Capitolo 27.

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Allyson's pov.

Ho ballato per quasi tre ore senza fermarmi.
Sono stanca e non vedo l'ora di poter togliere queste dannate scarpe che non fanno altro che uccidermi i piedi.
Non ho visto più visto Jace ma a dire il vero non ho visto neanche molti altri signori che di solito si aggirano sotto il palco per lasciare mance o semplicemente per guardarci. Credo che siano nella sala riservata al poker, sta sera c'è il primo grande torneo per rendere il tutto ufficiale.
Io personalmente non ne capisco molto ed ho sempre trovati i giochi dove si scommettono soldi o beni materiali, idioti.
Certo, c'è chi lo fa una, due o tre volte per provare a vincere una somma consistente per mantenere la propria famiglia o se stessi in un momento di crisi, però c'è anche chi lo fa per il semplice gusto di vincere e quando perde, continua a puntare sempre più in alto, come una specie di circolo vizioso, un meccanismo che pian piano va ad instaurare una dipendenza che può diventare letale non solo per colui che la sviluppa ma anche per tutti coloro che gli sono accanto. Non ho mai capito le persone così.
Non si tratta più di pensare solo a se stessi quando ci si butta in tali situazioni, bisogna anche pensare alle cose che manderemo a puttane continuando a scommettere.
Ad un certo punto dobbiamo svegliarci e dire "basta, così non va." e trovare una soluzione diversa pur di non ricadere in una stupida tentazione che non fa altro che rovinarci.
Per fortuna non mi sono mai imbattuta nell'azzardo, ne ho conosciuto qualcuno che ne fosse dipendente.

Sono solamente le 23:30 e io non ho più voglia di stare in questo posto, le ragazze sono sparpagliate e continuamente impegnate. Passano da un cliente all'altro senza sosta.
È così che si guadagna. Mi ripeto, mentre sorseggio un drink di cui non so il nome.
È forte, troppo forte, praticamente imbevibile, però mi fa sentire viva.
Sento il petto scaldarsi e la gola andare in fiamme.
"Cameron fai un altro giro" ordino eliminando qualsiasi emozione possa trasparire. Mi guarda inquieto e ne prepara velocemente un altro.
Il cocktail ha un profumo di caramello con un retrogusto persistente.
Mi tappo il naso e lo bevo quasi tutto d'un sorso.

"Allyson cosa diavolo stai facendo?" Una voce mi rimbomba in testa, ma non è il subconscio, è Lucas, credo.

"L..lu..Lucas?" Lo guardo cercando di metterlo a fuoco, la vista è sfuocata, tutto sta iniziando a girare.
La testa si fa pesante e l'equilibrio cessa di essere mio amico.

"Ma cosa ti salta in mente?!" Il suo tono è arrabbiato. Sorrido senza un motivo ben preciso e davanti ai suoi occhi infuriati provo a salire in piedi sul bancone.
Cado ripetute volte fino a farcela. Le sue mani fredde afferrano la mia gamba per farmi scendere.

"Scendi immediatamente!" Ringhia ma non gli do retta.
Gli faccio la linguaccia e comincio a ballare.
Le gambe mi tremano, ma cosa sto facendo?
Cosa voglio dimostrare?.
Tolgo i tacchi alti e rimango scalza.
Si forma una cerchia di signori stupiti davanti a me, il loro piacere aumenta il mio ego così calo lentamente il body mostrando i miei seni nudi.
L'alcol non mi fa sentire in imbarazzo o sporca, mi fa sentire bella.
Vedo Lucas allontanarsi imbestialito.
Già immagino cosa oserà farmi questa notte appena rientrerò in camera mia.
Alzo di nuovo il body rivestendomi, mi piego su un ginocchio e chiedo a Cameron uno shot di vodka liscio.
Si rifiuta dicendo che ho già bevuto delle cose pesanti neanche un'ora fa e che quindi è meglio smettere prima che le cose si mettano male.
Chiudo le braccia, mi rialzo e sbattendo i piedi sul bancone bianco inizio a frignare disperata ottenendo immediatamente ciò che voglio.
È strano riuscire ad avere potere in così poco tempo solo perché si è una ragazza, ed è altrettanto strano che puoi ottenere ciò che vuoi essendo semplicemente di bell'aspetto.
Guardo in basso e noto molte banconote, tutte mie.
Era da giorni che non guadagnavo tali mance.
I soldi che ricevo li nascondo ancora in quel barattolo sopra l'armadio, se un giorno dovessi riuscire a scappare avrò qualcosa per mantenermi per qualche mese.
Ballo fino a non sentire più nessuna forza sostenermi.
Scivolo cadendo per terra.
"Ahia" piagnucolo.
Mi sono fatta male alla gamba e non riesco a risollevarmi.
Isabèl si precipita seguita da Eleonor e Lexy spingendo i signori per vedere cosa mi è successo.
Balbetto parole senza senso e di peso mi accascio sul pavimento freddo e sporco.
Non capisco più nulla, le parole mi arrivano come se fossero un eco.
"Ecco cosa succede a bere tanto, brava Allyson" mi rimprovera quella voce stronza del mio subconscio.
Non le do ascolto anche se ha ragione, la scaccio via lamentandomi di quanto male mi fa la gamba.

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora