06. Occhiaie enormi e rivelazioni.

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Canzone per il capitolo:

Wake Me UpAvicii.

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Sbadiglio per l'ennesima volta sedendomi in cucina e poggiando i gomiti sostenendo il mio viso svogliatamente. Stamani mi sono svegliata con due occhiaie enormi, sia per essere tornata a casa alle due e mezzo del mattino sia perché stanotte non sono riuscita a chiudere occhio, ripensando allo strano incontro avvenuto in clinica. Il ragazzo con cui sono andata a sbattere, è proprio lo stesso ragazzo che farfugliava parole insensate una notte di due anni fa. Lo ricordo come se fosse ieri..

Flashback.

Mi siedo sul davanzale della finestra, come ogni notte, e ripasso alcuni appunti per l'Università. Approfitto del fatto che il mio ragazzo sta dormendo e così continuo a studiare e memorizzare i concetti principali. Ma un rumore mi impedisce di continuare così abbasso lo sguardo e lo punto all'ingresso della casa di fronte.

Un ragazzo, vestito interamente di nero, esce dall'abitazione barcollante mentre ride senza motivo e biascica parole insensate. Dapprima rimango confusa ma poi noto la bottiglia che tiene in mano e capisco tutto. Decido allora di guardarlo.

Il ragazzo poggia la bottiglia vuota accanto a lui e si passa una mano tra i capelli, abbastanza lunghi direi, ed infine copre il suo viso con le braccia.

« Si è addormentato?» penso ad alta voce e mi tappo la bocca sperando che non si accorga di me.

Ma non appena sente la mia voce alza la testa e si guarda intorno cercando qualcuno. Mordo il labbro trovando divertenti i suoi movimenti scoordinati. « E' proprio ubriaco.» giungo ad una conclusione, parlando di nuovo ad alta voce, e mi rimprovero mentalmente per aver commesso lo stesso sbaglio.

Il ragazzo si guarda attorno di nuovo e poi ride. « Sto diventando pazzo» mormora.

Allora rido, non riesco a trattenere la mia risata che esce dalle mie labbra senza aver il tempo di controllarla. Stavolta è riuscito a beccarmi nel fatto ma non sposto gli occhi, rimango a guardarlo infischiandomene del fatto che possa rimanerne confuso.

D'altronde è pure ubriaco, l'indomani nemmeno si ricorderà di me.

Mi guarda stralunato, sembra che non abbia mai visto una ragazza in vita sua e questo mi porta a ridere ancora di più.

« Non ti diverti?» chiedo.

Lo sconosciuto sbatte le palpebre un paio di volte e poi sorride poggiando la testa sul palmo aperto della sua mano. «Vuoi che ti riveli un segreto?» chiede e rimango spiazzata dalla sua voce roca.

È indubbiamente un bellissimo ragazzo; spalle larghe coperte da una camicia nera sbottonata sul petto e leggermente arrotolata sulle braccia e da ciò posso notare dei tatuaggi che marchiano la sua pelle, i jeans neri strappati alle ginocchia che fasciano le sue gambe lunghe e longilinee e ai piedi degli stivali neri. I capelli lunghi adornano il suo viso; mascella squadrata, tratti mascolini e fossette che smorzano il tutto. Maledico il non poter ammirare i suoi occhi.

Annuisco poggiandomi al muro dietro di me con un piccolo sorriso sulle labbra.

«Preferirei andare a dormire in questo momento.» confessa pizzicandosi i jeans neri guardandomi di sottecchi.

Rido chiudendo l'agenda degli appunti sulle mie gambe. « E perchè sei ancora qui? Non hai l'aria di qualcuno che ama la vita notturna.» affermo curiosa.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora