Capitolo 48.

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Allyson's pov.

Non voglio credere che la vita mi stia remando nuovamente contro.
Jace mi ha voltato le spalle nel momento in cui avevo più bisogno di lui, deludendomi fortemente.
Perché non ha voluto provare ad andare a fondo? Perché i poliziotti dopo un solo controllo hanno deciso di andarsene? Perché cazzo? Perchè?!
Mentre cerco delle risposte che non otterrò, mio padre mi avvisa che siamo arrivati alla centrale di polizia.
Non guardo in faccia nessuno, e vado dritta verso la nostra auto, senza nemmeno ringraziarli.
Hanno sprecato del loro prezioso tempo per poi essere indifferenti davanti all'evidenza, razza di schifosi.
Per tutto il tragitto di ritorno, sono rimasta in silenzio.
Allibita dal comportamento di chi dice di amarti e poi ti spezza in due.

"Allyson fermati! Ti posso spiegare!" Prova a prendermi per il braccio Jace, senza riuscirci. Non lo voglio più vedere.

"Non prenderti il disturbo di mentire, Jace! Tu mi nascondi qualcosa ed io non posso perdonare ciò che mi hai fatto."
Ringhio abbattuta. È peggio di un tradimento, sento il cuore iniziare ad andare in mille pezzi.

"Tu non riesci a capire! Loro erano corrotti!! Secondo te perché non hanno più interrogato Isabèl? E tutte le altre ragazze che fine hanno fatto?!" Le sue domande mi entrano nella testa perforandomela.

Ha ragione, perchè non sono voluti andare oltre?
Loro hanno visto le mie ferite, i segni che dovrò portare per il resto dei miei anni, lo shock ad ogni parola di troppo, a qualche gesto spinto.
Qualcosa non quadra.
Ritorno alle domande che mi ero posta prima attribuendogli una risposta.

"E perchè te ne sei stato comunque zitto?"   Chiedo vedendo in lontananza una macchina nera accostare vicino ai cassonetti dei rifiuti, ma non ci do peso.

"Perchè avrebbero iniziato a perseguitarmi, ed io devo proteggerti."  Ammette sconfortato dalla mia sfiducia nei suoi confronti. Si passa le dita fra i capelli guardandomi dispiaciuto.

"Jace, ma se loro sono davvero corrotti, perchè Lucas ha chiuso comunque il night?"

"Hanno sostituito il nuovo maresciallo con Dylan.
Dylan lavora da parecchi anni in questa città, conosce tutto di tutti, Lucas non ne sarà stato al corrente e ha cercato di proteggersi in caso fosse arrivato il maresciallo nuovo. Tu sei sicura di non averlo mai visto in qualche serata?"

Provo a fare mente locale ripercorrendo le notti trascorse al night ma non riesco a ricordare il suo volto.
Mi sforzo di pensare ai clienti con il quale ho ballato ripetutamente oppure a chi mi dava più mance, ma in me si fa spazio solo il vuoto.

"Io non riesco a ricordarmelo, ci sono troppi volti che frullano nella mia testa. Tu come fai a sapere del nuovo e vecchio maresciallo?." Chiedo con un filo di perplessità nella voce.

"Ci sono cose che non sai." Sospira "Pensaci bene, impegnati Ally. In qualche festa privata organizzata da Lucas? La sala poker?" insiste pur di farmi scavare in un passato che vorrei dimenticare.

D'improvviso mi blocco. Alzo il volto e guardo Jace e papà dritti negli occhi.

"Allyson cos'hai?!" Chiedono contemporaneamente preoccupati dal mio pallore.

*Inizio flashback.*
"È un peccato che una bella ragazza come te faccia questo lavoro"
"È un peccato che un signore così galante, non voglia togliersi la maschera per mostrare la sua identità." Lo stuzzico giocherellando con le estremità della sua giacca nera.
"È una festa mascherata, il divertimento sennò dove sarebbe?" Risponde a tono facendomi sorridere. È un tipo tosto e moderno. Nessuno scherza mai con noi.
"Ha ragione, non ha voglia di bersi un drink prima di concludere la serata?" Smorzo l'imbarazzo creatosi.
"Uno solo però" fa l'occhiolino ed io sorrido.
Ordina a Cameron due Martini rivolgendo poi la sua attenzione, di nuovo su di me.
"E così balli per passione?" Chiede incuriosito.
"Diciamo di sì, mi fa sentire libera" mento. Ballo perchè ne sono obbligata, ma purtroppo è un segreto che dovrò custodire finché non esco da questo posto.
"Ecco a voi i due drink" ci interrompe il barman prima che lui possa farmi altre domande a cui non ho voglia di rispondere.
Li prendiamo e dopo un cin, iniziamo a sorseggiarli.
La maschera che indossa è blu notte. Non copre solo gli occhi, ma anche il naso, lasciandogli libere solo le narici e la bocca sottile contornata da una leggera barbetta brizzolata.
L'occhio mi cade sul bancone, dove un telefono sta vibrando facendo la trottola.
"Ti stanno cercando" dico indicandogli lo smartphone illuminato.
"Dammi un secondo." Annuisco e continuo a bere il mio Martini.
"Pronto? qui parla Dylan."
*Fine flashback*

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora