• Capitolo XCI •

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Salve lettori! Questo è un capitolo multimediale. So che molti di voi hanno difficoltà a riprodurre i brani durante la lettura. Il problema è che Wattpad non permette la riproduzione continua per gli Android. Per cui vi consiglio di avviare il brano direttamente da Spotify (o app simili) per superare questo disagio, giunti al QUARTO spaccato del capitolo. Buona lettura!

Quella mattina il tempo sembrava scorrere lento come tutte le altre volte. Eppure, la vecchia casa sulla collina era già viva al primo albeggiare mentre la locanda del vecchio Connor, ad Osmium City, continuava a restare immersa in un silenzio surreale.
Skyler aveva sistemato il prato, estirpando le erbacce e preparando già qualche sedia e tronco mozzo in fila ordinata. Il matrimonio si sarebbe svolto l'indomani e la giovane dava l'impressione di vivere tale consapevolezza più come un intimo lutto che con festosa gioia.
Alla locanda di Connor, tuttavia, né un bicchiere, né un battere di suola sul parquet si percepiva. I lapilli di polvere volavano leggeri giù dalle travi, depositandosi sul bancone da cui, adesso, sembrava gocciolare sangue.
Poco distante, il corpo senza vita dell'anziano giaceva inerme sul pavimento. Gli occhi ancora sbarrati come ad indicare di aver fotografato un ultimo terribile istante di vita.

***

Il capitano Vhandem presenziò, ancora una volta, davanti al cospetto di Mr. Peace, che solo da pochi giorni aveva preso in considerazione il potenziale pericolo di perdere la sua cosa più cara.
"Signore, il vecchio non ha voluto rivelarci nulla. Siamo stati costretti a sopprimerlo, ma è certo che sia stato lui a fare da tramite tra il comandante B-273 e il Sottosuolo."
L'anziano, giorno dopo giorno più debole e malconcio, lo ascoltava parlare dal capezzale del suo letto, poggiando la schiena contro al cuscino in velluto e mantenendo, nonostante tutto, una postura elegante e austera. Quella mattina aveva deciso di rimanere sotto le coperte. Non aveva abbastanza energie per mantenersi sulle due rotelle e, da quando la fuga di Blake era diventata ormai notizia certa, non sentiva stimoli sufficienti che lo aiutassero a riprendere in mano il controllo della metropoli.
"È tutto ciò che sapete? Sono giorni che non fate altro che girare intorno a sterili ovvietà."
Il capitano mantenne il collo ben stirato, ma un nodo di tensione parve discendere dal pomo d'Adamo, come una grossa noce ingoiata insieme alla buccia.
"In realtà, signore, c'è dell'altro."
"E dunque?" chiese lui, già spazientito.
"Quando abbiamo ispezionato il Sottosuolo... pare che alcuni dei nostri uomini abbiano sentito circolare una voce riguardo la ragazza."
Mr. Peace si contrasse in una smorfia, "Di che diavolo parli?! Quale ragazza?!"
L'uomo lo osservò, in silenzio. L'anziano, allora, accese in testa un improvviso campanello d'allarme.
"No..." disse, incredulo "Quella whiner è morta. Tre anni fa."
"Potrebbe non essere così in realt..."
Battè un pugno contro al comodino, facendo traballare la lampada in argento e ottone, "L'ABBIAMO VISTA MORIRE IN DIRETTA! TUTTI QUANTI!" si riprese dall'affanno, "Il Sylum è il veleno più potente di cui disponiamo. È impossibile sopravvivergli, capitano Vhandem."
"Signore..." intervenne, così, il soldato "Mi sono preso la libertà, nonché la responsabilità, di chiedere agli uffici del 31esimo piano di effettuare una serie di ricerche su Skyler Anderson..." proseguì, iniziando a diventare paonazzo in viso, "Abbiamo trovato delle corrispondenze, signore."
"Mi dica semplicemente dove vuole andare a parare, capitano. Non ho tempo a sufficienza per perdermi in chiacchiere."
"È uscito fuori che la ragazza non sia una vera terrestre, signore." sputò via, tutto d'un fiato.
Il volto di Mr. Peace si stracambiò, definendone un colorito più pallido e spento.
"Signore..." riprese Vhandem, di fronte al mutismo del suo superiore, "Perché non ci ha informato riguardo gli esperimenti che portò avanti nei tre anni successivi la sintesi di B-273? Forse avremmo potuto impedire un errore così gravoso, se solo ci fosse stata la giusta comunicazione tra il team di scienziati e il resto della Torre."
I ricordi risalirono lungo le sinapsi e gli provocarono un dolore lancinante alle meningi che, tuttavia, non poteva competere con l'estrema sensazione di vuoto e di vertigine che gli si aprì in petto. Ma adesso, tuttavia, ogni cosa sembrava più chiara, interpretabile.
Ruotò lo sguardo verso la finestra panoramica, "Non fu di certo l'esperimento più riuscito tra quelli che condussi in quegli anni..." esordì, a bassa voce.
Scostò le coperte dalle gambe e riuscì a mettersi seduto, "Dopo il successo che si rivelò essere Blake, decisi di alzare la posta e di spingermi oltre i limiti imposti dai dogmi della biologia e delle neuroscienze. Ma la natura non premia mai chi osa giocare troppo a lungo col fuoco e presto mi bruciai. I valori delle cellule somatiche schizzarono verso risultati disastrosi e ottenni l'esatto opposto di ciò che riuscì a ricavare dagli altri prototipi."
Il capitano Vhandem sembrò continuare a tentennare, "Ma perché la Terra?"
"Perché la debolezza aveva colpito anche me. E la debolezza fa commettere sempre errori imperdonabili, capitano." strinse più fittamente la vestaglia attorno la vita, "Forse fu per un senso di fascino, forse per mera curiosità. Decisi di disfarmene, ma solo da Osmium. Così convinsi i ricercatori a impiantare l'embrione dentro una madre fittizia, in cui certamente non avrebbe avuto possibilità di sopravvivenza. Scegliemmo una tossicodipendente del Maine. Il feto non sarebbe sopravvissuto alle prime settimane di gestazione, questo è ciò che mi dissero gli scienziati. Ma non avevo calcolato che lei era diversa dagli altri, non avrei dovuto sottovalutarlo."
"Perché non ha semplicemente neutralizzato il campione in laboratorio? Come... come ha potuto pensare che avrebbe funzionato, signore?!"
Vhandem stentava a crederci. Si rese allora conto, per la prima volta, di quanto folle potesse essere la mente di Mr. Peace.
"IO NON LO SO!" replicò lui, frustrato, "È successo ventisette anni fa. Osmium era così diversa da come la vediamo oggi... e poi non accettavo ancora il fallimento. Preferì delegare la sua distruzione al corpo disfatto di una donna qualunque piuttosto che affrontare in prima persona la sconfitta."
L'uomo giunse le mani dietro la schiena, "Sono certo che si ricorderà meglio di me i trascorsi della whiner al campo EZ1. I dosaggi di reset-41 necessari ad anastetizzarne gli impulsi erano decisamente superiore rispetto alla media."
Mr. Peace continuava a puntare gli occhi verso i tendaggi trasparenti della camera, "Come ho fatto a non capire..."
"Signore...?" disse il capitano, resosi conto che l'anziano era già intrappolato nelle stanze della sua mente oscura.
"Blake è andato a cercarla." affermò poi, quasi improvvisamente, "Tutti i nuovi nati di Osmium sviluppano una sorta di legame. Gli scienziati ne hanno parlato per anni chiamandola biopatia transgenica. Già dallo stato embrionale gli esperimenti confermavano questo incredibile fenomeno. La ragazza è un ibrido, è vero. Si è sviluppata dentro al corpo di una terrestre... ma a quanto pare funziona comunque..." i suoi occhi si illuminarono di vivida follia, "Oh, se solo riuscissimo a sfruttare tutto questo... sarebbe davvero la svolta. Eviteremmo i costi delle ibernazioni... accelereremmo i tempi di sviluppo dei feti, adattandoli a quelli fisiologici di un mero corpo di donna. I terrestri diventerebbero il nostro nuovo campo di semina. E, a quel punto, non ci servirebbe più così tanta energia. Sembra grandioso..."
Vhandem deglutì, investito dal getto di parole dell'anziano, che adesso sembrava aver acquisito nuovo vigore in corpo.
"Trovate la ragazza." ordinò, "Trovate la ragazza e troverete Blake. Voglio che sia scandagliato tutto il Sottosuolo. Ogni angolo deve essere controllato."
"E se non dovessimo trovarli, signore?"
"Allora ci spingeremo oltre i confini di questa città e ricominceremo da zero le nostre ricerche, capitano. Voi non immaginate neanche il potenziale che ci è capitato tra le mani."
"Nella migliore delle ipotesi ci vorranno mesi, signore." replicò lui, velatamente contrariato.
"Per questo, saprò aspettare." gli disse allora, "Ma quando li troverete, badate bene di non torcerli un solo capello. Anche se ne sono ancora ignari, il futuro del nuovo mondo appartiene a loro e a nessun altro. Il Big Miracle è giunto, capitano." concluse, sorridendo e riempiendo i polmoni di bramosa aspettativa.

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