46. Imbarazzo e rimanderò a domani. (Seconda Parte)

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Canzone per il capitolo:

The Power Of Love - Huey Lewis and the News.

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Porto alle labbra il terzo drink della serata; un Dirty Martini con tanto di bastoncino con le olive snocciolate all'interno

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Porto alle labbra il terzo drink della serata; un Dirty Martini con tanto di bastoncino con le olive snocciolate all'interno. Un drink che non mi fa molto impazzire per via del Martini, appunto, ma la serata sta proseguendo in modo totalmente deprimente,- nonostante tutti si stiano divertendo in pista- che il cocktail passa di gran lunga in secondo piano. Le luci colorate riflettono sulla pista gremita di persone quasi del tutto a me sconosciute, tranne per alcuni dei ragazzi che strimpellano qualche passo movimentando la serata. Di fatti, Cheryl balla con Liam guardandosi con tanto di occhi a cuoricino, mentre Niall e Sophia ridono per gli stupidi balli che Jamie sta inventando in questo momento, alle spalle di una ragazza molto carina. Per quanto riguarda gli altri, non ho idea di dove siano. Probabilmente Jay sta rimorchiando qualcuno e a me sta bene alla fine.

Osservo le tante teste che oscillano ed intravedo alla fine Louis che ammicca in direzione di una mora niente male, e sorrido divertita quando mi strizza l'occhio. Di Harry invece, nessuna traccia, ma va bene così.

Non sono ancora pronta per affrontarlo anche se so benissimo che prima o poi avremmo dovuto parlare, ma spero nel poi. Il solo rivederlo mi ha riportato a galla delle sensazioni che solo la sua presenza mi ha provocato, è così frustrante dover ammetterlo a me stessa, ed è ancora più frustrante tutta la situazione che si è creata a causa di Kendall, quella ragazza che - senza conoscerla personalmente - sta combinando molti problemi. Che poi, fondamentalmente, non posso nemmeno prendermela con lei, perché nemmeno mi conosce, e soprattutto, non sa nulla di noi due e delle belle paroline che mi ha sussurrato per far breccia nel mio cuore.

Ma parole o meno, c'è riuscito e non c'è modo per farlo uscire. Anche se avessi voluto, quell'organo involontario batte per lui e non posso farci nulla.

Gioco distrattamente con il bastoncino e poggio i gomiti sul bancone, accennando un sorriso al barman che asciuga i bicchieri. Ho notato certe occhiatine fugaci da parte sua ma nulla di più, è discreto e lo apprezzo, di solito in queste tipo di feste non aspettano altro che rimorchiare, - come l'ultimo con cui ho intrapreso una breve discussione interrotta da Harry-.

E mannaggia a lui, i pensieri vanno sempre in quella direzione!

« Non ti stai divertendo?».

Alzo gli occhi dal bicchiere che tengo in mano per puntarli sul ragazzo di fronte, che proprio in questo momento, ha abbassato lo sguardo dedicandosi al suo lavoro.

« Questo stile non è il mio forte.» affermo ritornando a giocare con quel bastoncino, « In realtà, le feste in generale non sono proprio il mio forte.» abbozzo un sorriso guardandolo per brevi secondi.

« E quindi passerai la serata a giocare con quel bastoncino?» chiede divertito poggiando i gomiti sul bancone, mettendo in risalto i muscoli delle braccia davvero accentuati.

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