11. Idee azzardate e desiderio.

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Canzone per il capitolo:

Ready To Run – One Direction.

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Cheryl's Pov.

« Te ne pentirai pulcino, io ti ho avvisato.» dico senza pensarci due volte.

Merda.

Che mi è saltato in mente? Pulcino, davvero?

Harry scoppia a ridere di gusto e maledico la mia boccaccia per le figure di merda che puntualmente mi fa fare. Gli do le spalle e raggiungo camera mia seguita da lui che smette di ridere non appena varca la soglia. Mi sposto e mi poggio allo stipite della porta mentre lui entra guardandosi attorno.

« Carino il turchese.» commenta avvicinandosi al contenitore della vernice.

Mi avvicino e mi inginocchio « E' il mio colore preferito.» confesso immergendo il pennello nella vernice.

Mi affianca sfiorando il mio braccio destro e rabbrividisco. Giro di poco il capo e approfitto del fatto che sia impegnato ad intingere il pennello di colore per volgere la mia attenzione ai tatuaggi che marchiano la sua pelle. Alcuni disegni mi sembrano privi di significato, altri invece sono molto carini come ad esempio l'ancora tatuata sul polso o la piccola croce tra il pollice e l'indice. Percorro tutta la scia di macchie fino alla sua spalla, coperta dalla maglietta, e al suo viso - che solo adesso mi rendo conto - è girato nella mia direzione. Incrocio i suoi occhi verdi, curiosi e divertiti allo stesso tempo e arrossisco colta nel fatto.

Mi schiarisco la gola e punto gli occhi sul pennello che tengo in mano, mi alzo ed inizio a guardarmi intorno imbarazzata. « Tu... puoi continuare da dove ho lasciato.» parlo interrompendo il momento abbastanza imbarazzante che si è creato.

Non dice nulla e poiché sono girata di spalle non posso vedere il suo viso. Un paio di secondi dopo sento il rumore dei suoi passi arrestarsi.

« Non ti piaceva il colore precedente?» rompe il silenzio.

Sorrido. « Ho una sorta di fissa che mi trasmise mio padre da piccola, quando abitavo ancora dai miei, ogni sei mesi circa, riverniciavo camera mia insieme a mio padre, cambiai una quindicina di colori in quei anni. Pensa che una volta passai dal rosa confetto al verde fluo.» rispondo, lo sento ridere e lo seguo a ruota. « Non mi piace molto la monotonia, i cambiamenti invece non mi dispiacciono.» aggiungo.

« Una fissa alquanto strana direi..» commenta. « E dal turchese passerai all'arancione?» ironizza.

Mi giro e lo trovo di spalle mentre vernicia. « Probabile.» rido.

Cala di nuovo il silenzio poiché entrambi non sappiamo cosa dire. Mordo il labbro inferiore iniziando a pensare vivamente che Harry si sia annoiato e, quindi, pentito di essere venuto. Non usciamo praticamente nessun argomento e spero che ai suoi occhi non possa passare per una delle tante ragazze noiose.

Così, un'idea balena nella mia mente, ridacchio silenziosamente e lascio perdere il lavoro che entrambi dobbiamo finire. Mi volto e, senza far rumore, intingo il pennello di vernice, cammino in punta di piedi e, sperando che nel frattempo non si giri, mi avvicino completamente a lui. Presa da un impeto di coraggio alzo la mano che stringe il pennello ed inizio a dipingerlo dal collo in giù.

Lui inizialmente si irrigidisce, non aspettandosi minimamente una cosa del genere, quando poi però mi allontano, Harry si volta.

Mi guarda in un modo indecifrabile, punta i suoi occhi verdi nei miei azzurri ed inizio a temere di aver commesso un'enorme cazzata. Deglutisco guardandomi attorno.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora