45: Brava

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27 Dicembre 2003

Draco's p.o.v.

Sono sgattaiolato fuori dalla sua stanza a notte fonda, anzi: ormai era quasi l'alba. Sorrideva nel sonno quando l'ho lasciata.

Io invece non ho chiuso occhio. Non avevo intenzione di rovinare la nottata coi miei soliti incubi, coi sensi di colpa.

No: sono rimasto accanto a lei, carezzandole i capelli, assorbendo il suo calore intrinseco per farne scorta, leggendo uno dei romanzi babbani che ho trovato sul comodino accanto a me – American Gods, di Neil Gaiman. L'avevo letto appena uscito, un paio d'anni fa, ma è stato piacevole averne di nuovo una copia tra le mani – finché non è venuto il momento di tornarmene nel mio appartamento.

Non voglio comprometterla e, anche se il castello è praticamente vuoto, non si sa mai chi può essere in giro la mattina presto. Beh, anche la notte, per la verità, penso ricordando tutto ciò che abbiamo combinato entrambi in quegli stessi corridoi quando gli studenti eravamo noi.

Una volta tornato nel freddo asettico della mia stanza ho preso una decisione. È stata dolorosa, ma tutto sommato facile da prendere, perché è quella giusta. Per una volta in quel disastro che è la mia vita, ci sono riuscito anche io.

Non avrei mai immaginato, però, di provare questo pugno allo stomaco nel vederla, stamattina.

A ogni passo che compie lungo la Grande Sala, sento un coltello rovente che viene rigirato nel mio petto.

Mi sono innamorato, ed è la cosa più stupida che io possa fare.

No, mi sbaglio: la cosa più stupida è lasciare che lei si innamori di me... ma è una preoccupazione vuota: non succederà mai. Potrà infatuarsi, potrà pensare di provare qualcosa per me ma capirà presto che non è quello che vuole davvero; sarò solo io a soffrire, com'è giusto che sia.

Per questo ho intenzione di godere appieno di ogni istante che mi resta, marchiarli tutti a fuoco nella mia memoria per avere qualcosa che mi scaldi quando ne avrò bisogno.

E ne avrò. Per tutto il resto di una vita che sono rassegnato a passare da solo.

Quando arriva al tavolo, esita e poi siede tra me e Vitious. Passando alle mie spalle, mi sfiora il braccio con le dita e mi sorride, ma è col mio collega che inizia una serrata conversazione.

Approfittando di una pausa nel loro fiume di parole, mi alzo per uscire e mi chino su di lei.

«Tieniti libera domani. Alle prime luci dell'alba inizierai a pagare pegno.»

Il brivido che la attraversa è già di per sé una soddisfazione.

28 Dicembre 2003

Hermione's p.o.v.

Ieri Malfoy non si è visto per tutto il giorno e, per tutto il giorno, non ho fatto altro che domandarmi dove fosse. Con chi.

Chiedermi cosa esattamente abbia significato, per lui, quello che è successo il pomeriggio del ventisei.

Rispondermi che è più che certo che non ha significato nulla o, peggio, semplicemente ha rappresentato la vincita della sua stupida scommessa, unita a una sequela di orgasmi gratuiti. Insomma, una vittoria su tutti i fronti. Per lui.

E ora che viene a riscuotere il suo premio... beh, una parte di me, quella insicura, spaventata e priva di fiducia, non fa che tentare di immaginare quali umiliazioni abbia in serbo per me.

Mi sono svegliata che era ancora buio, dopo una nottata agitata, e mi sono cambiata d'abito quindici volte, passando dal pratico al sensuale al castigato, in un continuo oscillare di umore.

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora