Capitolo 32.

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                    Te e il mare

«Cause even though I shouldn't want it. I gotta have it. I want you» Cit.

«Perché mi hai portata qui?» mi chiede Jess, stringendo forte la mia mano.

La guardo negli occhi, accarezzandole una guancia con il polpastrello del pollice. È ormai la mia donna.

«Avevamo bisogno di trascorrere un po' di tempo da soli, piccola», le bacio delicatamente la fronte, inebriandomi del suo profumo.

Annuisce, ne è consapevole anche lei.
«Cosa diranno gli altri? Ed Elettra?» domanda.
Faccio scorrere il pollice sulle sue labbra, facendola zittire.

«Sh», le mordicchio appena il lobo. «Ho già pensato a tutto io»

In effetti era così. Giorni dopo il primo colloquio di Jess, eravamo entrambi un po' tesi. L'idea di star crescendo e maturando insieme, ci rende molto indaffarati e preoccupati per quel che ci riserverà il futuro.

Erano anni che non stavo così bene.
Non sapevo cosa significasse vivere prima ancora di aver incontrato Jess. E successivamente Elettra.

Mi chiedo se la vita abbia deciso di lasciarmi in questa direzione. È ciò che vorrei.

«Ti è mancato il mare?» le chiedo, avvinghiandola a me, accarezzandole i capelli.
Annuisce sul mio petto, respirando profondamente.

«Mi era mancato venirci con te» sospira, per poi alzarsi in punta di piedi, lasciandomi un delicato bacio stampato sulle labbra.

Mi prende per mano e mi trascina vicino ad una barca accostata sulla riva, chiedendomi di posarsi lì.

«Ma io e te, abbiamo mai avuto un vero appuntamento?» sorride lei, scostandosi una ciocca di capelli.
Esito prima di rispondere. Non sono sicuro che tra me e lei ci siano stati veri appuntamenti.

«Diciamo che neanche noi avremmo mai immaginato di ritrovarci qui oggi», è tutto ciò che riesco a dirle.
«Insieme?»
«Insieme.»

E mi sorride ancora. Uno di quei sorrisi puri e sinceri che ti resta incastrato tra la mente ed il cuore. Uno di quei sorrisi che ti fa sentire fiero della persona che sei e della persona che hai al tuo fianco.

Uno dei suoi sorrisi.

«Sei bella» le dico, accarezzandola dolcemente.
«Grazie» risponde timidamente. «Anche se questo, a dire il vero, un po' mi spaventa»

«Cosa ti spaventa?» mi avvicino più a lei, avvolgendola nuovamente tra le mie braccia.
«Il tuo essere così..» emette, abbassando lo sguardo. «..così speciale»

«Mi vedi diverso rispetto a prima?»
Annuisce, scuotendo il capo subito dopo. «Si e no», mi chiarisce. «Ti vedo più maturo»

«E?» chiedo.
«E più felice», continua lei.

La sua voce così docile, mi fa sorridere. «Probabilmente lo sono davvero» le bacio la fronte, stringendola di più.

«Prima non lo eri?»
«È la giornata delle domande, questa?» ridacchio.
«Vorrei delle risposte mai avute» mi chiarisce lei, guardandomi negli occhi.

Ed in effetti, non ha torto. Sono cambiato in quest'ultimo anno. Sono consapevole di non essere il ragazzo che tutte vorrebbero al proprio fianco. 

Ho fatto tanti errori nella mia vita, soprattutto con Jess. Durante l'inizio della nostra conoscenza l'ho umiliata e derisa più e più volte.

Ero io ma non ero io.
Ero così ma non volevo essere così.
Non con lei.

È stata in grado di entrare all'interno del mio subconscio e ricapitolarlo totalmente. Come se avesse eliminato ogni parte sbagliata di me.

Quando ho capito che lei sarebbe stata realmente all'interno della mia vita, ho voluto aprirmi di più.

Le ho raccontato la mia infanzia, i miei pensieri, della passione per il mio lavoro.
E del mio non essere felice.

È stata in grado di cambiare tutto questo.
E se ad oggi sono la persona che sono, è soltanto merito suo.

«Dimmi cosa vuoi che ti dica»
«Non eri felice con me, all'inizio?» mi ripete lei.

Sospiro, per poi guardarla negli occhi.
«Certo che lo ero», chiarisco subito. «Ma non avrei immaginato che tra me e te sarebbe nato qualcosa di così duraturo e stabile»

La vedo annuire, un po' compiaciuta.
«Non te lo saresti aspettata neanche tu» riprendo, posando la mano sul suo mento, alzandole il volto.

«Guadaci oggi. Felici, lontani da Medford, in compagnia dei nostri amici. E adesso anche con Elettra. Ho tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice»

Inaspettatamente, mi abbraccia.
Non le capita molto spesso di farlo.
Soltanto quando sente quella malinconia pervaderle la mente. O quando ha bisogno di sentire qualcuno al suo fianco.

«Ehi..» le dico, abbassandomi sulle ginocchia, alla sua altezza. «Non voglio più essere la persona che ero prima»

«Questo lo so», interviene lei, facendo scorrere le mani sulle mie braccia. «Voglio solo che tu non ricada più in quel periodo»

«Perché insisti tanto?»
«Uhm», sospira lei. «Nulla, lascia perdere» tenta di distrarmi, attirandomi più a se e baciandomi passionalmente, facendo scivolare le mani suoi miei capelli, strattonandoli.

«Oi, frena tigre» le dico, sorridendo.
«Non ho voglia di fermarmi» mi risponde, sussurrandomelo all'orecchio.

Mi sfila la maglia, senza staccare le sue labbra dalle mie.
«Noi non..», comincio a dirle.
«Non lo facciamo da quando mi sono operata? Questo lo so» continua quel che stavo per dirle.

Annuisco, respirando non appena le nostre labbra si distaccano per un solo secondo.
«Hai paura?» le chiedo.
Scuote il capo, avvinghiandosi più a me.

«Voglio solo sentirmi ancora completamente tua» sussurra, leccandomi con la punta della lingua il lobo, facendomi sussultare.

«Proprio qui?» domando ancora, incredulo ma eccitato.
«Proprio qui», ribatte lei.

«Proprio ora?»
«Proprio ora.»

La stringo più a me, per poi sollevarla e metterla a cavalcioni.
Mi guarda desiderosa, leccandosi il labbro inferiore.

«Sei proprio sicura..?» le chiedo ancora, accertandomi della sua più totale sicurezza.
Annuisce, fiondando le labbra sul mio collo.

Le stringo con le mani il sedere, ogni qualvolta che la lingua sfiora la mia pelle.
Dio, che effetto mi fa.
Penso che non ci sia modo per farmi stancar di lei.

«Mi sei mancata tanto» le sussurro, stringendole di più i glutei, cercando il contatto con la sua bocca.

«Mi eri mancato anche tu. E mi era mancato tutto questo» 

«Non hai paura che qualcuno possa venire e vederci?» le domando.
«Sh», dice. «Che vedessero quanto l'amore possa essere fantastico ed irresistibile»

L'afferro con forza, lasciandomi baciare con passione mentre il suo corpo si muove adeguatamente e perfettamente sopra di me.

«Sei così bella..», continuo a ripeterle ogni volta.

Io, lei e il mare.
Niente di più.

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