60. Buio, silenzio e pianto isterico.

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Canzone per il capitolo:

Helium – Sia.

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I'm trying but i keep falling down

I cry out but nothing comes now

I'm giving my all and I know peace will

come

I never wanted to need someone


Cheryl's Pov.

Attraverso il vialetto in silenzio insieme a Harry che sembra più pensieroso del solito. Non mi ha più rivolto parola dopo la promessa fatta in macchina che comprende l'intero resoconto di ciò che è successo: dal momento esatto in cui ho conosciuto Derek, - regali a parte sulla scrivania -, fino ad oggi, l'incontro ravvicinato.
L'ho osservato per tutto il tragitto e di certo si è accorto dei miei occhi fissi sulla sua figura. Non è apparso infastidito più di tanto, anche se ha evitato il mio sguardo per tutto il tempo, come se avessi potuto trasformarlo in un blocco di cemento solo con la forza delle mie iridi. Ho notato come stringeva il volante per tutto l'arco di tempo, così tanto da far diventare le nocche bianche, o la frequenza con cui spettinava i suoi capelli scuri con fare nervoso, oppure il modo in cui si pizzicava le labbra, così violentemente da provocare la fuori uscita di sangue. È scontato che stia rimuginando su chi possa essere questo Collins, cosa ha causato quasi un attacco di panico e, cosa non meno importante, cosa ha causato un crollo emotivo del genere.
Probabilmente, si sta pure colpevolizzando in qualche modo, per qualcosa di cui sicuramente non avrà colpa.
Mi sono accorta del modo in cui mi ha stretta quando ho iniziato a farfugliare delle spiegazioni, del modo in cui mi ha pregata con gli occhi di parlare, di raccontare ciò che stavo per subire ed in fine del modo in cui ha continuato a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, come un disco rotto senza alcun tipo di emozione.
Ho paura di raccontargli tutto, di confessargli dei regali e dei bigliettini ricevuti, di come ogni volta a lavoro Derek mi fissa insistentemente, di come cerca di sfiorarmi... All'inizio pensavo che fossero solo le mie solite paranoie, anche a causa del passato che ho dovuto affrontare e superare.
Ma ad oggi, dopo il crollo avuto, l'unica cosa che ho capito è che per superare il passato bisogna ricorrere alla forza interiore.

Ed io ne sono priva.

Sono priva di forza, di volontà, di spinte...  Sono un guscio vuoto, privo di linfa vitale. Mi sento debole. Non riuscirò ad uscirne fuori, probabilmente mai.

Sollevo lo sguardo osservando Harry che traffica con le chiavi di casa, è distratto e nervoso, lo capisco dalla nervosità con cui cerca la chiave giusta da inserire nella toppa. È colpa mia, è sempre colpa mia. Se non fossi entrata nella sua vita, probabilmente adesso sarebbe dall'altra parte del mondo a godersi la vita e invece è qui, con me, a combattere gli scheletri del mio armadio. Gli scheletri che per sempre rimarranno lì, nonostante tutto.

Ricaccio indietro le lacrime; questa consapevolezza mi distrugge dentro, mi logora.

Ricaccio indietro le lacrime; questa consapevolezza mi distrugge dentro, mi logora

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