Capitolo 47.

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Lucas Pov.

Ci posso scommettere la pelle, a breve quella puttana di Allyson sarà qui con una miriade di agenti pronti a mettermi a soqquadro la casa.
Non permetterò di farmi portare via tutto ciò che ho costruito con fatica e sudore.
Ho sputato sangue per questo posto. Ho dovuto studiare varie tecniche di spionaggio, comprare mobili, apparecchi elettronici, pagare uno stupido chef ignorante, per poi farmi sottrarre ogni bene?
No tesoro, non hai capito con chi hai a che fare.

"Clarissa, vieni immediatamente qui." Ordino alla stupida bionda che da giorni frigna senza sosta. Sta diventando insopportabile e le punizioni non fanno altro che peggiorare la situazione.

"Mi dica capo" sussurra con voce flebile. Lo sguardo è chino per terra e le mani sono dietro la schiena.

"Raduna tutte le ragazze, oggi chiudiamo il night. Ma abbiamo molto lavoro da sbrigare. Non serve che vi cambiate. Fra dieci minuti vi voglio tutte in salotto."

Fa su e giù con la testa come un burattino che viene mosso dai fili. Almeno adesso non sta lagnando.

Accendo una sigaretta ed inspiro un lungo tiro.
Il sapore del fumo mi disgusta, ma allo stesso tempo mi tranquillizza facendomi riflettere.
Espiro buttando fuori quella nuvola grigiastra e penso: come posso sbarazzarmi del nightclub?
Poi un'idea brillante fa capolinea nella mia testa.
Sorrido complimentandomi con me stesso e spengo il veleno ancora a metà, non ho tempo da perdere.
Sistemo la cravatta nera, stringendo leggermente il nodo e poi vado al piano di sotto.

"Ragazze!" Esclamo guardandole negli occhi una ad una.

Le loro espressioni hanno un'inconfondibile nota di paura, il che mi eccita. Me le scoperei a turno sul divano, se solo ne avessi il tempo materiale. Beh, è una cosa che farò sicuramente più avanti.
"Come avrete sentito, il nostro amatissimo locale chiude per un breve periodo. Nonostante ciò dovrete aiutarmi a nasconderlo".

"Come facciamo?" Chiede coraggiosa Isabèl.

Si è ripresa velocemente, dopo lo sparo.
Certo, è stato meno grave di quanto pensassi, ma con le giuste cure da parte dei medici specializzati e corrotti che ho chiamato, e con lo giusto spirito, si è rialzata.
Infondo, ho sempre pensato che fosse una guerriera.

"Chiamerò qualcuno per farci portare una grande lamiera di ferro che metteremo come se fosse una sbarra. Nessuno potrà oltrepassarla. Nemmeno io.
Dopo di che, andrò per la città in cerca di vecchie scatole. Le sporcheremo e rovineremo, così daremo l'idea che sono lì da parecchio.
Dentro ci metteremo vari oggetti, cose che non utilizzate, oppure scartoffie e giornali di moda che non leggete più.
In modo tale, sia da riordinare questo porcile, sia da non farci sottrarre la custodia della casa." - "vi è tutto chiaro?"
Aggiungo poi notando i loro sguardi confusi e disorientati.

"S..si" balbettano in coro come un ammasso di oche.

"C'è qualcuna che ha intenzione di opporsi?" Inarco il sopracciglio destro, sapendo già che nessuna ne avrà il coraggio.

"Perchè dobbiamo fare tutto questo? Cosa sta succedendo?" Pretende di sapere Lexy.

Oh dolce Lexy, con quel corpo minuto e quella bocca carnosa in cui infilerei volentieri il cazzo dentro per farmelo succhiare ancora una volta.
Ma ho promesso di non torcerle neanche più un capello, mi farò fare qualche lavoretto da Nicole.

"Come ben sapete, Allyson è riuscita a scappare per un miracolo divino. Sono certo che a breve arriverà la polizia, per questo dobbiamo muoverci.
Se a qualcuna di voi saltasse solamente il matto, di dire che siete recluse qui, sapete che non sono solamente io il vostro capo. Gli altri miei colleghi, vi troveranno e vi scoperanno fin quando non sarete così doloranti, da chiedere di uccidervi, ma loro non cederanno ai vostri implori. Continueranno e continueranno lasciandovi nelle più atroci sofferenze." Dico loro facendole spaventare.

È solo così che capiscono le cose. Devo sempre sbattergli in faccia la più dura verità.
Senza dire una parola escono dal salotto e si dirigono verso le loro camere a fare ciò che gli ho imposto.

"Nicole aspetta" la blocco afferrandole il braccio esile.

"Ho voglia delle tue labbra."  Le sussurro all'orecchio facendola chinare con una leggera pressione sulle spalle.

Ha già capito cosa deve fare. Mi slaccia la cintura e con un dolce movimento se lo mette in bocca facendomi gemere.
Le ho istruite bene queste puttanelle.

"Più veloce, più veloce" urlo aiutandola spingendomi sempre più profondamente nella sua gola, voglio arrivare al culmine del piacere per iniziare bene la giornata.

Le cose violente hanno sempre il loro fascino, e Nicole è come un cagnolino obbediente.
Non si lamenta, non piagnucola, non disobbedisce.
È la ragazza perfetta.
La fotterei più volte durante il giorno, se solo non fossi occupato a cercare Allyson, quella maledetta troia.

"Adesso vai a fare ciò che devi " la spingo via rialzandomi i pantaloni dopo essere esploso sul suo viso, macchiandole anche i capelli.

Il pensiero di Allyson libera con quel biondino di merda mi fa solamente incazzare, ma la sua amatissima libertà durerà ancora per poco.
Stupida ingenua, crede davvero che mi sfuggirà per sempre? Per ora la lascio divertirsi un po', una piccola pausa va concessa a tutti.
I pensieri mi si accumulano nella mente, mentre esco di casa per andare in cerca di più scatole e scatoloni possibili.
Sicuramente nei supermercati ne avranno a bizzeffe, o anche nei centri commerciali, per cui mi tocca prendere il furgone e fare un bel giretto.
Chissà, magari incontro anche Allyson e Jonhatan.
Due in un colpo solo. Da spensierati a preoccupati ci vuole un attimo, sarebbe meraviglioso.
Già immagino le torture che posso infliggere a quel bastardo che l'ha fatta innamorare e allontanare da me:
scoparmela di gusto davanti ai suoi occhi, mentre lei grida e si dimena.
Ah, che scenario perfetto. Un piccolo sorriso mi compare in volto compiaciuto da quell'immagine di goduria.

Il suono di un clacson irrompe le mie fantasie.
Abbasso il finestrino e gli grido contro le peggior maldicenze.

"La freccia, coglione!" Ribatte il vecchio a bordo di un Range Rover continuando per la sua strada.

Purtroppo un mio vizio, è quello di non mettere mai gli indicatori di direzione quando voglio svoltare.
A parer mio, gli altri autisti possono capirlo da soli senza un pre avviso. Se rallento o addirittura mi fermo, è normale che io voglia girare. Coglioni.
Parcheggio davanti all'entrata del supermarket e scruto da dentro l'auto se fuori dalle porte scorrevoli ci sia qualcosa che possa prendere.
Noto vicino ad un porta ombrelli di ferro, un mucchio di scatole ammassate l'una dentro all'altra. Ce ne saranno almeno una decina, per cui scendo e vado a prenderle.
Prendo anche il porta ombrelli? Massì, perchè no.
È rovinato, così fa ancora più scena.
Ritorno al furgone, apro gli sportelli posteriori e ci appoggio questi cartoni malconci per poi richiuderli.
Salgo al posto del guidatore e proseguo la mia caccia.
Non c'è niente di meglio che fare qualcosa che ci renda soddisfatti ed orgogliosi.
L'idea di sbarrare il night è un'idea grandiosa.
Nessuno sospetterà niente e la piccola Allyson riceverà una sconfitta che le farà capire che la guerra è appena iniziata.
Ti riporterò qui dentro, è una promessa.

Capitolo un po' corto solo per farvi capire meglio ciò che è successo. Odiate ancora Lucas?
Vi aspetto nei commenti con le vostre opinioni.
Un bacio, ci vediamo fra 3 giorni questa volta, con il prossimo capitolo 💋❤

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora