48: Sto già male a sufficienza così

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31 Dicembre 2003

Hermione's p.o.v.

Harry e Ginny hanno organizzato una festa di Capodanno a casa loro, a Godric's Hollow, e io mi sono offerta di aiutarli coi preparativi. Tutto pur di lasciare le mura di Hogwarts, che sembrano stringermisi addosso sempre di più a ogni minuto che passa, fino a soffocarmi. Non vedo l'ora che arrivi domani, portando con sé gli studenti e i professori a riempire i corridoi di grida, risate e colori e, soprattutto, a fare tra cuscinetto tra me e Malfoy. Sarà più facile evitarlo.

Nell'esatto momento in cui sento il giardino dei Potter materializzarsi intorno a me, mi dipingo in faccia un sorriso che non sento.

Non faccio in tempo ad aprire gli occhi che Ginny esce di casa, stringendomi in un abbraccio. Mi trascina dentro, letteralmente.

«'Mione, Luna è già arrivata. Andiamo in cucina. Ho mandato Harry a sbrigare alcune commissioni, non vedevo l'ora di avere un po' di tempo solo per noi ragazze!»

In men che non si dica mi ha tolto il cappotto e mi ha spinta in cucina, dove Luna sta farcendo alcuni tramezzini. Solo in quel momento si ferma e mi guarda in faccia.

«Ehi, ma cosa ti è successo?»

«A me? Niente, perché?»

«Perché hai la faccia di qualcuno cui un Yrigtek ha distrutto la casa, ecco perché» interviene Luna sollevando lo sguardo dal suo lavoro e guardandomi dritta negli occhi.

Non ho la forza di chiederle cosa sia un Yrigtek. Anzi, non ho la forza di far altro che sedermi al tavolo e guardarmi le mani.

«'Mione...» Ginny mi posa una mano sulla spalla.

«Aspetta, dalle il suo tempo» la invita Luna, ed è il suo tono materno e pratico a farmi crollare.

Meccanicamente prendo un tramezzino e inizio a riempirlo di prosciutto. E parlo.

Racconto tutto, cosa è successo con Malfoy, le sue fragilità che ora non so più se fossero vere o un mucchio di bugie, le comparsate di Pansy, la storia che mi ha raccontato Andromeda riguardo a Narcissa e le conclusioni che ne ho tratto, cosa ci siamo detti, quello che abbiamo fatto, le mie impressioni, l'isola, la mia felicità... e la mazzata finale.

«... e alla fine ha anche avuto il coraggio di dirmi che lo faceva per proteggermi.»

«Ma che razza di... di... di Malfoy!» esclama Ginny, rossa di rabbia. «Non riesco nemmeno a trovargli un insulto peggiore del suo cognome. E io che l'ho perfino difeso alla festa di George! D'accordo, anche io ti ho incoraggiata a frequentarlo, ma nella mia testa la vostra relazione doveva essere poche parole e tanto sesso. Non è andata così e lui ti ha illusa e ingannata. Lascia che gli metta la bacchetta addosso...»

«Non farai niente del genere, Ginevra Weasley Potter. Primo perché hai un bambino nella pancia, secondo perché sono sicura che sia proprio così» la riprende Luna.

«Così come?»

«Come ha detto lui. Che l'ha fatto per proteggerla. Pensaci, Hermione» mi sollecita, girando su di me quei suoi occhi sognanti che però a volte vedono lungo «tu sei la strega più promettente degli ultimi decenni, sei l'erede morale di Silente insieme a Harry e...»

«Noi tutti lo siamo. Noi dell'Armata di Silente, intendo» la interrompo, arrossendo.

«Sì, ma sei tu quella che diventerà preside di Hogwarts. Sei tu quella che, volendo, ha le potenzialità e anche gli appoggi per cambiare il nostro mondo. Che ti piaccia o no, sei una persona importante e lo sarai per tutta la vita. Lui cos'è?»

«Un vigliacchissimo furetto che non si sa tenere il pisello nei pantaloni» borbotta Ginny.

«Ecco, vedi? Draco è qualcuno di cui tutti sono pronti a pensare male senza nemmeno soffermarsi a riflettere.»

«Beh, guarda cosa ha fatto ad Hermione!»

«Dipende da come guardi le cose. C'è la versione in cui lui è uno stronzo che aveva solo voglia di scopare e divertirsi, e si è fatto quattro risate comportandosi da fragile innamorato per poi scaricare Hermione una volta raggiunto il suo obbiettivo. E poi c'è la versione in cui si è innamorato per davvero ma, essendo non solo l'ex burattino di Voldemort, ma anche l'uomo più odiato sulla faccia della Terra, disprezzato dai suoi vecchi compari, dall'intero mondo magico e perfino da suo padre, qualcuno che si porta in giro un senso di colpa grande come una montagna, ha scelto di proteggere Hermione come può, ovvero allontanandola dal pericolo che lui rappresenta, se non un pericolo materiale, quello morale di una società che lo rifiuta e... di lui che rifiuta sé stesso.»

«Beh, poteva almeno dirmelo. Lasciarmi scegliere!» sbotto. Vorrei darmi una botta in testa per il calore che ho provato quando Luna ha ipotizzato che Draco sia davvero innamorato di me.

«Dirtelo te l'ha detto. "Sei una persona meravigliosa"? "Spero che capirai"? "Ti devo proteggere"? A me sembra chiaro.»

«A me sembra una spruzzata di deodorante per nascondere la puzza di cacca» interviene Ginny, incrociando le braccia sul petto.

Luna la guarda dolcemente.

«Tu non hai parlato con lui quanto ci ho parlato io. E non l'hai osservato come l'ho osservato io.»

«Ci ho parlato a sufficienza» borbotta lei.

«No, tu ci hai litigato e basta, e per un solo motivo: perché sei partita sul piede di guerra senza nemmeno domandarti se fosse necessario, e hai approfittato di ogni appiglio per attaccare briga. Pensaci: ti saresti comportata allo stesso modo se come professore di Volo al posto di Draco ci fosse stato Neville e avesse fatto le stesse cose? Se ci fosse stato Dean, o Seamus?»

Ginny apre la bocca per replicare, la richiude, abbassa lo sguardo sul tavolo e afferra un tramezzino come se volesse strozzarlo anziché farcirlo.

«Ecco, appunto» sorride Luna.

Ginny lavora in silenzio per qualche istante poi, senza sollevare lo sguardo e con le guance sfumate di rosso, bofonchia:

«D'accordo, supponiamo che io l'abbia giudicato male, che mi sia fatta condizionare da quello che pensavo di lui anni fa ma, anche fosse come dici tu, si è comunque comportato da stronzo. Avrebbe dovuto parlarne con Hermione, dato che la cosa riguarda anche lei.»

«È vero, avrebbe dovuto» ammette Luna dolcemente.

«Scusatemi, ma preferirei cambiare argomento. Non mi voglio rovinare ulteriormente la giornata» intervengo. L'idea che Luna abbia ragione è dolorosa quanto quella che Draco abbia voluto solo giocare. E poi non voglio illudermi, sto già male a sufficienza così.

Luna si alza dal proprio posto, mi abbraccia e poi torna a sedere.

«Come vuoi, tesoro.»

Passiamo il resto del pomeriggio a parlare delle vacanze di Luna, del fatto che sta uscendo con l'uomo che ha accompagnato lei e il padre, Rolf Scamander – "speriamo che almeno lui non veda animali che non esistono" mi mormora Ginny all'orecchio a un certo punto – della gravidanza di Ginny, del fraintendimento di Neville riguardo l'atteggiamento di Hannah e in generale spettegolando di tutte le persone che conosciamo.

Man mano arrivano altri amici e tutti i fratelli di Ginny tranne Charlie, e i pensieri si allontanano sempre di più da Draco Malfoy.

Quando rientro al castello, alle due di notte, mi sento molto meglio.

Non importa quanto le delusioni amorose possano graffiarmi il cuore: sono fortunata ad avere amici sempre pronti a scaldarmi l'anima.

** Ciao a tutti! Pronti per le feste natalizie? Siete a posto coi regali? Io ovviamente... no!!!

Perché deve essere sempre così difficile trovare qualcosa di originale da regalare ad amici e parenti?!**

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora