieri abbiamo passato un bel pò di tempo insieme, ho scoperto che si è laureato con qualche anno di anticipo, che lavora come neurochirurgo in un ospedale di Los Angeles, che ha 24 anni, che ama l'estate e i film romantici.
Odia il pesce ed è allergico alle fragole.
Ma oltre a questo è anche un ottimo oratore.

<<Stai uscendo?>> chiede buttandosi sul mio letto appena fatto.

<<Oggi ho la giornata libera, quindi ne approfitto per andare da mia madre e la mia migliore amica.>> spiego mentre faccio ció che a fatto lui, ossia, gettarmi a peso morto sul mio letto.

<<Ti posso accompagnare?>>

<<In pigiama?>> gli dico mettendomi a ridere come una bambina.

Il suo pigiama è davvero buffo, è di un arancione chiaro e su di esso vi sono disegnati tanti piccoli animali.

Elefanti, papere, conigli, topi e così dicendo.

Quando smetto di ridere trovo Ken intento a fissarmi con una faccia seria.

<<Cosa c'è?>>

<<Amo questo pigiama chiaro? E poi ... poi, dovresti ridere così più spesso.>>

Qualcuno chiami i vigili del fuoco, le mie guance bruciano.

<<Dammi un pò di tempo e ti accompagno!>> mi bacia la guancia, si alza dal letto e va via.

Nel frattempo mi alzo anche io tornando a sistemare il letto.
Appena finisco, scendo giù in cucina dove trovo Susan.

<<Buongiorno Susan.>>

<<Buongiorno cara.>>

<<Lavori anche oggi?>> Apro il frigo, estraggo del succo di frutta alla pesca e lo verso nel bicchiere.

Riposo il contenitore e mi metto a sedere.

<<Sono solo venuta a posare delle cose. Tu invece?>>

<<Io vado da mia madre, tornerò questa sera.>>

CAROL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora