54. I'm in love with you...

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Canzone per il capitolo:

Little Things - One Direction.

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Nell'arco della mia vita mi sono chiesta tante volte cosa sia e quale sia l'amore vero. Ho cercato l'amore in uno sguardo, in un abbraccio sentito, in un bacio desiderato e in parole che molte volte non richiedevano nessun tipo di approccio fisico. Ho cercato anche quel tipo d'amore che richiede un approccio mentale, più intimo. L'ho persino cercato nel conforto, nell'amicizia e nella famiglia soprattutto, nella passione travolgente del momento e nella dolcezza che caratterizza i piccoli gesti. Troppe volte ho cercato e cercato, ma mai ottenuto davvero. Pensavo di aver trovato quel grande amore che sarebbe durato un'eternità, come si recita tanto nelle promesse di matrimonio. Pensavo di aver trovato tutto ciò che mi serviva per vivere al meglio la mia vita, ero convinta che lo avessi trovato e che avessi trovato la persona giusta, la persona che più di tutte meritava tutti i tipi di amori possibili e immaginabili. Eppure non è stato così. Mi ero illusa di aver finalmente trovato l'uomo della mia vita, l'uomo che mi avrebbe resa felice, che mi avrebbe aiutata e sostenuta, che avrebbe gioito per le mie vittorie e asciugato le lacrime per le mie sconfitte. Che mi avrebbe afferrato la mano nel momento più bello ed importante della mia vita e che mi avrebbe baciato la fronte dopo aver faticato per dare alla luce il frutto del nostro amore. E che soprattutto, mi avrebbe amata incondizionatamente.

Molte volte, mi sono chiesta cosa avessi sbagliato nella mia vita per aver ricevuto solo dispiaceri, delusioni e dolore, tanto dolore. Cosa avessi mai fatto per meritarmi la perdita del mio primo bambino. Mi sono chieste troppe cose nella mia vita, forse fin troppe e, ad oggi, non ho mai ottenuto una risposta. Perché fondamentalmente una risposta a tutto questo, non c'è. E l'ho capito troppo tardi, quando oramai ho perso tutto ciò che di importante circonda la mia vita.

Ho capito che le cose arrivano, arrivano e basta, e tu, devi essere in grado di saperle afferrare solo se meritano di essere afferrate. Ho anche capito che fosse la vita stessa a sceglierti, come anche l'amore.

L'amore ti sceglie. Non si può scegliere di chi innamorarsi, arriva e basta. E non importa se è il momento giusto oppure no, se ha il doppio della tua età o la metà. Se è l'uomo di un'altra o vive nell'altra metà del mondo. Se è quello giusto oppure il più sbagliato che possa capitare. Non importa. L'amore giunge così, non chiede il permesso, non chiede nulla, ti sceglie e basta.

E ha scelto me in questo caso, ha scelto Harry, noi. Quella piccola parola che seppur banale, racchiude un miliardo di significati e continua ad ottenerne altri.

Harry mi adagia dolcemente sul materasso osservandomi dall'alto e scrutando una possibile emozione che potrebbe andare in controsenso al momento che a breve ci coinvolgerà ma il mio viso è sereno, tranquillo. Io, sono tranquilla.

So che fosse pieno di dubbi, di incertezze e di paure. Leggo nei suoi occhi, verdi come il mare, la paura che subito dopo potrei pentirmene. Ed il pentimento, è in assoluto la sensazione e l'emozione peggiore che una persona possa provare.

Pentirsi di un atto, di un'emozione voluta al momento causata dall'euforia e dalla passione momentanea, è qualcosa che non potrai mai cancellare per tutta la vita, ed è per questo motivo che le mie mani afferrano il suo viso, costringendolo a guardarmi negli occhi, uno sguardo che urla una supplica, che urla di stare tranquillo.

« Harry, non guardarmi così.» dico in un sussurro.

Scuote di poco il capo e accarezzandomi la curva del mio collo sospira, «Cosa mi garantisce che non te ne pentirai? Che non scapperai per sempre dopo tutto ciò? » domanda in un sussurro quasi impercettibile, « Perché io non riuscirei ad andarmene, non riuscirei mai a dimenticare qualcosa del genere. Non riuscirei a staccarmi più da te.».

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora