Capitolo 2.

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Il piano di sopra non aveva niente a che vedere né con l'ingresso iniziale né con il piano riservato alle camere. Aveva dei colori intensi.
Le pareti erano di un rosso vivo ricoperte da quadri di pittori famosi come Van Gogh e Picasso, mentre il pavimento era ricoperto da un lungo tappeto carminio con delle decorazioni in oro, mi sembrava di camminare sul red carpet come una stella del cinema.
Almeno qui avevano del buon gusto.
Dopo pochi passi vidi uscire da una camera la ragazza con i capelli neri.

"Allyson!" Esclamò. "Stavo venendo proprio da te per portarti da Lucas che ora è libero per parlare."

Sorrisi e annuii senza dire niente.

"Lucas è un po' particolare e facilmente irritabile ma stai tranquilla ti tratterà bene." Mi disse con la sua dolce voce.

Mi trasmisero un po' di ansia quelle parole, ma non lo feci notare.
Bussó alla porta e mi fece entrare andandosene via.

"Buonasera signor Lucas, io sono Allyson." Mi scrutò e poi con una mano mi indicò di sedermi sulla poltrona davanti alla sua scrivania.
Era un signore sulla quarantina, capelli brizzolati, occhi verdi e un bel sorriso, sicuramente anche alto.

"Buongiorno Allyson, piacere io sono Lucas. Ti sei trovata bene con Isabèl?". Ecco come si chiamava quella ragazza che mi aveva accolta con molta gentilezza.

"Si, è stata molto carina nei miei confronti. Mi può dire quanto le devo per la stanza? Così tolgo il disturbo.
Isabèl mi ha riferito che è sempre molto occupato.". Continuava a fissarmi il corpo e sorridere toccandosi il mento, sembrava incantato. Pensavo non mi stesse ascoltando e che stesse pensando solo ai fatti suoi fin quando dopo un minuto di silenzio imbarazzante riprese a parlare.

"Allyson vado dritto al punto: avrei in mente qualcosa che potrebbe giovare sia a te che a me. Come sai questo è un affitta stanze, ma nel seminterrato si trova un night club dove molte ragazze come ad esempio Isabèl lavorano.".
Mi ricordo ancora adesso,dopo un anno, che rimasi sconvolta..non avrei mai immaginato dove fossi finita. Fuori dal locale non c'erano insegne e in internet niente citava un nightclub. Era una cosa clandestina?.

"Io.. io in realtà volevo solo dormire in questo posto per qualche notte e poi non credo di essere adatta per un lavoro del genere."

Continuava a fissarmi

"Se balli per me, la camera non dovrai mai pagarla. Avrai un profitto e delle mance dai clienti se sarai fortunata. Sei una ragazza molto bella e credo che tu ci sappia fare. Hai qualche passione?" . Prima di rispondergli pensai che dei soldi mi sarebbero serviti per mantenermi e per riuscire a coronare il mio sogno di diventare una pittrice, soprattutto perché se non si è raccomandati da qualcuno di importante, per farsi notare bisogna in qualche modo pubblicizzarsi.
E poi, ballare per qualche giorno non mi sembrava una cosa tanto brutta.

"La mia passione è l'arte. Adoro dipingere e adoro l'arte in generale.". Si alzò in piedi e venne verso di me contento della mia risposta. Sicuramente piaceva anche a lui, dato i quadri appesi nel corridoio.

"Ecco Allyson, anche ballare è un'arte. È un arte del corpo. Adesso andiamo nel seminterrato così ti mostro come lavorano le mie ragazze e in caso decidessi di voler provare verrai istruita da Isabèl che è una delle migliori, oppure scegli una ragazza a tua scelta." Sorrise fiero.

Scendemmo i due piani in silenzio.
Lucas camminava a passo veloce e deciso, quasi non riuscivo a stargli dietro.
Infatti, scendevo gli scalini due alla volta, per poco mi ammazzavo prima ancora di arrivare al piano terra.
Giunti alla porta che ci avrebbe condotti al passaggio per il locale iniziai a vedere degli uomini vestiti di nero, armati e alti circa due metri che sorvegliavano le porte, il corridoio, e perquisivano chiunque volesse entrare all'interno del nightclub.
Presi coraggio e schiarendomi la voce chiesi a Lucas "Scusa ma perchè ci sono tutti questi uomini?"

Mi rispose con una tale indifferenza da farmi rabbrividire.
"i bodyguard servono per non far entrare armi, droghe e soprattutto per non far sì che dei clienti provino a rapire le ragazze. È già successo in passato e non voglio che ricapiti."

Rimasi scioccata e allo stesso tempo perplessa..iniziai a chiedermi per quale motivo dovrebbero rapire delle ragazze e al perchè Lucas ci tenesse così tanto a loro da farle stare al sicuro.
Non tutti i datori di lavoro sono così premurosi e attenti. Forse lui aveva un legame stretto con ognuna di loro o forse ero solo una stupida ingenua a non capire in che luogo fossi e del pericolo che mi circondava.

Finalmente arrivammo alla porta principale, entrammo e una musica assordante mi rapì completamente insieme a delle luci ad intermittenza di tutti i colori.
Mi guardai attorno e tutto ciò che riuscivo a pensare in quel momento era a quanto meraviglioso fosse il posto.
Vedevo ragazze ballare e muoversi in una maniera strepitosa, non erano volgari, erano sensuali e stupende.
Altro che me e Chanel, goffe e buffe.
Indossavano ciascuna dei costumi diversi, alcune erano mascherate. A guardarle e incitarle a ballare erano dei signori sulla cinquantina, almeno così a colpo d'occhio.
Spostai lo sguardo su una delle poltroncine sparse per il locale e vidi Isabèl, con una tutina in pelle nera molto aderente, e delle orecchie da gatto, strusciarsi su un uomo che poteva essere suo padre, dato l'aspetto estetico.
Lui le lasciava delle banconote nella scollatura sul seno e  lei sembrava felice di guadagnare qualcosa.
Forse era questo che intendeva Lucas con "avrai anche delle mance dai clienti se sarai fortunata."
Continuai a guardare Isabèl per almeno cinque minuti per poi spostare lo sguardo su una zona che sembrava riservata ad altro, in quanto aveva delle tende tirabili e un divanetto blu elettrico a due posti, a differenza delle poltroncine che avevano posto solo per una persona ed erano di colore rosso.
Lucas notò il mio sguardo fisso e mi disse "in quella zona ci vanno i clienti che chiedono un trattamento speciale con la loro ragazza preferita, solitamente vanno i ricchi perchè costa di più". Con tanto di occhiolino malizioso.
In realtà non avevo capito cosa intendesse con trattamento speciale.
Più di ballare in un nightclub cosa si poteva fare?
Giocare a carte? Non credo che si possa fare sesso sotto gli occhi di tutti, sarebbe una cosa schifosa.
Vidi andarci un signore con una ragazza veramente molto bella dai capelli ricci e di carnagione scura, tirarono le tende ma non del tutto, Lucas mi indicò con la mano che doveva arrivare un altro uomo.
Lei iniziò a ballare davanti a lui spogliandosi un po' alla volta per poi piano piano avvicinarsi sempre di più e slacciargli la cintura dei jeans. Iniziai a capire.
Si muoveva velocemente, quasi imbarazzata.
Praticò del sesso orale e Lucas sembrava quasi divertito nel vedere come quella ragazza veniva continuamente spinta con la testa in movimenti bruschi, io ne ero disgustata.

"Perchè hai quel sorriso? A me non sembra che si stia divertendo"  chiesi schifata.

Lui mi guardò e rispose schiettamente

"Nicole è una delle ragazze che mi fa guadagnare di più. Fa queste cose ogni sera. Non ti devi preoccupare per lei".

Non risposi, non sapevo cosa dire, ma ero certa che in quel posto non volevo starci né per lavorare, né per dormire, non volevo essere una puttana per vecchi né per nessun altro.
Andai verso la porta d'uscita e corsi più veloce che potevo evitando le guardie e chiunque provasse a fermarmi.

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora