La Equilibrium-21 e la Equilibrium-79 hanno fatto rientro, stamani, alla base aerospaziale del governo centrale. Sono circa 4.600 gli Whiners recuperati.
"Osmium è lieta di accogliere i nuovi arrivati..." ha affermato Mr. Peace dai microfoni della Red Tower "...I sempre più numerosi sbarchi dimostrano ciò che io e il mio governo sosteniamo da oltre 50 anni... e cioè che l'umanità ha, ormai, annientato quasi del tutto il pianeta Terra e che, quindi, va ristabilito l'ordine mondiale, a partire dalla rieducazione della popolazione terrestre."
Sono stati allestiti nuovi campi di accoglienza in cui, nelle prossime ore, saranno smistati...Blake spense, scocciato, il vecchio televisore, portando le mani dietro la nuca e dondolandosi compulsivamente sulla sedia.
"Addio riposo..."
Il bar era sempre deserto a quell'ora del giorno e l'unico rumore che riusciva a percepirsi era quello dello strofinaccio che il vecchio Connor passava svogliatamente sul bancone graffiato.
Portò una mano sui lucenti capelli color cenere e pensò che, forse, sarebbe stato opportuno tagliarli. Quella chioma albina lo aveva contraddistinto fin dal suo primo vagito e risaltava, con prepotenza, i lineamenti marcati degli zigomi e la carnagione chiarissima.
"Brutte notizie, ragazzo?"
Connor era l'unica persona, nella vita di Blake, che poteva permettersi di appellarlo ragazzo, in tono del tutto confidenziale.
"No, solo parecchio lavoro in vista."
Il vecchio gettò il panno umidiccio sulla spalla destra, "Sai, Blake, ultimamente non capisco perché ne arrivino sempre di più... Insomma, non sono un conservatore ma, a mio modesto parere, dovremmo fermarci qui! Non possiamo accoglierli tutti!... Se la Terra sta andando a puttane, in fondo, è solo colpa di questa gente!"
Blake arrestò il dondolìo della seggiola "Gli Whiners ci servono, Connor. Se vogliamo ampliare quella che, ad oggi, è solo una piccola civiltà ad una vera e propria razza... beh, dobbiamo incrementare le risorse. Osmium ha bisogno di una popolazione."
"Lo so, lo so... dico solo che ci hanno sempre creato parecchi problemi e se..."
"Stai, forse, mettendo in dubbio l'operato di Mr. Peace?" interruppe fermamente Blake, il quale rivolse lentamente lo sguardo verso il vecchio.
Connor deglutì, "Oh, no ragazzo... Sai che non mi permetterei mai..."
"Sai, io mi fido ciecamente di Mr. Peace. E credo che tutti dovrebbero farlo. Sei d'accordo con me, Connor?" proseguì, calmo.
"Certo Blake... come darti torto."
Il vecchio abbassò la testa e, subito, afferrò un bicchiere da whisky che si trovò davanti, iniziando freneticamente a lucidarlo.
Blake si alzò dalla sedia, una piccola scossa attraversò la scapola. Si sgranchì, allora, la schiena, provocando un rumore elettrico di vertebre.
"Quanto ti devo?"
"Offre la casa, ragazzo. Piuttosto, dovresti farti controllare quella schiena prima o poi."
"Lo farò, Connor."
Blake posò sulle spalle il cappotto in feltro ispido, senza indossarlo dalle maniche, e si diresse verso la porta.
"Oh, aspetta!", il vecchio spalancò gli occhi, come se fosse stato improvvisamente investito da un pensiero illuminante.
Alzò un braccio, con l'indice puntato all'insù "Se non parli per primo tu, lui non dice niente. Cos'è?"
Blake si lasciò sfuggire un breve sospiro, "Ci vediamo, Connor."
"Oh, andiamo! È l'eco... capisci?! L'ECO!!!"***
Uscì in fretta, frugando nella tasca dei pantaloni. Prese il pacchetto di sigarette e, mentre si incamminava a passo lento lungo il marciapiede, ne accese una.
Con la testa rivolta verso il grigiore dei grattacieli, buttò via una bella boccata di fumo e la nicotina entrò subito in circolo, raggiungendo ben presto il picco tanto atteso.
La stecca era quasi del tutto sparita quando l'auricolare, che portava sempre addosso, iniziò ad emettere ripetitivi bip. Blake gettò sull'asfalto la cicca ancora accesa, portò la mano all'orecchio e schiacciò il piccolo pulsante che lampeggiava di blu.
"Qui B-273."
"Sono B-391, abbiamo un lavoro da svolgere."
"Sì, ho sentito in tv..." Blake alzò la testa in direzione del pallido Sole, la luce dei raggi gli provocò un leggero bruciore agli occhi, "...Immagino di non avere nemmeno il tempo di tagliarmi i capelli."
"No, collega. Temo che dovrai rimandare il concorso di bellezza. Ti aspetto al campo EZ1."
La conversazione si arrestò e il led dell'auricolare ritornò verde.
Calpestò con energia la sigaretta, "Whiners...".
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OSMIUM - Il pianeta senza amore
Roman d'amour[IN PAUSA] [Vincitrice WATTYS 2019 Categoria FANTASCIENZA] C'è solo una regola ad OSMIUM: non provare Amore, da secoli causa principale di guerre e carestie, che hanno portato al totale annientamento del pianeta Terra. E il giovane e autoritario Bla...