Passai tutta la notte a pensare a come poter scappare da questo posto, ci doveva pur essere un modo, uno soltanto per andare via. Magari corrompendo qualche bodyguard, far ubriacare Lucas e rubargli le chiavi, travestirsi da signore e far finta di nulla.. Ma erano solo stupidi pensieri, sicuramente qualche ragazza ci aveva già provato ed era finita in guai seri.
Mi alzai dal letto che erano già le undici del mattino, mi feci una doccia al volo, mi sistemai e andai verso l'ufficio di Lucas per parlare della mia situazione e di ciò che avrei dovuto fare per vivere, visto che dovevo rimanere qui per sempre.
Aprii la porta e me lo ritrovai davanti.
"Ben svegliata Allyson, dormito bene?" Sorrise.
"Ieri sera non sono passato a darti la buonanotte perché volevo tu elaborassi il tutto, Isabèl mi ha detto che è passata a tranquillizzarti."Evidentemente Isabèl non aveva raccontato la verità, in quanto più che tranquillizzarmi, mi aveva terrorizzata e spiegato il perché lei o le altre ragazze si trovassero qui, ma decisi di reggerle il gioco, dovevo rimanere forte per non essere buttata giù come un pezzo del domino. Quindi feci finta di non sapere nulla.
"Sì grazie, il letto è molto comodo. Ieri sera Isabèl mi ha calmata, ma passiamo ai fatti concreti. Cosa dovrei fare io? Non raccontare nulla di ciò che ho visto? Tra 2/3 giorni penso di andar via."
Mi guardò sorridendo pensando sicuramente a quanto fossi ingenua, peccato che sapevo già tutto. Stavo solo tramando qualcosa per fuggire via e raccontare tutto alla polizia.
Lucas mi accarezzò una guancia e mi sussurrò
"Vieni nel mio ufficio che li siamo al riparo da orecchie indiscrete". Pensai a quali orecchie indiscrete visto che qui dentro erano tutti di sua proprietà e chiunque sapeva ogni cosa, forse voleva rendere il tutto solo più misterioso.Salimmo le scale in silenzio e camminammo lungo il tappeto rosso fino a raggiungere il suo ufficio, aprì la porta e mi fece accomodare sulla poltroncina grigia in eco pelle offrendomi anche del thè freddo e dei cioccolatini. Rifiutai.
Magari voleva drogarmi."No grazie, sono apposto cosi, la mattina non mangio mai niente." Dissi toccandomi la pancia.
Alzò le spalle e si sedette sulla poltrona dietro la scrivania, mi sembrava di stare dal preside per qualche disastro combinato. Non che io sia mai finita in presidenza, ma posso immaginare grazie ai milioni di film visti.
Mi guardava dritto negli occhi con sguardo serio, quasi come se volesse scoprire qualcosa di me che gli sfuggiva."Allora Allyson, perché vuoi andartene? Non ti trovi bene qui?" chiese.
"No, qui mi trovo bene. La stanza è confortevole, ma voglio seguire i miei sogni e diventare una pittrice e per questo devo frequentare corsi e lezioni d'arte." Mentii riguardo alla stanza, perché era orrenda, sporca e piccolissima, ma sul resto dissi la verità.
Continuai a fissarlo negli occhi per fargli capire che non avevo paura di nulla."Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma da qua non puoi andartene. Una volta entrati non si esce. Conosco la tua storia e posto migliore di questo, per te, non c'è. Ti offrirò una camera, del cibo, dei vestiti e anche dei soldi. Le ragazze diventeranno le tue più care amiche e i clienti un pubblico alla quale mostrare le tue capacità. Ti farò avere dei corsi di arte online con tanto di tavole per disegnare se li desideri seriamente, il tutto sotto osservazione mia o dei bodyguard, ma ciò, solo dopo che mi hai fatto guadagnare qualcosa. Io prenderò il settanta percento e tu il venti, incluse le mance. Quelle sono solo tue e io non le voglio. Sono stato abbastanza chiaro?"
Iniziò a toccarsi il mento in attesa di una mia risposta che non tardò ad arrivare.
"Certo, sei stato molto chiaro. Ma non voglio accettare, non sono una puttana, quindi io oggi esco di qui. E se non mi farai uscire, chiamo la polizia dal mio telefono." Lo guardai con aria seria e decisa nel mentre lui scartava un cioccolatino al latte e nocciola. La sua calma mi faceva solamente innervosire.
"Hm forse non sono stato chiaro, tu da qui non esci." Scandì bene le cinque parole finali.
"Non devi fare la puttana, quella è una tua scelta, sai che guadagneresti di più. Vedere le ragazze ballare costa centoventi dollari a serata, mentre del sesso in tutte le sue forme va dai duecento in su, dipende anche dalla ballerina che viene scelta." Continuava a fissarmi come se fosse divertito per aver messo in trappola un'altra ragazza."Che poi, con quale telefono scusa?" Aprii un cassetto e mi sventolò davanti agli occhi il mio iPhone 5, color oro.
"Come diavolo hai fatto a prenderlo?" Tuonai imbestialita. Se c'è una cosa che odio, è proprio chi tocca le mie cose personali.
"Mentre facevi la doccia, una guardia si è intrufolata nella tua stanza e ha rovistato un po' fino a trovarlo" sorrise.
La rabbia ammontava dentro di me, per poco non mi usciva il fumo dalle orecchie.
Feci un respiro profondo e contai fino a dieci prima di parlare."Non capisco a cosa mi possano servire dei soldi dato che non ho niente da pagare perché viene tutto offerto da te.". Dissi ironicamente e con questa affermazione lui abbassò lo sguardo e prese del tempo per rispondere.
"Ti serviranno sicuramente a qualcosa, magari guardando dai computer della sala al primo piano ti viene voglia di comprare qualche vestito, costume, accessorio o perché no? un bel libro da leggere. Ci tengo a ribadire che è tutto sotto la mia sorveglianza, non fare la furba scrivendo a qualcuno tramite internet."
Si alzò e se ne andò lasciandomi per qualche istante sola nella sua stanza. Iniziai a guadarmi intorno e notai che era pieno di telecamere e che le finestre erano dotate di sbarre di ferro all'esterno e si potevano aprire solo tramite chiave, forse qualcuna aveva pensato di buttarsi giù per scappare via o per gridare aiuto. Rimasi ferma nella mia posizione, se mi fossi messa a cercare qualcosa avrei già destato sospetti e sarei stata sorvegliata ancora di più.
"Eccomi, vedo che non ti sei mossa. Ero andato a vedere cosa c'era per pranzo, cucina all'italiana: pasta alla carbonara e come secondo mozzarella e pancetta. Come vedi qui si mangia bene e il cuoco è uno dei migliori di New York. Adesso puoi andare, vedi di non deludermi. Scegli una delle ragazze e fatti istruire per sta sera se non vuoi Isabèl."
Feci un cenno con la testa, mi alzai e me ne andai sbattendo la porta.
Come faccio a restare in questa prigione?
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Salvata dalla strada - un destino a due facce.
RomanceCOMPLETA ///// NON GIUDICATE DAL TITOLO. Allyson ha una vita infernale, scappa di casa a quasi 18 anni per l'ennesimo litigio con la madre alcolizzata e il padre completamente assente. In cerca di un alloggio in cui stare, cerca su internet qualche...