• Capitolo XLVIII •

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Per una lettura ottimale, avviate il video qui sopra giunti al SECONDO spaccato del capitolo.

Aveva accettato quel compromesso. Si era lasciata finalmente sedurre dall'insana idea di rimanere al suo fianco, di sposarne i principi, di far parte di quel sistema deviato e meschino. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Sapeva che, inevitabilmente, aveva tracciato il suo destino fin dal primo istante in cui il suo cuore si era interrogato su quali irrazionali istinti la tenessero ancorata a quel balancer. E, infine, il suo tradimento nei confronti della Resistenza era stata la risposta decisiva, ineluttabile, chiara come non mai. Ma, adesso, proprio davanti a lui, quella risposta sembrava stentare a uscire, le parole quasi faticavano a viaggiare col suono. Aveva emesso un , dapprima lieve, quasi impercettibile all'udito, come se volesse accertarsi di riuscire davvero a dirlo. Poi, con più forza, aveva pronunciato quella risposta affermativa, dinanzi agli occhi vibranti di Blake.
Gli iridi del balancer sembrarono dilatarsi e anche il suo fiato si fece corto.
"Sì?" le chiese, quasi non riuscendo a realizzare del tutto.
"Sì..." ripeté lei, mentre il ragazzo le scostava dal viso i capelli umidi, "Accetto questo destino." proseguì, poi, con le mani strette ai polsi di Blake.
Il balancer portò i pollici sulle gote della giovane, asciugandole i lacrimoni "Andrà tutto bene..." le sussurrava, "Non piangere. Questo mondo è nostro adesso."
"Ho così tanta paura, Blake..." sibilava lei, ormai in preda a mille emozioni contrastanti, "Non farmi mai del male."
"Come potrei..." disse subito lui, accennando un sorriso commosso, "Ogni giorno prego il cielo di essere clemente e redimermi dalla mia spregiudicata condotta..."
Skyler schiuse leggermente la bocca, fissandolo sconvolta e rapita.
"...e la notte mi maledico perché non riesco a smettere di amare il mio peccato."

***

Avviate il video :)

Blake slacciò lentamente la cintura in cuoio nero, senza smettere di penetrare lo sguardo di Skyler che, poco più in là, gettata sull'ampio letto, godeva di quello spettacolo silenzioso. Il ragazzo lanciò la cinta sul suo ventre,"Togli la felpa e lega il braccio al letto."
Skyler reclinò leggermente la testa, "Cosa?"
"Hai 30 secondi." continuò, serioso, sfilando di dosso la camicia.
La ragazza rimase a fissarlo, attonita. Poi, la curva del suo viso si fece più dolce e, senza nemmeno accorgersene, con la punta della lingua inumidì le labbra.

Tu sei pericoloso
ma lo amo

Strisciò, quindi, rapidamente verso i cuscini e lasciò che la felpa scivolasse via al lato del materasso. Annodò la cintura attorno al polso e alla massiccia struttura del letto, tirando infine coi denti l'altra estremità di cuoio. Blake assaporò con trasporto quella scena, pregustando già un'insana sensazione di piacere.

Le si avvicinò, guardando dall'alto quegli occhi di foglia che lo scrutavano impazienti e che aspettavano la prima mossa. E questa giunse puntuale, non concedendo a Skyler nemmeno il tempo di realizzare che il balancer fosse già disteso sul suo corpo e le avesse facilmente bloccato il braccio libero.

La ragazza tentò di divincolarsi, in un gioco di forza e malizia. Ma la verità è che non voleva fuggire da quelle catene per nulla al mondo. Si sarebbe lasciata sopraffare da quel corpo pallido e perfetto e avrebbe assaporato secondo dopo secondo, perché così bisognava fare. Era questa la sua vita, questo il suo mondo. Lui il suo uomo.
Blake scese fino al suo ventre, costringendola a divaricare le gambe. La lingua si insediò tra le cosce e, a quel punto, Skyler non riuscì a trattenere uno spasmo di piacere. Portò la testa indietro, tirando giù un lembo delle bianche lenzuola.
"Non urlare." ammonì lui, in un misto di sadico divertimento.
"Dimmi solo se ti fa male." le chiese, osservando la cinghia che premeva stretta sul suo polso.
La giovane gli ricambiò uno sguardo di sfida, "Non abbastanza..." rispose, languida, scandendo lentamente le sillabe.

È tardi per rinunciare a te
Ho sorseggiato dalla tazza del diavolo,
si sta impossessando lentamente di me

"Non provocarmi..." le disse, deglutendo e allargando le spalle. Lei era l'unica che riusciva a farlo sentire in bilico, elettrico. In un equilibrio di cristallo e aghi.
Skyler, allora, non ancora soddisfatta, lo spinse leggermente, poggiando un piede sul suo addome. Questo bastò a far scattare il balancer che, con forza e prepotenza, la afferrò dalle gambe, portandola a sistemarsi violentemente a pancia in giù. La ragazza emise qualche lamento, la cintura le aveva lasciato un solco rosso sul braccio, ma era un dolore piacevole. Si sentiva fuori di sé... ed era magnifico.

Sei tossico, mi sottometti
con il sapore di un veleno paradisiaco

Blake si insediò dentro lei, con vigore e scatti energici, contratti. Skyler non riuscì a trattenere un gemito profondo, che cercò di soffocare mordendo le coperte. Era completamente in balìa di lui, della sua foga, del suo desiderio.

Il giovane continuava a spingere sempre più vigorosamente, con la fronte poggiata sulla scapola di Skyler che, sudata, cercava invano di domare le contrazioni dei muscoli.
"Non... non smettere..." farfugliava, ansimante, "Blake... non smettere..."

Le loro labbra si serravano per poi schiudersi ancora a nuovi brividi di estasi. La cinghia tirava sempre più violenta, assecondando i fitti scatti dei loro corpi bagnati e infuocati. I movimenti sembravano viaggiare sulla linea di un tempo al rallentatore: la vista si era appannata, lasciandoli miopi al cospetto di un caldo piacere che riempiva le bocche e graffiava le costole.
Non c'era modo di neutralizzare le forze che attraevano irrimediabilmente l'uno all'altra. C'era un campo magnetico intorno a loro, c'era sempre stato.
Cos'era, allora, il Bene e cosa, invece, il Male? Fino a che punto sarebbero riusciti a spingersi in quel mondo spregiudicatamente piatto? Sarebbero stati all'altezza? O stavano solo spianando la strada verso la loro autodistruzione?

***

Distesi a letto, l'uno di fronte all'altra, si scrutavano in silenzio, esausti.
"A cosa stai pensando?" chiese Skyler, con dolcezza, notando che il ragazzo si era ammutolito da parecchi minuti.
Blake le osservò le labbra, "...Alla fine del mondo." rispose, con un filo di fiato.
Sorrise, "La fine del mondo?" chiese poi, incuriosita "E come è la fine del mondo?"
"Profuma di qualcosa che non ho mai sentito qui... e poi ama ballare..."
La giovane sistemò meglio la guancia sul cuscino, improvvisamente affascinata "E poi... che altro...?"
"I suoi occhi sono grandi, odia dormire sola e ha accettato la realtà peggiore che potesse capitarle solo ed esclusivamente per me." concluse.
Skyler deglutì, buttando giù l'amarezza, e gli accarezzò il viso "Non può essere la peggiore se ci sei tu al mio fianco."
"È la peggiore proprio per questo." le rispose, incupito.
"Tu dimmi solo cosa devo fare... ed io mi adatterò."
A quel punto il ragazzo ruotò il bacino, salendo leggermente con la schiena "È questo il punto. Entrare nel mio mondo ti sconvolgerà..."
"Credevo volessi che io ne facessi parte..."
Skyler coprì il seno con la federa del letto.
"Ed è quello che voglio infatti. Ma..."
"Ma?"
Il balancer le rivolse uno sguardo preoccupato, "Ma una volta dentro, non si può più ritornare indietro. Mai più, Skyler."
La giovane annuì lentamente, fissandolo dritto negli occhi. Il suo stomaco si restrinse pensando a tutto ciò che l'attendeva.
"...Ho alternative?" gli chiese, poi, col cuore in gola.

Il ragazzo distolse lo sguardo dal suo, non avendo abbastanza coraggio per dirlo a quegli occhi.
"Qualora non accettassi, io dovrò ucciderti." emise tutto d'un fiato, con la freddezza di chi cerca d'ingannare la paura.
"Ho capito." rispose subito lei, poggiando la schiena nuda contro la parete.
"Davvero?" gli occhi di Blake si persero nel vuoto, diventando più lucidi.
"Sì. Io... io posso capirlo." riprese lei, malinconica "È il tuo lavoro. La tua missione, il fine ultimo della tua vita."
B-273 ruotò lentamente la testa verso la ragazza.
"Sei stato così buono con me..." proseguì lei, mentre la voce iniziava a farsi scostante, "In questi mesi tutto mi ha abbandonata, tranne la certezza della tua fedeltà."
Blake la guardava quasi sconvolto.
La giovane ricambiò quello sguardo, "Adesso è tempo che sia io a dimostrarti la mia fede."

OSMIUM - Il pianeta senza amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora