Canzone per il capitolo:
Symphony – Zara Larsson feat. Clean Bandit.
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Il muro alle mie spalle è freddo e spigoloso, mi dole rimanere in quella posizione; accasciato a terra incurante del freddo che punge sul mio corpo. Il problema però è che non sento nulla; non sento il freddo che entra dentro le ossa a causa di quella giacca leggera che indosso, non sento lo sbalzo di temperatura che caratterizza Londra... semplicemente non sento tutto quello che mi sta attorno.
Il mio viso è rivolto verso l'alto - come i miei occhi- che fissano un punto indefinito del cielo. Sono vuoti, senza emozioni, senza nessun nessun tipo di sentimento o sensazione momentanea. Le lacrime continuano a rigare il mio viso, ma contrariamente alle azioni precedenti, stavolta non mi sento di alzarmi e colpire qualcosa, non sento l'impulso di prendere a pugni chiunque incontri. L'unica cosa che sento è il vuoto, il nero più totale. Non ho la forza di farlo, di prendermela con qualcuno, perché la consapevolezza che tutto questo sia accaduto a causa mia è palpabile.
Nonostante senta la rabbia verso quell'uomo che non merita nemmeno di essere definito tale, non ho comunque la forza di andare da lui e picchiarlo fino a garantirgli la morte.
Il pensiero che Cheryl sia in sala operatoria, sotto dei maledetti ferri, in bilico tra la vita e la morte... mi uccide. Mi annienta. E non c'è situazione peggiore di questa, il non poter far nulla per evitarlo. Posso solo aspettare, pregare affinché esca di lì viva e sperare che si svegli. L'odio per Derek per adesso sembra essersi eclissato, come se ucciderlo sia una cosa da dover fare in secondo tempo. Cheryl è più importante al momento, e perdere del tempo utile per quel bastardo figlio di puttana è l'ultima cosa che farò. Non so come la razionalità sia riuscita a prevalere tra tutti i sentimenti contrastanti che vorticano dentro di me, ma a differenza delle altre volte sono riuscito a controllarmi, senza battere ciglio sulla decisione più importante da prendere.
Stringo le mani in due pugni e nascondo il viso tra le mie braccia. Sono distrutto emotivamente, e la sola cosa che potrà riportarmi alla 'normalità' sta lottando per la sua vita.
Mi chiedo spesso quale sia il motore del mondo, chi comanda le vicende umane e chi, appunto, sceglie la gente da salvare e la gente da abbandonare. Io sono stato tanto fortunato nella mia vita, non ho avuto motivi per lamentarmene. Tralasciando il divorzio dei miei genitori, la mia vita - alla fine - è stata caratterizzata solo da felicità e belle notizie, e allora mi chiedo... perché ciò non accade a tutti? Perché devono esserci queste divisioni? Queste diversità?
Cheryl è la persona più buona, dolce, genuina e vera che abbia mai conosciuto. È stata, forse, l'unica ragazza ad interessarsi a me senza nessun doppio fine. Ed è assurdo da dire, considerate le innumerevoli ragazze che ci hanno provato solo per la mia fama e per i miei soldi. Sin dal prima volta che ho incrociato il suo sguardo, ho capito quant'è diversa da tutte, dalla maggior parte delle persone, e da tutto.
Respiro pesantemente scacciando con rabbia le lacrime, e stringo il ginocchio coperto dalla stoffa dei miei jeans neri.
La mia testa segue un percorso tutto suo e strizzo gli occhi quando i ricordi si affollano.
« Harry, non guardarmi così.» dice in un sussurro.
Scuoto di poco il capo e accarezzo la curva delicata del suo collo, sospiro. «Cosa mi garantisce che non te ne pentirai? Che non scapperai per sempre dopo tutto ciò? » domando in un sussurro quasi impercettibile, « Perché io non riuscirei ad andarmene, non riuscirei mai a dimenticare qualcosa del genere. Non riuscirei a staccarmi più da te.».
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SIGN OF THE DESTINY |H.S.|
FanfictionCOMPLETA •DA REVISIONARE• Sono passati esattamente sette anni dal giorno in cui la vita di Harry Styles, membro della boy band più famosa al mondo, è cambiata radicalmente. Sembrava una vita da sogno, una vita perfetta ma l'eccitazione iniziale sva...