Capitolo 39

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Lucas pov.
Dove può essersi cacciata Allyson?
Sono andato in ogni posto plausibile.
Negli hotel, nei bar, nelle stazioni, ovunque.
Eppure di lei, nessuna traccia.
Credevo di trovarla nell'ultimo hotel in cui ho cercato, quando la segretaria mi ha detto che alloggiavano due ragazzi fra cui una bella donzella dai capelli rossi, pensavo di aver fatto bingo, ed invece, è stato un altro buco nell'acqua. Ho preso in mano una maglietta che aveva il suo profumo e sentirlo mi ha fatto camminare sul cielo.
Mi manca.
Mi manca come ad un pesce manca l'acqua una volta pescato.
Senza di lei non riesco a trovare un senso da dare alla mia vita.
Vedere il suo sorriso lucente mi faceva venire voglia di cambiare, di imparare ad amarla.
Ma poi, quando le facevo del male e piangeva, mi eccitavo a tal punto di volerla vedere soffrire ancora di più.
Il motivo? Con lei sfogavo tutte le mie frustrazioni.
Non c'era giorno in cui dopo averla picchiata mi sentissi in colpa.
Le sue strilla, le sue lacrime, i suoi brividi, solo a pensarci mi viene duro.
Vederla a pezzi gonfiava il mio ego.
Ricordo quando una volta, dopo averla legata al letto con delle manette molto strette, si dimenava per il dolore ed io rimanevo in piedi vicino a lei a masturbarmi senza batter ciglio. I suoi occhi verdi chiedevano aiuto senza ottenere mai una risposta al suo grido.
Le sue suppliche non facevano altro che eccitarmi maggiormente fino a farmi raggiungere un orgasmo intenso e veloce. Una sensazione magnifica.
Con mia moglie non posso fare alcun gioco erotico.
Non posso schiaffeggiarla durante il sesso e nemmeno insultarla mentre si muove selvaggiamente sopra di me.
Quella stronza non mi capisce.
La odio talmente tanto da volerla vedere morta, ultimamente non faccio altro che pensare ad Allyson mentre me la sto scopando violentemente anche senza il suo consenso.
Il suo seno, il suo culo, le sue labbra, mi fanno esplodere dopo soli cinque minuti che penetro mia moglie.
Mi chiede di fare basta perchè sente male, e alle sue lamentele mi torna in mente la voce di Ally quando supplicava di smettere, ed io, non ci riesco e continuo ad andare più a fondo fino a liberarmi.
Me la scopo almeno tre volte al giorno dicendole di stare zitta e fare come dico io.
Ha paura, perciò mi accontenta in qualsiasi cosa.
Dice che sono cambiato, che la preoccupo, ma è stata lei a farmi cambiare.
Dopo i suoi numerosi tradimenti e dopo averla beccata con il suo amante nel nostro letto, l'unica cosa che voglio, è vederla stringersi in se stessa per il dolore.
Lei mi ha distrutto la vita.
I suoi occhi sofferenti mi ricordano quelli di mia madre dopo che mio padre decise di divorziare lasciandola sul lastrico.
Due puttane che hanno tradito i propri mariti per le avances di un ragazzino appena adulto distruggendo così una famiglia, ed una madre che non faceva altro che punire il proprio figlio per cose ingiuste, privandogli la libertà, il cibo e ogni forma di divertimento.
Quel figlio ora è cresciuto, e sono io, il fottutissimo Lucas Garroway.
È grazie a loro che ho aperto il night. Per vendicarmi, per sfogare la mia rabbia.
È iniziato tutto come un semplice affittacamere.
Le ragazze entravano e per non pagare passavano le notti con me. Poi se ne andavano via, senza più tornare.
È solo dopo un paio di mesi che mi sono accorto di uno spazio enorme nel seminterrato, è li che la mia mente perversa e morbosa ha iniziato ad elaborare un progetto.
Sono riuscito a portarlo in porto grazie anche a degli amici -che adesso non ritengo più tali- , che facevano da bodyguard.
Hanno sostenuto determinate spese e poi io ho aggiunto il resto, rendendo il locale un luogo ospitale ed accogliente.
Solo i clienti più affidabili sanno cosa si cela all'interno.
Tutti gli altri ne sono all'oscuro. Compresa mia moglie.
Lei crede che sia solo un appartamento che non fa affari, per questo litighiamo ad ogni mio rientro in casa, ed è questa la giustificazione che ha usato dopo essersi scopata un altro. "Sei un fallito" diceva.
Se solo sapesse la verità si tapperebbe quella fogna che chiama bocca. Di soldi adesso, ne ho a palate.
Talmente tanti che non so che farmene.
La prima a mettere piede nel Nightclub fu Isabèl, una bellissima ragazza che all'epoca aveva sedici anni.
Sexy e misteriosa contemporaneamente.
Non le ho mai fatto del male, nemmeno mai sfiorata.
Ho ascoltato la sua storia, che in realtà già sapevo grazie alle mie doti di stalking e ore di ricerche su vari social network e l'ho rassicurata con la mia persuasione e finta dolcezza.
Le ho dato tutto pur di farla stare bene, senza obbligarla a fare niente.
Quando due giorni fa le sparai, ho trattenuto a stento le lacrime per mostrarmi forte come sempre.
Per me è come la figlia che non ho mai avuto, e guardarla in una pozza rossa morente, ha alimentato l'odio che provo verso Allyson facendo sparire quel briciolo d'amore che ancora provavo.
Lei deve pagare per questo.
Allyson mi sembrava una dolce bambina innocente.
Dal primo momento in cui l'ho vista, il mio cuore ha ricominciato a battere dopo che da tempo era ghiacciato.
Nutrivo del sentimento per lei, ma dopo aver constatato che si lasciava tentare troppo facilmente da quel coglione di Jonhatan Christopher Harondale, ho capito che lei è come tutte le altre, e che quindi, doveva soffrire fino alla fine dei suoi giorni.
Per questo la sto cercando.
Mi fa impazzire.
Non so che cazzo di effetto mi faccia.
Ci sono giorni in cui sono pazzamente geloso di lei, e giorni in cui la vorrei vedere strisciare per terra con un coltello conficcato nella schiena.
So che se la uccidessi mi mancherebbe talmente tanto da affliggermi un dolore che mi porterebbe alla distruzione.
Ma non voglio lasciarla libera.
Se parlasse con qualcuno finirei con la merda fino al collo e sapere che dorme con un uomo, soprattutto con quel bastardo, mi fa talmente incazzare che le sbatterei la testa sul muro fino a farla grondare di sangue.
I miei pensieri sono confusi.
Non posso esprimere questi sentimenti a nessuno.
D'altronde chi mai potrebbe capirmi? Uno strizza cervelli che mi denuncerebbe subito per gli abusi e le violenze che riporto alle ragazze?
No, non posso permetterlo, quindi devo tenermi tutto dentro anche se mi accorgo sempre di più che sto andando fuori di me.

Spazio autrice:
Questo è stato un capitolo speciale, vi ho spiegato il motivo per cui Lucas è un pezzo di merda, come da voi definito.
Il suo cuore è stato distrutto da sua madre e da sua moglie. Ve lo aspettavate?
E vi aspettavate che fosse sposato?
Spero avrete notato anche i suoi pensieri confusi.
Prima la ama e poi vorrebbe vederla morta.
E secondo voi, Isabèl è ancora viva?
Alla prossima, ciaooo

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora