1 Settembre 2003
Hermione's p.o.v.
Mi sono persa per chissà quanto negli abissi senza fondo degli occhi grigi di Draco Malfoy. È stata la rabbia che i è comparsa repentina e improvvisa, a strapparmi da quell'assurdo stato di trance.
Osservo in silenzio una delle persone che fin dall'inizio ha dimostrato un odio immotivato nei miei confronti, salire sulla pedana e avvicinarsi al proprio posto a tavola, posto che, realizzo, è proprio accanto a me. Avevo sperato di non rivederlo mai più, lui e tutti quelli che mi hanno tormentata nel corso degli anni. Lui e tutti quelli che hanno appoggiato, idolatrato Voldemort.
Risento la risata di Bellatrix Lestrange nelle orecchie e avverto un dolore pulsante nel braccio. Massaggio la cicatrice che quella pazza mi ha lasciato a imperitura memoria di ciò che è successo.
Draco intanto ha preso posto accanto a me, senza nemmeno più guardarmi. Non un saluto, niente. Che mi aspettavo? Delle scuse? Ridicolo. Resto comunque una Sanguemarcio, per lui, questo è chiaro.
Lo guardo con la coda dell'occhio servirsi da mangiare con indifferenza, allungando le mani verso quel che è rimasto sul tavolo, mentre il brusio si calma e Minerva conclude le sue comunicazioni di servizio.
I ragazzi si alzano, seguendo Prefetti che li condurranno ai loro dormitori. La Preside chiede a noi professori di fermarci nella Sala Grande.
Nel momento esatto in cui l'ultimo ragazzo scompare oltre la soglia, molti miei colleghi iniziano a parlare all'unisono, tutti rivolti a Minerva, tutti nominando Draco Malfoy come se quest'ultimo non fosse qui con noi e perfettamente in grado di udirli. Su tutti domina il vocione di Hagrid, che è furente. Non credo potrà mai dimenticare le accuse di Draco, i tentativi di farlo arrestare e allontanare, di uccidere Fierobecco.
Alla fine Minerva impone il silenzio.
«Non pretendo che capiate» dice, «anche se spero che col tempo possiate arrivare a comprendere. L'importante è che sia chiaro un concetto: Draco è un nostro collega a tutti gli effetti. Come tutti voi, è direttamente sotto la mia responsabilità e la mia protezione. Lo tratterete come trattate tutti gli altri. Non mi aspetto niente di meno dai professori di Hogwarts.»
Incontra i nostri sguardi a uno a uno mentre la sua voce risuona squillante e risoluta nella sala ormai vuota. Quando incrocia il mio, vi leggo una sfida e una supplica a fidarmi di lei. Mi ritrovo ad annuire brevemente: questa piccola grande donna è stata il mio riferimento fin dal primo giorno, come e più di Silente. Non la deluderò, a costo del mio orgoglio.
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Lasciamo la sala tutti insieme, Harry, Ginny, Neville, Luna e io. Hagrid se n'è già andato borbottando.
«Cosa ne dite di un whisky incendiario ai Tre Manici di Scopa?» propone Harry.
Accettiamo tutti e ci incamminiamo verso Hogsmeade.
Il silenzio regna nella notte tranquilla, sembra quasi che anche i prati e i boschi intorno a noi vogliano rispettare il nostro bisogno di riflettere.
È Harry che lo spezza, di nuovo.
«È strano prendere le parti di Malfoy ma non c'è niente di male nella sua presenza qui, sapete?»
«Come fai a dire una cosa del genere?» salta su Neville. «Oltre al fatto che è un Mangiamorte, c'è anche tutto quello che ci ha fatto passare prima...» Chiaramente sta ripensando a tutti gli scherzi crudeli che ha dovuto subire per mano di Malfoy, fin dai primissimi giorni di scuola.
«Era un Mangiamorte. Era. E, certo, si è anche sempre comportato come un bulletto del cazzo, ma ormai non siamo più ragazzini. Credimi se ti dico che ha scontato la sua pena.»
«Tu cosa ne sai?» insiste Neville.
«Diciamo che anche se sono ancora un apprendista, come Auror ho uno sguardo privilegiato sulle faccende degli ex Mangiamorte. E comunque, lo sapete anche voi che è stato ad Azkaban. Agli occhi della legge ha pagato quel che doveva. E in ogni caso è meglio che stia in un posto noto, dove tutti possono vedere quello che fa, no?»
«Ciò non toglie che è stato per anni il cocco di Voi-Sapete-Chi» insiste Ginny «e che le vittime preferite delle sue stronzate sono sempre stati Hermione e Neville, che guardacaso dovranno vivere sotto il suo stesso tetto.»
«Hermione e Neville si sanno difendere.»
«Ma l'hai visto? Ha l'aria di uno che ti può uccidere a mani nude.»
«Io credo che dovremmo dargli una possibilità» interviene Luna col suo tono pacato
Ci fermiamo tutti e la fissiamo.
Lei sorride quel suo sorriso dolce e un po' svagato, dietro il quale a volte nasconde pensieri così inaspettatamente profondi.
«La guerra è finita cinque anni fa. Anche io sono stata rapita dai Malfoy, e non è stato bello, ma è... stato. Passato. Anche io sono stata maltrattata dal primo giorno che ho messo piede a Hogwarts e non solo da parte di Draco. Anche voi mi prendevate in giro, all'inizio, anche se non siete mai stati tra i peggiori. Le persone fanno delle cose di cui poi si pentono, no Quindi aspettiamo, prima di giudicare questo nuovo Malfoy. Magari non è lo stesso di cinque anni fa.»
«Sì, magari ha incontrato un Ricciocorno Schiattoso che gli ha cambiato la vita...» la prende in giro bonariamente Ginny. «Tu che ne pensi, 'Mione?»
Sono presa in contropiede dalla sua domanda. Per una volta, non ho una risposta pronta.
«Non lo so. La logica vorrebbe che io la pensi come Harry e Luna, però...» massaggio ancora il braccio, dove c'è la cicatrice, e riprendiamo a camminare. Non ho bisogno di aggiungere altro.
I Tre Manici di Scopa è quasi vuoto quando arriviamo.
È Hannah Abbott, che lavora qui ormai da due anni, a prendere le nostre ordinazioni. Dato che tutti gli altri avventori sono già stati serviti, quando ci porta da bere siede con noi, pronta ad aggiornarci su tutti gli ultimi pettegolezzi del paese e, per un po', la questione Draco viene dimenticata.
Solo quando ci alziamo per uscire, Neville le comunica chi è l'ultimo arrivato dello staff di Hogwarts. Lei fa una smorfia, poi ci fa cenno di avvicinarci in modo che possa sussurrarci qualcosa.
«Forse è bene che sappiate una cosa, allora. È ancora una notizia riservata, quindi non ditelo a nessuno, ma Madame Rosmerta ha deciso di vendere il locale e andare in pensione. È in trattativa, ma penso che ormai la firma del contratto sia questione di giorni. Indovinate chi è l'acquirente? Blaise Zabini.»
Fantastico. Un Mangiamorte tira l'altro. Chi altro dobbiamo aspettarci che arrivi?
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È tardi quando saluto i miei amici nell'atrio.
In quanto docente di Pozioni, l'ufficio nel sotterraneo e l'appartamento a esso collegato sono miei di diritto. Gli altri dormono in altre parti del castello.
Non mi sono ancora abituata alla nuova collocazione, l'anno scorso vivevo in una stanza libera nella torre dei Grifondoro, seppur fuori dal dormitorio degli studenti, ed è strano ora trovarmi a vivere al di sotto del livello del terreno. È ancora più strano trovarmi a risiedere tra le pareti che sono appartenute a Horace e, prima di lui, a Piton.
Scendo rapidamente le scale, pensando alle lezioni che iniziano domani, al fatto che non rivedrò Ginny per un mese e Harry chissà per quanto. Già mi mancano, anche se ci incontreremo ancora per colazione.
Giro un angolo sovrappensiero e mi trovo a sbattere contro qualcosa che non dovrebbe essere lì. Qualcosa di alto, ricoperto di stoffa. Qualcosa che impreca, prima di prendermi al volo impedendomi di cadere.
**Spero che questi due nuovi capitoli vi siano piaciuti! A presto per un nuovo aggiornamento.**
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After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019
FanficSorride e quel sorriso è come un coltello rovente che mi ribalta le viscere. Capisco in questo momento che sono perduto, senza ritorno, senza redenzione. Che tutto il resto della mia esistenza sarà votato a ottenere un altro sorriso come questo, da...