Avviate il video qui sopra giunti al SECONDO spaccato del capitolo. Buona lettura!
Il piccolo microchip ruotava fra le dita di Skyler che lo osservava oramai da ore, quasi immersa in un limbo di pensieri opachi. Il sole non era ancora sparito all'orizzonte ma, quella stanza, seppure illuminata dai raggi ambrati, non riusciva a donare nemmeno un singolo spiraglio di luce al volto scuro della giovane. Era come se le lancette si fossero fermate alle parole di quei consiglieri, come se non le importasse più di albe e tramonti, come se il tempo che scorreva tra la punta del naso e la finestra di quella insipida camera rappresentasse solo il countdown alla fine. La fine di tutto. Del suo tutto.
Il tic toc della sua testa fu smorzato da un rumore di nocche sulla porta.
Ripose frettolosamente il congegno dentro il taschino della felpa e, mentre scendeva dal materasso e si recava ad aprire, pregò affinché non si ritrovasse davanti il volto di B-273. Il solo pensiero di incrociare il suo sguardo le provocò un formicolio alle caviglie e, per un attimo, fu addirittura tentata di fingere di non essere in casa.
Il portellone si aprì e, in un lampo, si concretizzò negli occhi della ragazza ogni timore.
"Non... non è un buon momento, Blake." disse subito, prendendolo contropiede.
"Fammi entrare..." rispose, osservandola con decisione.
"Hai sentito cosa ti ho appena detto?"
"Riesco a leggere i tuoi occhi e questo mi basta per capire che non sei tu a parlare."
Il ragazzo le passò accanto, introducendosi nell'appartamento senza ricorrere a troppi convenevoli. Notò subito il contenitore delle fialette semiaperto sul comodino.
Si voltò, allora, verso Skyler "...Era questo il brutto momento?!"
La giovane richiuse la porta alle spalle e si recò a letto, con passi lenti, confusi, "Volevo solo contarle. Non le ho toccate." giustificò, sottovoce.
La fronte del balancer si corrugò in una palese smorfia di dissenso, "Ci sono sempre state sei fialette in una confezione. Sempre e solo sei fialette, Skyler."
La ragazza si mise seduta sul materasso, rivolgendo l'attenzione al panorama che si stagliava all'orizzonte.
"...Volevi iniettarti una dose?" la interrogò.
Ma Skyler sembrava essere un sordo ad un concerto d'archi. Era completamente fuori da ogni contesto, immersa in quel suo disperato senso di resa.
"Skyler..." riprese lui, mantenendo un tono rigido.
"Non trovi sia ridicolo aspettare il tramonto per vedere uno schizzo di colore macchiare la città?" esordì lei, ruotando la testa verso B-273, "È tutto così grigio... così monocromatico. Mi chiedo come tu riesca a sopportarlo."
"Sopportare cosa." disse Blake.
"L'aridità di questo maledetto pianeta. IO ODIO QUESTO POSTO." rispose, mentre un luccichio di esasperazione le percorreva gli iridi.
Il ragazzo allargò le braccia, sconfortato "Cosa vuoi che faccia. Come pensi che le cose possano migliorare."
"...Voglio che tu smetta di fare ciò che fai." replicò, con un filo di fiato.
Il balancer portò le mani contro le tempie, visibilmente saturo di quei discorsi "Ne abbiamo già parlato mille volte, maledizione!"
"MA FINCHÉ NON OTTERRÒ DA TE LA RISPOSTA CHE MI ASPETTO, CONTINUEREMO A PARLARNE!"
Skyler si rimise in piedi, sfidando gli occhi di Blake.
"Non potrò mai darti quella risposta! Lo capisci?!... Io sono anche questo. SONO ANCHE QUESTO."
B-273 poggiò il palmo sull'avambraccio della giovane, portando il viso più vicino.
Magda le aveva ribadito più e più volte che non sarebbe potuto cambiare, ma Skyler non aveva mai accettato l'idea di rassegnarsi definitivamente a quel pensiero. Ci aveva provato a combattere la natura di quel balancer e ci stava provando anche in quel momento, nonostante le evidenze, nonostante i numerosi avvertimenti. Avrebbe fatto qualsiasi cosa se solo si fosse aperto uno spiraglio di speranza che le avrebbe potuto suggerire modalità alternative di agire, di porre fine a quel dannato sistema. Ma come poteva riuscirci se Blake rappresentava esso stesso il sistema?"Se sei... se sei anche questo..." gli disse, allora, "...non puoi stare al mio fianco." sancì, con la stessa scarsa convinzione con cui si scostò dalla sua mano.
B-273 si limitò ad osservarla allontanarsi.
"Hai detto che mi amavi, Skyler. E quando l'hai fatto ero la stessa persona che vedi adesso!" rispose il ragazzo, smarrito e deluso.
La giovane deglutì, cercando di celare il dolore "Forse non sei tu ad essere cambiato... forse sono io diversa."
Blake rimase sbigottito ed incredulo di fronte a quelle parole. La guardò per qualche secondo, incapace di dare voce ad una qualche reazione.
"Cosa... cosa significa questo?! Mi stai lasciando?" riuscì a sibilare.
Gli occhi di Skyler si riempirono di lacrimoni, "Ti sto solo chiedendo di andare il più possibile lontano da me... Finiremo per farci del male, Blake. Sarà orribile... ed io, io non voglio arrivare a quel punto. Per cui... per favore...", prese un respiro per tentare di non cedere al panico, "...sparisci. Non permettere che i miei occhi rivedano ancora una volta il tuo viso." concluse, mentre il sale si condensava in una lacrima amara.***
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Si diresse velocemente al bagno e, appena chiusa la porta, crollò in un angoscioso pianto, trascinandosi ai piedi della vasca da bagno. Aprì il rubinetto, permettendo all'acqua calda di incominciare a riempirne l'intero volume. Tolse, poi, i vestiti che ricaddero pesanti sulle piastrelle gelide.
Mi stai dando un milione di motivi per lasciarti andare
Mi stai dando un milione di motivi per interrompere lo spettacolo
Mi stai dando un milione di motivi
Dammi un milione di motivi
Mi stai dando un milione di motivi
Quasi un milione di motivi...Era come se volesse spogliarsi dei sensi di colpa che da giorni, mesi, le stavano ancorati sulle spalle, come corvi annunciatori di neri presagi. Doveva lavare via dalla pelle quella maledetta sensazione di stare facendo tutto nel modo errato, ma sapeva che uno stupido bagno non sarebbe bastato a fermare quelle lacrime.
Mi inchino a pregare
Cerco di far sembrare il peggio il meglio
Signore, mostrami la strada
Per passare attraverso la sua pelle logora
Ho un centinaio di milioni di ragioni per andarmene
Ma, baby, ho solo bisogno di un buon motivo per restare...Immerse le gambe nell'acqua, che si alzava pian piano di livello, e si abbandonò col corpo a quel tiepido e sterile sollievo. Scese giù con la schiena fino a far precipitare la testa sul fondo della vasca. Lasciò, allora, che qualche dolore annegasse, che i dispiaceri per quel destino bastardo soffocassero tra le bolle. Ma le lacrime continuavano a scappare via dagli occhi e a risalire in superficie, dando un sapore diverso all'acqua stessa. Chi l'avrebbe mai detto che l'amore sarebbe stato così cattivo? Era questo che continuava a chiedersi durante la disperata apnea. Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sulla prima cosa che le balenò tra il cuore e le costole. Ancora una volta, quel volto gentile ed allo stesso tempo austero irruppe invadente in ogni cosa e la costrinse a riaprire gli occhi, alzandosi di getto con la schiena e riprendendo fiato.
Dio, se lo amava. Non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno sarebbe arrivata fino al confine di ogni plausibile razionalità. Che si sarebbe perdutamente innamorata di un balancer. Un dannato balancer.
Lo stesso che, in silenzio, aprì la porta del bagno, guardandola affranto, ma per nulla arreso.
"Non me ne andrò, Skyler." le disse a bassa voce, sfilandosi le scarpe.
La ragazza poggiò una mano sulla ceramica della vasca, osservandolo fare, coi capelli incollati in fronte che mascheravano parte del pianto.
"Non me ne andrò... perché è con te che voglio trascorrere questa notte..." proseguì, entrando vestito nella vasca.
"...E quella di domani... e quella dopo ancora..."
Si mise seduto di fronte a Skyler, mentre i pantaloni e la camicia si inzuppavano inesorabilmente, lasciando trasparire il candore della pelle. La prese, poi, dai polsi e la tirò a sé, incrociando le gambe alle sue.
"Sono innamorato... e so che anche tu lo sei. E non me ne andrò fin quando i tuoi battiti non mi dimostreranno di essermi sbagliato." sussurrò, poggiando la fronte alla sua.
Le ultime parole di Blake si confusero ai singhiozzi di Skyler, che incurvò la schiena bagnata verso il ragazzo, il quale la cinse in un abbraccio disarmante. La giovane alzò il mento, fino a portare i suoi occhi a pochi millimetri dai quei due diamanti blu oltremare. Un bacio scivolò lento tra le gocce di acqua e la camicia bagnata. Un bacio... forse l'ultimo, forse il primo inciso di un per sempre. Di sicuro, l'unico istinto in cui rifugiarsi per sentirsi nuovamente salvi.Dimmi che sarai quello giusto, quello giusto
Baby, ho solo bisogno di un buon compromesso per... restare
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OSMIUM - Il pianeta senza amore
Romance[IN PAUSA] [Vincitrice WATTYS 2019 Categoria FANTASCIENZA] C'è solo una regola ad OSMIUM: non provare Amore, da secoli causa principale di guerre e carestie, che hanno portato al totale annientamento del pianeta Terra. E il giovane e autoritario Bla...