Canzone per il capitolo:
Welcome To Wherever You Are – Bon Jovi.
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Harry mi accompagna a casa dopo aver ricevuto una chiamata urgente del suo manager, e sospiro quando il rumore della chiave - all'interno della serratura- scatta, permettendomi di entrare. Ho ancora gli occhi gonfi a causa delle lacrime di oggi e, probabilmente, se mi vedesse Sophia in questo preciso istante si preoccuperebbe; mi sono premurata di avvisarla che non sarei rincasata insieme a loro ma bensì con Harry, non le ho dato molte spiegazioni sul perché anche se dovrò inventarmi una scusa bella e buona per quando ritornerà a casa; so quanto possa essere persuasiva.
È molto brava in questo gioco ed io non voglio correre il rischio.
Un sospiro di stanchezza fuoriesce dalle mie labbra quando chiudo la porta alle mie spalle, mi serve un'altra doccia per togliermi di dosso lo sporco che tutt'ora percepisco sul corpo; quella casa riesce ancora a trasmettermi sensazioni negative ed io ne ho abbastanza di negatività.
Mi sento molto leggera adesso che qualcuno, oltre la mia famiglia e Jack, sa del mio passato, sono più predisposta a lasciarmi andare e sto iniziando a maturare la consapevolezza che, forse, ha davvero ragione Harry. Proprio quest'ultimo mi ha stupita quando mi sono accorta delle sue lacrime, non volevo pietà o compassione da nessuno - tanto meno da lui - ma non mi ha dato questa impressione, era arrabbiato per quello che mi è successo anni fa ed io, proprio in quel periodo, non lo conoscevo nemmeno. Il mio racconto lo ha turbato tanto e mi sento un po' in colpa per questo.
Stretta tra le sue braccia mi sentivo al sicuro da tutto: dal male, dal dolore, dalla sofferenza e dai sensi di colpa che mi attanagliano lo stomaco impedendomi molte volte di respirare. Mi fido completamente di lui, e non che lo conosca da tempo per poterlo dire, ma sento dentro di me, di poter riporre la mia fiducia in lui.
Sono talmente sovrappensiero che non mi sono nemmeno accorta che in casa ci fosse qualcuno, sento un rumore in lontananza e dubito possa essere Jamie, così insospettita mi muovo dall'ingresso, stavolta munita di un ombrello per l'occasione, per non causare seri danni nel caso in cui non sia uno sconosciuto. Cammino in punta di piedi e guardo in tutte le stanze, la cucina, il soggiorno, il bagno, la camera di Sophia... La preoccupazione sale ed inizio a pensare che ci sia veramente un ladro, così do un calcio alla porta della mia camera, sicura che si trovi lì, ed entro agitando a destra e a sinistra l'oggetto che tengo in mano per difendermi.
« Posso farti male, molto male! Sono cintura nera di karate!». Urlo chiudendo gli occhi in due fessure quando guardo la persona che ho davanti.
«Si, e a me piace la vagina.».
Spalanco gli occhi non appena focalizzo meglio lo sconosciuto che sconosciuto non è, quasi piango quando mi rendo conto che non è né un ladro e né qualcuno intenzionato a farmi del male.
«Oh mio Dio, Jack!» urlo lasciando perdere ' l'arma' che tenevo in mano e corro verso di lui, mi prende in braccio e mi fa fare una giravolta.
Il mio migliore amico è qui, è venuto dalla California per me, sono al settimo cielo.
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SIGN OF THE DESTINY |H.S.|
FanficCOMPLETA •DA REVISIONARE• Sono passati esattamente sette anni dal giorno in cui la vita di Harry Styles, membro della boy band più famosa al mondo, è cambiata radicalmente. Sembrava una vita da sogno, una vita perfetta ma l'eccitazione iniziale sva...