31 Ottobre 2003
Hermione'sp.o.v.
«Ti va di salire da me per un tè? Harry non sarà a casa ancora per un paio d'ore, inutile che rientri subito.»
Seguo Ginny fino alla torre di Grifondoro: quando è qui, occupa la stanza che l'anno scorso era stata assegnata a me.
Chiacchieriamo per un po', ma vedo che sta solo girando intorno all'argomento che le sta davvero a cuore.
Alla fine mi allunga una busta.
«Mi ha chiesto di darti questa. Quando è rientrato a Londra era disperato, 'Mione.»
Inutile chiedere a chi si riferisca.Stringo i pugni.
«Lui, disperato? Io invece ero felice,vero?»
«Non ho detto questo. Hai tutto il diritto di rimanere incazzata fino alla fine dei tempi perché Ron si è comportato davvero come un verme. Quello che voglio dire è che si è pentito, ha capito di aver esagerato e, beh, credo che siano scuse, quelle contenute in quella busta.»
«Lo voglio sperare. E voglio anche sperare che gli sia chiaro che non deve più avvicinarsi a meno di tre metri da me.»
Lei sospira.
«Credo sia stata dura per entrambi, la vostra rottura.»
«Sì, ma io non me ne sono andata in giro ad aggredire la gente.»
«Leggi la lettera, poi se vuoi mi scrivi e ne parliamo ancora. Non sono orgogliosa di quello che ha fatto, per niente, anzi. Conosco mio fratello, però, e so che si fa schifo da solo, per come si è comportato e so che non succederà più.
Per fortuna dopo questa frase lascia cadere l'argomento. Forse prima o poi perdonerò Ron, forse riuscirò anche a incontrarlo senza stare all'erta per timore di un altro attacco; una cosa però è certa: in pochi minuti è riuscito a distruggere senza possibilità di riparazione un'amicizia di anni e calpestare fino a ridurlo in briciole ogni residuo di amore che provavo per lui. Sì, probabilmente un giorno lo perdonerò, ma niente sarà più come prima.
Ginny riesce a farmi tornare il buon umore con aneddoti sulla sua squadra di Quidditch, e sto ancora ridendo per l'ultima battuta quando lei improvvisamente si fa di nuovo seria.
«Cosa succede con Malfoy?»
«In che senso? L'hai visto anche tu: quasi nessuno qui lo sopporta e lui se ne sta quasi sempre sulle sue. Non credo che abbia in mente di combinare qualcosa, però.»
«No, non intendevo questo. Intendevo... tu e lui. Ti guarda come se volesse mangiarti e vedo che ogni tanto ti bisbiglia qualcosa. E ieri nel tardo pomeriggio siete spariti entrambi per quasi un'ora.»
Scrollo le spalle, anche se la parte sul guardarmi come se volesse mangiarmi mi fa accelerare il battito cardiaco in maniera assurda.
«Eravamo nella Stanza delle Necessità a correre sul tapis-roulant.»
«Cosa?! No, dai, seriamente.»
«È quello che stavamo facendo.Davvero.»
«No, senti. Lui, con quel fisico che si ritrova ora, posso anche capirlo, ma tu...»
Io arrossisco.
«Mi sta aiutando. A imparare a difendermi. Dopo quello che è successo con Ron...»
«Hai la magia, a cosa ti serve correre?»
«Con le braccia immobilizzate e la bacchetta in tasca, la magia serve a poco. L'allenamento, invece...»
Lei mi scruta in faccia, poi inaspettatamente scoppia a ridere.
«Se mai al povero Ronnie dovesse venire in mente di riprovarci, si troverà una bella sorpresa, eh? E poi,Draco Malfoy... aspetta che lo sappia Harry.»
Mi guarda con aria incuriosita e non mi da il tempo di replicare.
«Ecco perché non sei intervenuta, oggi: anche tu sei entrata nel piano di Luna di "recupero di ex Mangiamorte pentiti". Sempre che sia pentito davvero.»
Mi guardo le mani.
«Questo non lo so. In alcuni momenti sembra di sì. Si è fatto togliere il Marchio con fuoco di drago, sai? In altri momenti, invece...»
Guardo verso il camino, pensando agli scatti d'ira e all'arroganza del solito Malfoy. Al modo in cui il suo volto si raffredda e si spegne, a volte, diventando come di pietra. Agli abissi profondi dei suoi occhi, a come il suo petto si alzava e si abbassava sotto la mia mano, quella sera nel corridoio. Ai suoi sussurri provocanti.
«C'è qualcosa che non mi stai dicendo,vero?»
Ginny mi strappa ai miei pensieri.
«Io, ecco... niente.»
«Non me la bevo, 'Mione. Che è successo.»
Esito, poi decido di parlare. In fondo,che male c'è?
«Mi ha sfidata, abbiamo fatto una scommessa.»
«...e?»
«Abbiamo scommesso, o meglio, ha deciso tutto lui poi mi ha detto che era la condizione perché mi insegnasse a difendermi. Riguarda... un bacio. Lui sostiene che entro Natale lo bacerò. Con la lingua. Cioè, dai: io che bacio Malfoy di mia spontanea volontà? Ho praticamente la vittoria in pugno.»
Ridacchio.
Ginny però assume un'aria pensosa, mi squadra massaggiandosi il mento.
«Ti attrae, vero?»
«Scusa?» Smetto di ridere di botto.
«È sempre stato bello, per quanto la sua stronzaggine abbia sempre fatto passare la sua bellezza fisica in secondo piano, e adesso devo ammettere che lo è ancora di più. Con quei muscoli e quei capelli e la barba, e l'aria da bel tenebroso...»
«Ginny?» Le sventolo una mano davanti alla faccia. «È di Malfoy che stiamo parlando, ricordi?»
«Beh, che vuol dire? Il mondo è pieno di cose belle fuori e brutte dentro... e a te lui piace. Non è solo lui a guardare qualcuno come se lo volesse mangiare.»
«Cosa stai dicendo? Tu vaneggi.»
«E allora perché sei arrossita?»
Ci fissiamo sopra il tavolino, dove il tè si sta raffreddando nelle tazze.
«Sono le fiamme del camino che mi scaldano le guance.»
«Raccontala a qualcun altro. Ti conosco,sai?»
«E va bene, hai ragione» sbuffo,incrociando le braccia. «Ammetto che trovo bello il corpo di Malfoy.»
«E che ti attrae almeno un po'.»
«Sì, ma solo un po'» mi affretto a specificare.
«Così, per curiosità, che cosa devi fare se perdi?»
«Non perderò.»
«Se ne sei convinta tu...»
Quando scendo nella Sala Grande, dopo averla salutata, quasi non mi accorgo degli addobbi per Halloween.
In che razza di pasticcio mi sto infilando?
** Mentre la scopa si scalda per stanotte, ecco un nuovo capitolo fresco fresco! **
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After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019
FanfictionSorride e quel sorriso è come un coltello rovente che mi ribalta le viscere. Capisco in questo momento che sono perduto, senza ritorno, senza redenzione. Che tutto il resto della mia esistenza sarà votato a ottenere un altro sorriso come questo, da...