La serata si è conclusa quasi del tutto tranquillamente, Jace è stato molto dolce nei miei confronti, spero di rivederlo presto e di rivedere insieme a lui anche Mike.
Lucas invece è stato tutt'altro.
Verso le quattro del mattino si è intrufolato nella mia camera svegliandomi bruscamente. Ha iniziato a farmi domande su domande, voleva sapere tutto ciò che avevo fatto con Jace.
Non potevo dire la verità, così gli dissi che ci avevo solamente ballato in maniera provocante.
Non mi credette. Insinuava che ci avessi scopato o fatto altro.
Un po' ci speravo che non venisse a torturarmi.
In fondo era stato lui ad acconsentire in cambio di soldi.
Mi prese per i capelli alzandomi dal letto per poi sbattermi sul muro e tirarmi un pugno talmente forte in faccia da farmi cadere sul pavimento freddo.
Sentivo del sapore metallico in bocca, e del bruciore intenso sul labbro leggermente spaccato.
Non mi lamentai del dolore fisico che provavo in quel momento, sapevo che ci avrebbe goduto, così rimasi zitta, in perfetto silenzio con lo sguardo chino. Ero felice che non avesse minimamente pensato che Jace fosse lì per aiutarmi."Tu sei di mia proprietà cazzo!" Continuava ad urlare e ripetere prima di sbattere la porta ed uscire.
Mi alzai dal pavimento e corsi in bagno a medicarmi. "Che stronzo, che stronzo, che stronzo!" Solo questo riuscivo a pensare.
Dopo di che mi coricai e piangendo riuscì pian piano ad addormentarmi."Ahia" dico mentre mi giro sul lato opposto del cuscino.
Bel risveglio di merda.
Provo di nuovo a toccarmi la guancia e sento un dolore indefinibile. Mi alzo e guardandomi allo specchio noto il colore violaceo che si sta diffondendo sul mio volto.
"Strano" dico con aria sarcastica alla me riflessa.
Prendo un po' di fondotinta e provo a sistemare la cosa senza riuscirci.
Torno in camera e metto un paio di jeans neri stretti con sopra una maglietta a maniche lunghe azzurra. Me l'hanno regalata i miei genitori, ha ancora il profumo di casa mia.
Sciolgo i capelli per cercare di coprire un po' il danno procurato da Lucas, ovviamente anche questo senza risultato. Spero che le ragazze non facciano troppe domande, nel corso dell'ultimo anno non ho fatto altro che farle preoccupare.Appena arrivo in cucina trovo solamente Isabèl in lacrime.
Mi avvicino a lei spaventata e le chiedo dove sono le altre e il motivo per la quale sta piangendo."Sono tutte in camera loro, io no, io non ce la faccio a stare chiusa in camera da sola, non vedevo l'ora che ti svegliassi" singhiozza stringendosi forte a me.
"Isy perchè non sono venute a fare colazione?" Chiedo con il timore di una risposta negativa.
"Prima Lucas è venuto qui da noi mentre stavamo mangiando e ha preso Eleonor" si interrompe stringendomi più forte, prende fiato e ricomincia.
"L'ha picchiata violentemente davanti a noi e le ha tagliato i capelli. Ha detto che è la fine che faremo tutte, poi si è girato e ha tirato uno schiaffo ad Annabelle perché non aveva guardato." Dice continuando a piangere irrefrenabilmente."È un figlio di puttana, deve pagare per tutto questo." Sbotto incazzata.
"Devo pagare per cosa?" Irrompe nella stanza Lucas con aria da gran stronzo. Lo prenderei a calci in culo se ne avessi la forza fisica.
Isabèl alza il volto e inizia a tremare, mi tiene la mano.
"Per tutto quello che hai fatto a me e a loro! Sei deplorevole" Ringhio.
"Non farmi ridere, siete delle stupide puttane, tu più di tutte." Si siede sghignazzando continuando a fissarci con un ghigno malefico sul viso.
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Salvata dalla strada - un destino a due facce.
RomanceCOMPLETA ///// NON GIUDICATE DAL TITOLO. Allyson ha una vita infernale, scappa di casa a quasi 18 anni per l'ennesimo litigio con la madre alcolizzata e il padre completamente assente. In cerca di un alloggio in cui stare, cerca su internet qualche...