• Capitolo I •

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"Dobbiamo fuggire da questo posto..."
Skyler poggiò i gomiti sul tavolo, cercando di attirare l'attenzione degli altri, seduti accanto a lei.
"Senti, bellezza, io non voglio finire nei guai." le rispose, con la bocca piena, un uomo dalla lunga barba grigia.
"Ma li hai visti?!... Sono armati fino al collo! No... mi dispiace, ma io non mi faccio ammazzare... no, no..." intervenne un ragazzo sui diciassette anni, "...Quello non lo mangi?" le chiese, poi, indicando il vassoio di Skyler.
"Ho lo stomaco chiuso, prendilo pure." disse lei, con la testa completamente da un'altra parte.
Il ragazzo non se lo fece dire due volte e afferrò la ciotola di Skyler, dentro al quale vi era una sbobba disgustosa e per niente invitante alla vista.
"Mmm... sapete? Non ho idea di cosa sia questa roba, ma mi piace!" disse agli altri, mentre si ingozzava come se non avesse mai toccato cibo.
"Come può piacerti?! Il cibo che davo al mio cane è una prelibatezza rispetto a questa merda..." intervenne una giovane donna, seduta qualche posto più in là.
"Beh, alla mensa della mia scuola si mangia decisamente peggio!" ribattè, divertito, il ragazzo.
"Potete mangiare in silenzio, per favore?!... Mi scoppierà la testa se continuo ad ascoltare i vostri stupidi discorsi."
Le persone sedute al tavolo di Skyler la guardarono stupiti.
"Inizia a farci l'abitudine, bambolina..." rispose l'uomo barbuto, "...perché ho l'impressione che staremo qui dentro per molto tempo."

***

Come stabilito, alle 15 in punto, Skyler e gli altri compagni entrarono all'interno di quello che veniva chiamato il padiglione A. Altro non era che una grande sala, arredata di sedie, disposte in modo da lasciare libero un corridoio centrale, il quale sfociava su un piccolo palco, posto di fronte.
La ragazza prese posto vicino al piccolo Peter.
"Come stai?" gli chiese, poggiando una mano sulla sua.
"Adesso meglio, grazie..." rispose il ragazzino, accennando un timido sorriso.
"Per qualsiasi cosa, non farti problemi a chiedere..." proseguì lei, "...E non dare ascolto a quell'uomo. Sono sicura che tua madre stia bene... sta tranquillo, okay?"
Peter annuì con la testa e, senza avere il tempo di aggiungere altro, le luci della sala si spensero.
Un enorme schermo calò giù dal soffitto, proprio sopra il palco.
L'immagine di un uomo calvo, sulla settantina e ben vestito apparve dinnanzi alla gente seduta.

"Salve a tutti.
È Mr. Peace che vi parla. Sono lieto di darvi il benvenuto ad Osmium e, sono sicuro, che ben presto vi renderete conto della fortuna che avete avuto nel trovarvi su questo pianeta, oggi.
Se siete qui, non è per puro caso. Tutti voi siete legati da un unico comune denominatore: le vostre case sono state rase al suolo, la vostra città completamente distrutta. I vostri ricordi persi tra le fiamme. La guerra che dilaga, da quasi un secolo, sul pianeta Terra ha finora distrutto circa l'85% delle risorse terrestri. Il mondo da cui venite ha, ormai, i giorni contati. Carestia e distruzione dominano nelle vostre terre e, tutto questo, è causa solo di una cosa.
L'amore.
Questa forza motrice che, da centinaia di migliaia di anni, tiene in vita il vostro pianeta è la stessa che, adesso, lo ha condannato ad una misera morte.
Cos'è che spinge gli uomini a lottare? A sterminarsi l'un l'altro? Questa è una domanda che, fin da piccolo, mi ha sempre tormentato. Ebbene, la risposta la trovai quando capì che era proprio di fronte a me e che bastava solo aprire gli occhi: l'amore per il potere, l'amore per la ricchezza, l'amore del controllo, l'amore tra esseri umani. Tutto ciò che ha a che fare con questo insano e subdolo sentimento è causa della vostra estinzione.
Ma c'è un modo per reagire ed evitare la totale scomparsa degli uomini. Ed è questo che il mio governo persegue da decine di anni. Osmium non è solo un nuovo mondo. È una società perfetta.
La pace vige su questo pianeta dal primo giorno in cui le sue terre hanno iniziato a popolarsi. Mai nessuna guerra ha scalfito questa società, mai nessun conflitto, mai nessuna carestia.
Una civiltà perfetta è possibile... ed Osmium ne è, in pieno, la prova. La chiave del nostro successo risiede proprio in questo: azzerare ogni sorta di sentimento che sia affine all'Amore che contraddistingue la popolazione terrestre. E, per fare ciò, abbiamo lavorato senza sosta, per anni, nella ricerca di una soluzione al problema. E ci siamo riusciti.
Non è stato facile ottenere la formula perfetta ma, alla fine, la scienza ha trionfato sul male.
Siamo riusciti a sintetizzare quello che noi amiamo chiamare l'elisir di lunga vita del nostro pianeta o, più formalmente... il 'RESET-41'.
Il reset-41 è un composto chimico costituito, per l'appunto, da quarantuno diversi elementi, sia di origine terrestre che non. La sua formula è sconosciuta, persino a me. E tale deve rimanere. Solo il team di scienziati, che lavora continuamente alla sua sintesi, ne conosce esattamente la composizione.
Ogni cittadino qui ad Osmium, nessuno escluso, è tenuto a somministrarsi quotidianamente il reset-41... due volte al giorno: la mattina, appena svegli; la sera, prima di addormentarsi.
Questa semplice routine permette di preservare la pace e, quindi, il benessere dell'intera popolazione.
Qualora la dose non venisse assunta regolarmente, la pena inflitta non sarà affatto clemente. In una società talmente perfetta e funzionante, come quella che sono riuscito a creare, è inammissibile che delle menti malate possano infettare la popolazione, con le loro malsane idee puramente irrazionali.
Per cui, chiunque trasgredirà le regole imposte dal mio governo, sarà spedito alla Red Tower e lì il proprio destino lo conosce solo chi vi è entrato senza fare più ritorno.
Ma, sono certo, che non avremo alcun problema con voi, nuovi arrivati.
I balancers sono pronti ad istruirvi ed a portarvi fino alla fine del programma di inserimento. La scelta è solo vostra: o con noi o contro di noi.
Saluti da Mr. Peace."

OSMIUM - Il pianeta senza amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora