17. Lavori pesanti e famiglia allegra.

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Canzone per il capitolo:

Story Of My Life – One Direction.

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Sbuffo legando i capelli in una coda alta e disordinata e mi butto sul divano praticamente morta. Stamattina mi sono alzata presto per pulire casa insieme a Sophia, dato che tra il mio lavoro e l'università abbiamo trascurato casa. Ore di lavoro spese bene visto e considerato che il pavimento in questo momento brilla come se fosse uno specchio.

Il divano mi sembra tanto comodo e quasi mi mi addormento stanca e stremata ma, ovviamente, le urla ed i lamenti di Sophia rimandano l'appuntamento al sonno a questa sera. Porto le mani in faccia borbottando insulti senza senso e sbuffo sonoramente guardandola.

« Mi fanno male le gambe, le braccia e mi sta scoppiando la testa.» borbotta. « E sono troppo sudata.» aggiunge alzando un braccio annusando una ascella.

Storco il naso con disgusto. « Quanto sei melodrammatica.» borbotto.

Alza un sopracciglio incrociando le braccia. « Non sono melodrammatica.».

Ridacchio alzandomi dal divano. « Sei melodrammatica e permalosa.» alzo il dito puntandoglielo contro.

« Vuoi aggiungere un altro aggettivo per caso?» chiede aprendo le braccia.

Faccio finta di pensarci su e le sorrido. « Si, sei anche petulante.».

Ridacchio guardando la sua faccia e scuoto il capo dirigendomi in cucina. Sophia mi segue e si siede sullo sgabello girando su sé stessa. « Non lo pensi davvero, lo so.» annuisce convinta.

« In realtà si ma tranquilla, si può sopportare.» la punzecchio.

Non la sento parlare e corrugo le sopracciglia girandomi verso di lei. « Ti sei offesa?» chiedo.

Sophia mi guarda seriamente ed incrocia le braccia al petto. « Offesa? La mia coinquilina mi dice che sono melodrammatica, permalosa e petulante e tu mi chiedi se sono offesa?.» chiede.

« Si?».

«Ovvio che lo sono.» borbotta.

Sbuffo in una risata e le passo un bicchiere di succo d'ananas, il mio preferito. «Facciamo pace? Lo sai che ti voglio bene.» tento facendo il labbruccio.

Sophia sta ancora con le braccia incrociate al petto, alterna lo sguardo tra il mio viso e il bicchiere che tengo in mano e sbuffa afferrandolo. Sorrido vittoriosa alla sua reazione e mi dondolo sui talloni nascondendo il mio viso dietro il bicchiere.

« Questa me la conservo.» borbotta sorseggiando il succo.

Poggio il bicchiere ormai vuoto nel lavello e mi dirigo verso il bagno, devo necessariamente farmi una doccia. Puzzo di cane bagnato e onestamente non riesco a stare in queste condizioni un secondo di più. « Si, certo, come vuoi tu.» cantilena agitando la mano.

Sophia mormora parole che non riesce a sentire e ridacchio.

Esco dal box doccia, avvolgo il mio corpo in un asciugamano e avvolgo i capelli con un altro asciugamano a mo' di turbante. Chiudo la porta del bagno e vado in camera mia, prendo la crema per il corpo e dopo essermi asciugata e dopo aver indossato l'intimo, inizio a spalmarla sulle gambe. Il trillo del cellulare mi fa sobbalzare e curiosa vado a leggere il messaggio. Probabilmente è mia madre che tenta di mandare qualche messaggio per ricordarmi del pranzo di oggi.

E invece rimango piacevolmente sorpresa del mittente.

Da Harry;

''Atterrato a New York sano e salvo. In questo momento desidererei solo un letto per dormire.''

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora